Nordmeccanica lancia la prima macchina per gli imballaggi multipli che riduce i consumi dell’80%

“Nordmeccanica Triplex one shot” è la prima macchina al mondo capace di gestire multiple modalità operative per l’imballaggio flessibile nel confezionamento alimentare. Il macchinario innovativo da 2 milioni di euro può assemblare in un unico passaggio 2 o 3 pellicole, non usa solventi e abbatte dell’80% il consumo di energia elettrica e del 50% i tempi di lavorazione e gli scarti.

Pubblicato il 16 Lug 2020

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Da Nordmeccanica, uno dei principali produttori di macchine per la produzione di buste per gli alimenti confezionati, imballaggi plastici e blister farmaceutici, arriva la prima macchina al mondo capace di gestire multiple modalità operative per l’imballaggio flessibile nel confezionamento alimentare. La “Nordmeccanica Triplex one shot” può assemblare in un unico passaggio 2 o 3 pellicole, non usa solventi e abbatte dell’80% il consumo di energia elettrica e del 50% i tempi di lavorazione e gli scarti.

Il macchinario è lungo 20 metri e vale 2 milioni di euro: è stato già acquistato da uno dei principali produttori mondiali di imballaggi alimentari, basato in Canada.

L’innovativa macchina di Nordmeccanica racchiude e sfrutta tecnologie che prima erano appannaggio di dispositivi dedicati: ciò comportava rigidità d’impiego e soprattutto costi operativi elevati. Nonostante l’annullamento della principale fiera del settore (Drupa, a Dusseldorf), l’azienda (che dispone di cinque stabilimenti produttivi, di cui tre in Italia) ha deciso di presentare in diretta la sua ultima novità, mostrandola in funzione.

“Pensiamo di essere i primi a utilizzare questa modalità per presentare un impianto produttivo e potrebbe diventare una soluzione stabile anche post emergenza Covid, che ha imposto grosse limitazioni a viaggi, fiere e introdotto incertezze sugli spostamenti internazionali”, spiega Antonio Cerciello, Presidente di Nordmeccanica. “Si tratta di un format che riproporremo periodicamente, grazie al satellite e a una parabola dedicati, per un investimento in tecnologia di 300 mila euro”.

La macchina “Triplex one shot” di Nordmeccanica offre la possibilità di assemblare sia tre strati di materiale per l’imballaggio flessibile come film plastici, carta e alluminio sia due soltanto (laminazione: plastica e alluminio) e impiega adesivi speciali di tipo Symbiex a rapida polimerizzazione senza impiego di solventi, sviluppati da Dow Chemical in collaborazione con la stessa Nordmeccanica.

“La nuova macchina ci consente di stare sempre un passo avanti alla concorrenza perché offre la massima flessibilità operativa, abbatte i consumi energetici, elimina l’impiego di solventi, e quindi qualsiasi emissione dannosa per l’ambiente, e integra la tecnologia dell’Internet of things”, continua Cerciello. “Siamo fieri di presentare la nostra nuova tecnologia interamente made in Italy per la prima volta in remoto ai nostri clienti, soprattutto in questo momento storico che nonostante la pandemia ci trova operativi al 100% a livello commerciale ma anche nella progettazione e produzione. Abbiamo sempre lavorato durante la pandemia e non abbiamo chiesto cassa integrazione per nessuno”.

“Triplex one shot” offre in modalità nativa la tecnologia a realtà aumentata dell’Industria 4.0: permette di accedere via tablet a tutti i controlli, di effettuare e memorizzare i settaggi e di connettersi da remoto. Grazie a queste caratteristiche, oggi presenti su tutte le macchine di ultima generazione del gruppo, l’azienda ha potuto continuare a effettuare assemblaggi, manutenzioni e riparazioni anche in fase di lockdown e di blocco dei voli in molte aree del mondo.

“L’emergenza ha fatto crescere del 15-20 per cento la domanda per la filiera del food e del packaging”, ha aggiunto Vincenzo Cerciello, direttore tecnico di Normeccanica. “Oggi vanno forte le mono dosi e gli alimenti confezionati rispetto ai cibi sfusi, perché sono più protetti. Abitudini che cambiano sotto l’urto della pandemia e spingono verso l’impiego di imballaggi sicuri e sostenibili. La nostra macchina è fatta per produrre imballaggi che ritroviamo anche nelle confezioni di caffè, cioccolato e bibite in contenitori plastici che, grazie a tre strati di materiali protettivi, conservano al meglio le qualità organolettiche dell’alimento e lo preservano da possibili agenti contaminanti, dall’umidità, dai raggi solari”.

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Francesco Bruno

Giornalista professionista, laureato in Lettere all'Università Cattolica di Milano, dove ha completato gli studi con un master in giornalismo. Appassionato di sport e tecnologia, compie i primi passi presso AdnKronos e Mediaset. Oggi collabora con Dazn e Innovation Post.

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