Prezzi alla produzione dell’industria, nuovo rialzo a dicembre. Il 2021 chiude con l’aumento più alto dal 2000 (+10,7%)

A dicembre 2021 si registra un aumento ulteriore dei prezzi alla produzione dell’industria, che crescono dello 0,8% su base mensile e del 22,6% su base annua. L’aumento è più marcato sul mercato interno e riguarda tutti i settori del manifatturiero. Nella media del 2021, il rialzo dei prezzi è stato del 10,7%, la crescita più alta dal 2000.

Pubblicato il 28 Gen 2022

prezzi alla produzione dell'industria

A dicembre 2021, i prezzi alla produzione dell’industria registrano un nuovo rialzo su base mensile e un’ulteriore accelerazione della crescita su base annua. Come riportano i dati diffusi dall’Istat, infatti, a dicembre si registra un aumento mensile dei prezzi alla produzione dell’industria dello 0,8%, che equivale a un aumento del 22,6% su base annua.

L’aumento è più marcato sul mercato interno, dove si registra un rialzo mensile dello 0,9% e del 27,8% su base annua, a fronte di un rialzo dei prezzi alla produzione sul mercato estero dello 0,5% mensile (+0,7% area euro, +0,5% area non
euro), 9,5% su base annua.

Al netto del comparto energetico, i prezzi crescono del 9,6% in termini tendenziali (quindi sul mese precedente) e dello 0,5% in termini congiunturali (rispetto quindi ai valori di dicembre 2020).

Anche la dinamica del trimestre mostra un aumento più marcato dei prezzi sul mercato interno (+12,2%), mentre la crescita è più contenuta per quel che riguarda il mercato estero (+2,3%). Nella media del quarto trimestre 2021, si registra un aumento complessivo dei prezzi alla produzione dell’industria del 9,6%.

La dinamica tendenziale è trainata in particolare dagli aumenti di beni intermedi (+0,9%) e dei beni di consumo non durevoli, che registrano una crescita dello 0,7%.

I dati della manifattura

Gli aumenti di dicembre riguardano quasi tutti i settori del comparto manifatturiero, con aumenti più marcati per coke e prodotti petroliferi raffinati (+33,8% mercato interno, +15,3% area euro, +55,7% area non euro), metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo, dove si registra una crescita del 23,8% sul mercato interno, del 36,1% sull’area euro e del 27,5% sull’area non euro.

Seguono prodotti chimici (+17,1% mercato interno, +18,9% area euro, +16,7% area non euro), industrie del legno, della carta e stampa (+12,7% mercato interno, +12,0% area euro, +10,4% area non euro) e articoli in gomma e materie plastiche (+9,1% mercato interno, +7,0% area euro, +11,6% area non euro).

Per il settore “Edifici residenziali e non residenziali”, i prezzi alla produzione delle costruzioni aumentano dello 0,3% su base mensile e del 4,7% su base annua, mentre nelle “strade e ferrovie” si registra un aumento tendenziale del 4%, a fronte di una flessione congiunturale dello 0,1%.

La media del 2021

Nella media del 2021, i prezzi segnano un crescita del 10,7% (era -3,4% nel 2020), la più alta dal 2000, ossia da quando è disponibile la serie storica dell’indice per il mercato totale.

L’incremento è molto più sostenuto sul mercato interno (+12,9%) che su quello estero (+4,9%). Al netto dell’energia, i prezzi aumentano in media d’anno del 5,1%.

Per le costruzioni, la crescita media annua dei prezzi, sia per edifici (+3,8%) sia per strade (+3,5%), è nettamente superiore a quella del 2020 (rispettivamente +0,2% e +0,4%).

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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