Ricerca e innovazione, dove andranno le risorse di Stato e Regioni

Pubblicato il 05 Ott 2016

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Nel corso di un convegno intitolato La via italiana al manifatturiero del futuro, organizzato dal Cluster Tecnologico Nazionale Fabbrica Intelligente (Cfi) in occasione della fiera BiMu, rappresentanti del Governo, delle istituzioni, dell’università e del mondo imprenditoriale hanno discusso di ricerca e innovazione, con un focus particolare sulla destinazione delle risorse che saranno presto a disposizione del Paese grazie a diverse iniziative in fase di lancio.

Il Cfi è uno degli otto Cluster (altri quattro sono in fase di costituzione) formati nel 2012 per presidiare i principali ambiti tecnologici e applicativi sui quali il Governo intende concentrare gli sforzi di politica industriale. Si tratta di aggregazioni di imprese, università, istituzioni di ricerca pubbliche e private e altri soggetti nel campo dell’innovazione che devono contribuire a definire le priorità e le tematiche sulle quali attivare dei bandi di finanziamento per progetti di ricerca.

Le aree tematiche

Per elaborare le direttrici tecnologiche intorno alle quali si snoderanno i diversi bandi di finanziamento dei progetti di ricerca il Cfi ha istituito nel dicembre 2015 sette Gruppi Tematici Tecnico-Scientifici (Gtts). Obiettivo di questi gruppi era effettuare una mappatura delle aree tecnologiche di maggiore rilievo, elaborare le priorità di ricerca e successivamente identificare le tematiche da proporre al ministero per l’elaborazione dei bandi. Ciascun Gruppo è costituito da uno steering commitee e da una serie di membri partecipanti. Rosanna Fornasiero, responsabile Roadmapping di Cfi, ha spiegato che i lavori sono durati circa sette mesi e ha illustrato le 14 aree tematiche che sono state indicate al Governo.

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350 milioni per la ricerca industriale

Mario Calderini, consigliere per le politiche di ricerca e innovazione del ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, ha ammesso che “l’operazione intrapresa nel 2012, con la costituzione dei Cluster, è stata gestita male nella fase dell’execution” e ha detto che “ora le cose devono funzionare diversamente”. I cluster però “erano la scelta giusta da fare e l’esperienza del Cfi lo dimostra”, ha sottolineato.

I Cluster, ha ricordato il rappresentante del Miur, nascono dopo il fallimento degli incentivi a pioggia come “piattaforme di concertazione e ingaggio che devono offrire delle roadmap” aiutando il Governo ad attuate interventi focalizzati. Sono di fatto “delle strutture di governance intermedia che devono contribuire alla ricostruzione di un’agenda nazionale politica seria su alcune priorità industriali del paese”. Non è possibile, infatti, lasciare l’iniziativa sulla ricerca e l’innovazione solo alle regioni più attente e capaci, rinunciando a una politica nazionale. “Entro fine novembre sarà approvato un bando con una dotazione tra i 300 e i 350 milioni per le attività di ricerca industriale pubblico-privata” sulle 12 aree di priorità della ricerca individuate dal Piano Nazionale per la Ricerca. “Sono soldi per la ricerca industriale che saranno ripartiti tra i 12 Cluster in base al loro peso industriale e alle effettive performance che hanno dimostrato”. Le risorse, ha specificato Calderini, andranno “a progetti di ricerca che sono aperti a tutti, non solo ai soci del cluster”.

Lombardia, in arrivo una legge regionale su R&I

Nel frattempo c’è chi i soldi li ha già messi e sta continuando a farlo. È il caso, per esempio, di Piemonte e Lombardia, regioni presenti al convegno, che hanno messo a punto negli ultimi anni una serie di strumenti concreti a supporto dell’innovazione. La Lombardia, però, ha in serbo ancora un intervento da finalizzare entro quest’anno. Ne ha parlato Luca Del Gobbo, assessore per l’Università, la Ricerca e l’Open Innovation della Regione

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Franco Canna
Franco Canna

Fondatore e direttore responsabile di Innovation Post. Grande appassionato di tecnologia, laureato in Economia, collabora dal 2001 con diverse testate B2B nel settore industriale scrivendo di automazione, elettronica, strumentazione, meccanica, ma anche economia e food & beverage, oltre che con organizzatori di eventi, fiere e aziende.

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