Il World Manufacturing Forum traccia la rotta per lo sviluppo della manifattura

Il meeting di Cernobbio ha chiamato a raccolta, da tutto il mondo, un migliaio tra innovatori, imprenditori, manager, specialisti Hi-tech, che hanno indicato la strada per innovare il settore

Pubblicato il 27 Set 2019

Un momento del World Manufacturing Forum 2019

Per tre giornate il World Manufacturing Forum organizzato a Villa Erba di Cernobbio ha chiamato a raccolta, da tutto il mondo, un migliaio tra innovatori, imprenditori, manager, specialisti Hi-tech e giovani studenti, tracciando la rotta per lo sviluppo futuro della manifattura, italiana e internazionale.

Una rotta che, come si è visto nel corso dei numerosi convegni e interventi del meeting, punta a “valorizzare le risorse tecnologiche e dell’Industria 4.0, ma continuando a mettere al centro del cambiamento il fattore umano, e il lavoratore in carne e ossa”, come rimarca Alberto Ribolla, presidente della World Manufacturing Foundation, la Fondazione che organizza il Forum. E fa notare: “il punto non è dare un posto di lavoro ai giovani e a chi non ce l’ha, la questione è renderli appetibili e adeguati per il mondo del lavoro”.

L’azienda e il lavoro all’interno di essa stanno cambiando profondamente e rapidamente, e tutte le parti coinvolte in questa trasformazione, mondo imprenditoriale e politico, imprese e operatori, “devono fare la propria parte per non restare fuori dal mercato”, sottolinea Marco Bonometti, presidente di Confindustria Lombardia: “si sviluppano nuove tecnologie, quelle precedenti diventano obsolete come le economie, le imprese e i lavoratori che non si adeguano”.

E Bonometti non ha mancato di criticare la scarsa attenzione spesso rivolta dalla politica alle esigenze del mondo produttivo in rapida trasformazione: “il Piano nazionale Industria 4.0 è stato ‘depredato’ dal precedente governo, da 4 miliardi di euro di stanziamenti dedicati in origine, si è scesi ad appena un miliardo, e sono stati tagliati i fondi e le iniziative per la formazione, che è essenziale per stare al passo del cambiamento”.

Arriva la ‘tempesta perfetta’

Le aziende, poi, che devono pianificare, fissare obiettivi da raggiungere, decidere investimenti, “hanno bisogno di una cosa prima di tutto”, rileva il presidente di Confindustria Lombardia: “certezze”, su cui lavorare. E sottolinea: “nella competizione internazionale servono regole chiare, precise, e uguali per tutti. E la competizione delle nostre aziende non deve essere più con l’Europa, ma tra Paesi europei e resto del mondo”.

Secondo Francisco Betti, responsabile Advanced Manufacturing Industry del World Economic Forum, “la tempesta perfetta sta arrivando”, stiamo andando verso “un cambiamento radicale, le tecnologie stanno cambiando drasticamente il modo di lavorare”, ma “il futuro della manifattura resterà, probabilmente, umano-centrico”. È su quel “probabilmente” che divergono molte teorie, strategie e prospettive.

In azienda, al posto dei vecchi ferri del mestiere, si fanno strada gli strumenti dell’Internet of Things e della Realtà virtuale e aumentata, che fino a qualche anno fa sembravano i sogni avveniristici di qualche ingegnere un po’ bizzarro.

“La realtà aumentata è l’IoT delle persone”

“L’IoT sta già portando grandi benefici all’interno delle imprese più dinamiche e innovative, facilitando analisi di produzione e manutenzione delle macchine”, osserva James Heppelmann, presidente e amministratore delegato di Ptc, “nel corso del tempo l’evoluzione tecnologica e dell’IoT ci ha portato a passare da Smart product a Smart product connessi tra loro, e poi a Product system, un sistema di prodotto più allargato, per poi da qui passare a System of system, interi sistemi di sistemi all’interno dell’azienda, interconnessi tra loro”.

Il manager fa poi notare che “la Realtà aumentata si può considerare un po’ come l’IoT delle persone, cambia il rapporto tra uomo e macchina, facilita il lavoro degli operatori e dei tecnici nelle aziende e nelle fabbriche”.

Una manifattura ancora poco ‘sexy’

Ma secondo Alberto Alesi, manager di ManpowerGroup Solutions, la manifattura, a livello generale, “deve fare anche un lavoro di re-styling, un lavoro di immagine, su se stessa, perché spesso agli occhi di chi la guarda da fuori non è abbastanza ‘sexy’, non è molto attrattiva per i giovani e i Millennials, che preferiscono le Hi-tech company”.

In realtà, invece, molte aziende manifatturiere hanno un contenuto di innovazione importante, che aumenterà sempre di più, “sono ambienti di lavoro stimolanti”, rileva il manager, “in cui si possono applicare le risorse tecnologiche per dare risposte e soluzioni a esigenze e attività molto concrete, che comprendono ogni comparto aziendale, dalla Supply chain al Customer service, dalla robotica tradizionale e collaborativa all’Internet of Things”.

Un tema, quello del re-styling d’immagine, sul quale è intervenuto anche Marco Taisch, docente del Politecnico di Milano e responsabile scientifico del World Manufacturing Forum. “Se guardiamo alla percezione che si ha della manifattura tra le famiglie italiane e tra i giovani”, osserva Taisch, “vediamo che gran parte dell’opinione pubblica sa bene che il settore manifatturiero è il vero pilastro della nostra economia e del Made in Italy nel mondo. Ma allo stesso tempo un problema d’immagine c’è, nel senso che, invece, sono molti di meno coloro che considerano la manifattura come un luogo attrattivo in cui lavorare”.

La perfezione dell’intelligenza artificiale

Spesso si ha ancora un’immagine della fabbrica vecchio stile, si pensa a impianti sgradevoli e poco accoglienti, “invece l’Industria 4.0 è una realtà all’avanguardia, le tecnologie aiutano proprio a migliorare le condizioni di lavoro dell’uomo, e il rapporto tra uomo e macchina si è profondamente evoluto rispetto al passato. Le aziende più dinamiche e innovative, in più, sono dei veri gioielli da ogni punto di vista. La trasformazione digitale in atto premierà sempre più l’eccellenza, non c’è più spazio per tornare indietro nel tempo”.

No, tornare indietro nel tempo non si può proprio. Almeno per ora. E così Jeong-Seok Lee, docente alla Sungkyunkwan Universuty e in Posco, guarda al futuro con una provocazione: “l’uomo sbaglia, è pieno di errori e imperfezioni, mentre l’intelligenza artificiale è qualcosa di sempre più perfetto. Per questo, in un futuro forse ancora lontano, non ci saranno più uomini, ma solo macchine e Artificial intelligence”.

Appuntamento a giugno

La prossima edizione del World Manufacturing Forum si terrà sempre a Cernobbio l’11 e il 12 giugno 2020. Il tema principale sarà l’intelligenza artificiale come fattore abilitante per la trasformazione digitale della manifattura,

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Stefano Casini

Giornalista specializzato nei settori dell'Economia, delle imprese, delle tecnologie e dell'innovazione. Dopo il master all'IFG, l'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Milano, in oltre 20 anni di attività, nell'ambito del giornalismo e della Comunicazione, ha lavorato per Panorama Economy, Il Mondo, Italia Oggi, TgCom24, Gruppo Mediolanum, Università Iulm. Attualmente collabora con Innovation Post, Corriere Innovazione, Libero, Giornale di Brescia, La Provincia di Como, casa editrice Tecniche Nuove. Contatti: stefano.stefanocasini@gmail.com

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