Fondimpresa chiede che la formazione digitale diventi rendicontabile

Il forum di Fondimpresa è stato organizzato nell’ambito di Connext, il primo incontro nazionale di partenariato industriale di Confindustria

Pubblicato il 09 Feb 2019

Il Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia e il Presidente di Fondimpresa Bruno Scuotto

Formazione digitale rendicontabile. È quanto il Presidente di Fondimpresa Bruno Scuotto ha auspicato in apertura del forum “Formare X l’Innovazione, Innovare X la Formazione”, nell’ambito di Connext, il primo incontro nazionale di partenariato industriale di Confindustria. Un evento voluto dal presidente di Confindustria Vincenzo Boccia per rafforzare l’ecosistema del business.

Il forum è stato organizzato da Fondimpresa, fondo interprofessionale per la formazione continua in Italia, costituito da Confindustria e Cgil, Cisl, Uil e aperto alle aziende.

Il supporto alla digital transformation

I lavori sono stati introdotti dal direttore generale di Fondimpresa Elvio Mauri e sono seguite le testimonianze di grandi aziende come FCA, TIM, Humanitas e gli interventi del sociologo e formatore Francesco Amicucci, del direttore dell’area conto formazione e articolazioni territoriali di Fondimpresa Raffaele Saccà,  l’economista dell’Innovation SME and Entrepreneurship Division OCSE Giulia Ajmone Marsan e il direttore generale dell’Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro Salvatore Pirrone.

“Speriamo che presto la formazione digitale diventi rendicontabile – ha spiegato Scuotto -. Fondimpresa vuole essere partner della digital transformation delle aziende e supportarle nei loro progetti di crescita grazie alla formazione. Una delle sfide che Fondimpresa sta affrontando è quella di accompagnare le aziende aderenti nella digitalizzazione dei processi di apprendimento, favorendone il finanziamento. L’incontro di oggi vuole essere un focus per analizzare dalla prospettiva delle aziende e dalla prospettiva dei Fondi Interprofessionali il ruolo della formazione finanziata nella rivoluzione digitale e dell’industria 4.0″.

“La rivoluzione digitale chie­de alle aziende di ripen­sare ed innovare modelli ed abitudini, in primis il modo di fare formazione – ha aggiunto Scuotto -. Per rispon­dere in modo effi­cace al cambiamento è neces­sario concepire e utilizzare strumenti e modalità inno­vative che virano su modelli di apprendimento più fluidi. E, così come le imprese sono chiamate ad adattarsi e a usu­fruire delle nuove tecnologie, così chi eroga finanziamenti alla formazione deve consen­tire alle aziende di utilizzare al meglio le proprie risorse con avvisi che puntino a te­mi quali l’innovazione tec­nologica, la competitività, l’ambiente”.

Gli investimenti di Fondimpresa

“Fondimpresa – continua Scuotto – è aperto alle aziende di ogni dimensione e settore, con oltre 196.000 aziende aderenti e 4.600.000 lavoratori, ha finan­ziato, con una spesa di 275 milioni di euro nel 2018, piani di formazione per la cresci­ta e la riqualificazione delle competenze in azienda. Il Fondo promuove da anni l’innovazione digitale e tec­nologica e i due avvisi di re­cente pubblicazione confermano la volontà di Fondimpresa nel sostenere le imprese nel percorso di crescita che pas­sa necessariamente per la trasformazione digitale”. I due avvisi sono il numero 3/2018 Competitività per il quale sono stati stan­ziati 72 milioni di euro, e l’av­viso numero 4/2018 Formazione a sostegno dell’innovazione digitale e/o tecnologica per il quale sono stati stanziati 10 milioni di euro.

Scuotto ha aggiunto: “Guardando al cambiamento che la rivoluzione digitale sta portando, Fondimpresa si interroga su cosa si può fa­re per lavoratori e aziende, come riuscire a garantire a questi degli assi nella mani­ca per fronteggiare il cam­biamento attuale e quelli che verranno. Abbiamo scelto di approfondire questo tema a Connext in quanto crocevia essenziale per i nuovi driver che guideranno lo sviluppo di ogni azienda di successo nel futuro, primo tra i quali avere cura della crescita del proprio personale guidandolo verso le nuove frontiere professionali dell’era digitale, mettendo l’individuo al centro del progresso”.

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Nicoletta Pisanu

Giornalista, collabora da anni con testate nazionali e locali. Laureata in Linguaggi dei Media e in Scienze sociali applicate all'Università Cattolica di Milano, è specializzata in cronaca.

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