Stellantis fonda Mobilisights per offrire nuovi servizi grazie ai Big Data

Stellantis ha creato  la business unit indipendente Mobilisights dedicata al potenziamento dell’attività di Data-as-a-Service (DaaS), allo sviluppo e alla concessione in licenza di prodotti, applicazioni e servizi B2B innovativi

Pubblicato il 19 Gen 2023

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Qualcuno ritiene che le automobili connesse siano The next big thing in telematics e l’idea è evidentemente tutt’altro che peregrina. Un po’ tutti i costruttori hanno infatti previsto sostanziosi ricavi dai servizi connessi e Stellantis ha persino creato  la business unit indipendente Mobilisights “dedicata al potenziamento dell’attività di Data-as-a-Service (DaaS), allo sviluppo e alla concessione in licenza di prodotti, applicazioni e servizi B2B innovativi”.

Dati per tutti

I ‘prodotti’ Mobilisights saranno destinati a realtà di molti tipi – aziende private, società di servizi pubblici, istituti di istruzione e di ricerca – e promuoveranno le data driven decisions per lo sviluppo di un’ampia gamma di applicazioni e servizi. Mobilisights è una delle 7 business unit annunciate nel piano strategico Dare Forward 2030 – si era parlato di questo piano nella relazione Fim-Cisl sugli impianti italiani di Stellantis – e ha il compito di sviluppare e promuovere le attività legate a software e dati.

È interessante ricordare che tutte le automobili e i commerciali leggeri recenti hanno a bordo una SIM telefonica e dati perché è necessaria per il funzionamento della chiamata automatica di emergenza e-Call, obbligatoria da aprile 2018 su tutti i veicoli di nuova omologazione. Avendo l’hardware già a bordo era quasi un atto dovuto usarlo correntemente e non soltanto in casi di difficoltà.

Big Data fatti in casa

Stellantis, grazie al suo ventaglio di 14 Marchi, punta ad avere su strada 34 milioni di veicoli connessi entro la fine di questi anni ‘20. Mobilisights ha l’accesso ai dati provenienti da questi veicoli e il diritto esclusivo di concedere in licenza a clienti esterni. Si prevede che la grande mole di informazioni raccolte consentirà a Mobilisights di minimizzare il ricorso a fornitori esterni dei dati necessari per alimentare le applicazioni connesse del Gruppo.

Pensiamo alle informazioni sul traffico visualizzate su Google Maps: esse derivano da piccole stringhe di bit, inviate in forma anonima tramite la app e che riguardano la localizzazione, la direzione del viaggio e la velocità. Quando molte automobili (meglio, gli smartphone dei passeggeri) vicine si muovo lentamente appositi algoritmi inferiscono la presenza di un ingorgo. Se Stellantis avesse un numero sufficiente di veicoli che inviassero dati analoghi potrebbe evitare di ricorrere alla piattaforma di Google mantenendo un’utile data sovereignty.

La strategia software di Stellantis prevede l’impiego di piattaforme tecnologiche di nuova generazione che possano usare le funzionalità dei veicoli connessi per trasformare il modo in cui i clienti interagiscono con i propri veicoli.  Mobilisights contribuirà in maniera sostanziale alla realizzazione dei ricavi – previsti in circa 20 miliardi di euro entro il 2030 in occasione del Software Day di Stellantis di fine 2021 – derivati da questi dati.

Riservatezza e sicurezza informatica

Sanjiv Ghate, CEO di Mobilisights

È appena il caso di dire che Mobilisights e i suoi partner opereranno secondo i dettami di una rigida politica di riservatezza e di gestione sicura dei dati, che prevede l’anonimizzazione e l’uso dei dati aggregati. Le informazioni dei singoli clienti saranno condivise solo previo il loro consenso e per servizi specifici a loro scelta. I clienti potranno inoltre revocare il proprio consenso alla raccolta, all’utilizzo e alla condivisione dei dati anche dopo averlo concesso.

Il CEO di Mobilisights, Sanjiv Ghate, ha esperienze in molte aziende tecnologiche: prima di approdare in Stellantis come SVP/Head of Data Business Unit, ha lavorato fra gli altri in Hewlett-Packard, nel provider di servizi georeferenziati Here, in Yahoo! e in Swarmin, azienda attiva nel settore dell’AI.

La sua visione prevede che “utilizzati correttamente, i dati provenienti dai sensori e altri dati ricavati dai veicoli connessi consentono di sviluppare un’ampia gamma di servizi e applicazioni vantaggiose che vanno da contratti assicurativi personalizzati in base all’uso del veicolo all’individuazione dei pericoli della strada, alla gestione del traffico e molto altro ancora”.

Big Data, IoT e modelli che possono venire da quelli che una volta erano semplici mezzi di trasporto: potenza della connettività in mobilità!

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Nicodemo Angì

Metà etrusco e metà magno-greco, interessato alle onde (sonore, elettriche, luminose e… del mare) e di ingranaggi, motori e circuiti. Da sempre appassionato di auto e moto, nasco con i veicoli “analogici” a carburatore e mi interesso delle automobili connesse, elettriche e digitali.

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