La transizione digitale ed ecologica – non a caso definite twin revolutions – stanno cambiando profondamente lo scenario competitivo sia dal lato della domanda di innovazione sia da quello dell’offerta, il tutto a una velocità senza precedenti. Su queste dinamiche si è innestata come ulteriore elemento di discontinuità la perturbazione pandemica, causando un “vortice” che rischia di tirare sul fondo le aziende che non sappiano reagire, con altrettanta rapidità, alle mutate condizioni dei mercati.
Le risorse del NextGenerationEU e del PNRR, con il loro focus specifico su Digitale e Sostenibilità, unite alla pianificazione pluriennale dell’UE (Horizon Europe, Digital Europe Programme, Innovation Fund…), rappresentano un’iniezione di risorse senza precedenti per favorire la trasformazione delle imprese europee nell’ottica di migliorare la loro resilienza e la competitività sui mercati. Non si tratta insomma di un semplice “incentivo”, ma di un sistema di interventi che comprende anche importanti riforme. Da come sapremo cogliere questa occasione dipenderà il nostro futuro non solo nel breve, ma anche nel medio termine.
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Una questione di mindset
Secondo una recente ricerca di McKinsey, le aziende che investono in innovazione stanno registrando performance migliori del 30% rispetto a chi non lo fa.
Ma se quella dell’innovazione è chiaramente la strada da seguire, non sempre è semplice sapere come imboccarla e in quale direzione percorrerla, né tantomeno come superare le difficoltà che si incontrano durante il cammino.
Chi sceglie di muoversi senza una chiara visione del percorso da affrontare, magari lavorando a compartimenti stagni, rischia di vanificare ogni sforzo e di pagare un prezzo alto in termini di mancati ricavi, scarso ritorno degli investimenti e, a conti fatti, perdita di competitività.
Per evitare che questo accada, occorre lavorare su quello che può essere considerato il motore primo dell’innovazione stessa: il “mindset”, la cultura e la visione dell’innovazione in azienda.
La Connected Enterprise
Per far evolvere l’impresa nella direzione della connected enterprise occorre una gestione olistica, integrata e connessa dei processi di produzione, dei dati relativi al ciclo di vita del prodotto e della supply chain. In questo modo le aziende manifatturiere potranno rispondere in maniera rapida ed efficace alle sollecitazioni del mercato, traendo il massimo beneficio dal potenziale offerto da tutte le risorse aziendali.
La Smart Connected Factory
Per quanto riguarda lo shopfloor, il primo passo da fare è integrare le informazioni (e le relative competenze) che afferiscono ai domini delle operational technologies e dell’information technology, creando una struttura agile e snella che sia in grado di avere maggiore visibilità su quello che accade in produzione e sappia quindi focalizzarsi sul miglioramento continuo dei processi manifatturieri. Si tratta, per dirla con parole semplici, di mettersi nelle condizioni di poter trasformare la grande massa di dati prodotti dalle macchine in informazioni utili a supportare le decisioni di business. A questo punto, implementare le Key Enabling Technologies – dall’IoT al Digital Twin, all’AI e alle Analytics – sarà una logica conseguenza: un investimento e non più una scommessa. Riduzione dei downtime, aumento dell’efficienza e della qualità dei processi produttivi, riduzione degli scarti e riduzione dei costi operativi sono solo alcuni dei benefici ottenibili
L’evento
Di tutto questo si discuterà il prossimo 15 febbraio alle ore 12 in occasione di un evento digitale organizzato da Oracle e dal Network Digital360 e moderato da Franco Canna, direttore di Innovation Post, intitolato “Come trasformare la fabbrica (e l’impresa) in un ambiente intelligente e connesso”.
Relatori saranno Simone Marchetti di Oracle e, ospite d’eccezione, Marco Olivotto, direttore generale del LEF, la “Lean Experience Factory 4.0”, una vera e propria fabbrica-modello reale nonché centro di formazione che già da 10 anni è a disposizione delle imprese.
Nel corso dell’evento si vedrà anche come le tecnologie Oracle – in particolare le Oracle Cloud Applications – sono concretamente applicate all’interno della fabbrica del LEF, contribuendo sia alla digitalizzazione dello shopfloor sia a quella dei sistemi enterprise. A spiegarlo, insieme ad Oracle, ci sarà Alfa Sistemi, l’integratore che ha contribuito a implementare le tecnologie Oracle nella fabbrica-modello di Pordenone