L’assemblea degli azionisti di Camozzi Group ha approvato il bilancio consolidato per l’esercizio 2024, rivelando una performance solida in uno scenario globale complesso. Il gruppo multinazionale italiano, attivo nell’automazione industriale, nella manifattura avanzata e nella meccatronica, ha registrato ricavi per 592 milioni di euro (nel 2023 erano stati 560 milioni), confermando la sua forte vocazione internazionale con una quota di export che raggiunge l’81% del fatturato totale (in crescita rispetto al 76% dell’anno precedente). Un risultato che testimonia la validità di un modello strategico fondato sulla diversificazione geografica e settoriale, unito a un costante impulso verso l’innovazione tecnologica.
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I dettagli del bilancio
L’analisi dei dati finanziari del 2024 mostra un quadro di stabilità e crescita. I ricavi consolidati si attestano a 592 milioni di euro, a cui i mercati esteri contribuiscono per l’81% del totale. Il mercato italiano si attesta invece al 19%.
La ripartizione geografica dell’export vede l’area EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa, esclusa l’Italia) rappresentare il 51% dei ricavi, seguita dalle Americhe con il 16% e dalla regione Asia-Pacifico (APAC) con il 14%.
La redditività operativa si conferma robusta, con un EBITDA di 102 milioni di euro e un utile netto di 30,3 milioni. La gestione ha inoltre generato un flusso di cassa (cash flow) di 95 milioni di euro. Questi risultati sono stati conseguiti a fronte di investimenti significativi, pari a 45 milioni di euro, destinati a sostenere la crescita e l’innovazione. Il numero medio dei dipendenti è salito a 3.059 persone, indicando una fase di espansione anche sul piano occupazionale.
La strategia ‘local to local’ e l’espansione internazionale
Un elemento distintivo dell’approccio di Camozzi è il consolidamento del modello “local to local”, che prevede una presenza diretta, sia produttiva sia commerciale, nelle principali economie mondiali.
Questa strategia si è dimostrata fondamentale per rafforzare la resilienza operativa del gruppo, specialmente in un contesto geopolitico instabile, consolidando i rapporti con clienti e partner locali. Il gruppo è infatti presente in 78 paesi con 39 filiali e 25 stabilimenti produttivi distribuiti tra Europa, Stati Uniti, Cina e India.
Proprio l’India è al centro di una fase di forte potenziamento, con investimenti mirati a irrobustire la catena di fornitura locale e le capacità produttive. Tra le iniziative più recenti si segnalano l’inaugurazione di un nuovo stabilimento produttivo nell’ottobre 2024, l’avvio di un training center e lo sviluppo di un hub di ricerca e sviluppo locale per la controllata Camozzi Automation.
Nella stessa direzione si muove il rafforzamento della controllata Marzoli Machines Textile nella regione Asia-Pacifico, che ha consolidato le attività negli stabilimenti indiani e potenziato la sua presenza in Turkmenistan attraverso un nuovo accordo per l’ammodernamento degli impianti tessili del paese.
Innovazione e diversificazione come pilastri della stabilità
La stabilità del gruppo non poggia solo sull’espansione geografica, ma anche sulla capacità di diversificare i settori di riferimento.
Il portafoglio di Camozzi spazia dalla componentistica miniaturizzata e interconnessa fino alle macchine utensili di grandi dimensioni per settori come l’aerospaziale e l’energia. A guidare lo sviluppo è il Camozzi Research Center (CRC), a cui viene destinato il 3% del fatturato totale.
Gli investimenti in ricerca sono orientati all’individuazione e sperimentazione dei principali megatrend tecnologici per tradurli in soluzioni industriali.
Un esempio concreto è lo sviluppo, da parte della divisione Camozzi Digital & Mechatronics, di una piattaforma cognitiva che impiega l’intelligenza artificiale generativa per integrare dati di produzione certificati ed eseguire autonomamente processi industriali, supportando operatori e manager tramite linguaggio naturale. Attualmente, quattro “agenti AI” sono già in fase di test operativo presso gli stabilimenti del gruppo.
L’impegno nell’innovazione si manifesta anche attraverso la partecipazione a partenariati estesi, come MICS (Made in Italy Circolare e Sostenibile), con progetti dedicati allo studio di materiali avanzati per la manifattura additiva e a soluzioni robotiche per migliorare la sicurezza e il benessere degli operatori.