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Il mercato del Digitale in Italia ha di fronte un triennio con un grande potenziale di crescita



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L’analisi di Anitec-Assinform e NetConsulting cube: il valore del settore digitale è previsto in crescita del +3,8% nel 2024, +4,8% nel 2025 e +5% nel 2026. Per passare dai 79 miliardi di euro dello scorso anno a oltre 90 nel 2026. Con l’AI che in un triennio avrà un tasso medio di crescita del +28%

Pubblicato il 25 gen 2024



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Nel 2023 il mercato Digitale italiano è cresciuto più del Pil e, nonostante uno scenario di luci e ombre, la sua dinamica è ancora in crescita con un grande potenziale di sviluppo nel prossimo triennio, a partire proprio da quest’anno ed entro il 2026 supererà i 90 miliardi di euro. Insomma, un settore in buona salute, che potrà stare ancora meglio, tanto da poter rappresentare un traino per altri settori e per l’economia italiana nel suo complesso.

Se le stime per il Pil nazionale 2023 indicano un suo rallentamento e una crescita di pochi decimali, il mercato digitale dovrebbe segnare, negli ultimi dodici mesi, un aumento decisamente più sostenuto (+2,8%), per un valore totale di 79 miliardi di euro, con i Servizi ICT (+9%), Contenuti e pubblicità digitale (+5,9) e Software e soluzioni ICT (+5,8%) a trainare tutto il settore.

Un triennio per crescere ancora

Per i prossimi anni si prevede un aumento ancora più sostenuto: +3,8% nel 2024, +4,8% nel 2025 e +5% nel 2026. Nel triennio 2024-2026 tutti i comparti sono previsti in crescita. In pratica, le buone premesse non mancano, ora occorre metterle a terra e concretizzarle. Anche con il contributo e il supporto della politica, che decide le politiche industriali e i piani di intervento per l’economia e lo sviluppo del Paese.

A tracciare lo stato dell’arte e le linee di sviluppo del mondo Digitale nel Belpaese è il volume 2 del rapporto annuale ‘Il Digitale in Italia. Previsioni 2023-2025 e Policy’, presentato oggi a Roma, e realizzato da Anitec-Assinform, l’associazione di Confindustria che raggruppa le principali aziende dell’ICT, in collaborazione con NetConsulting cube.

Il Digitale come traino dell’economia e del Paese

Malgrado l’instabilità dello scenario economico e geopolitico, l’aumento del costo del denaro, la volatilità del prezzo delle materie prime e altri fattori che gravano sulle prospettive di crescita, “il mercato digitale mantiene un ruolo centrale nel guidare e far andare avanti il Paese sul doppio binario dell’innovazione e dello sviluppo dell’economia”, rimarca con soddisfazione Marco Gay, presidente di Anitec-Assinform.

Il digitale è in rapidissima evoluzione e “la transizione digitale è già una realtà. Nel tempo esprimerà tutto il suo potenziale e sull’intelligenza artificiale avremo la responsabilità di coglierne tutto il valore governandone le difficoltà”, sottolinea Carlo Bonomi, presidente di Confindustria. Che sull’Artificial intelligence fa notare: “è una tecnologia rivoluzionaria, ma come ogni cambiamento va governata bene perché può ridurre o inasprire le disuguaglianze. Ecco perché è importante lavorare a una regolamentazione europea, scongiurando l’effetto ‘Far west’. L’Europa però non deve avere un atteggiamento miope e dirigista come avvenuto nella transizione ambientale”.

Gay: “C’è bisogno di politiche industriali”

Queste nuove tecnologie, oltre a big data, cloud e quantum computing, potranno far crescere non solo i settori, ma le filiere, aiutando le imprese ad aumentare di scala, di dimensione e di posizionamento internazionale. Se verranno colte le opportunità che offrono, e che offre anche l’ormai celeberrimo Pnrr.

Su questi ‘lavori in corso’ il presidente di Anitec-Assinform rileva: “le regole servono e sono necessarie per competere, ma non devono mai e poi mai servire a frenare un settore e un’Industria. È valorizzando le migliori energie del Paese che si cresce insieme e si sfruttano le opportunità. Per fare questo, ci deve essere una visione nazionale, c’è bisogno di Policy, di politiche industriali, e di mettere tutta l’attenzione sul settore Digitale, altrimenti il rischio è quello di perdere competitività”. E sul Pnrr, “è un’opportunità irripetibile, che non va sprecata. Ma senza un partenariato pubblico-privato gli obiettivi non si raggiungono”.

Il partenariato pubblico-privato è fondamentale

Gli fa eco Alessio Butti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione tecnologica: “il partenariato pubblico-privato è fondamentale per far crescere il settore”. Più in generale, “abbiamo un problema di politica industriale relativo all’AI, e abbiamo un ritardo di consapevolezza”, e non dimentica di fare riferimento alla “sovranità digitale”, che “va esercitata e difesa in Europa”.

Poi Butti rivolge lo sguardo al rapporto tra digitale e Pubblica amministrazione, e osserva “il valore del mercato Digitale nella PA è a un totale di circa 8 miliardi di euro, e tra un paio d’anni crescerà ulteriormente fino a quota 10 miliardi, quindi è un ambito da seguire e sviluppare e regolare con grande attenzione”.

La corsa dell’intelligenza artificiale

Sul fronte delle aziende e del mercato commerciale, invece, le 250mila imprese associate a Confindustria “hanno capito bene che il Digitale è importante per il loro business e stanno correndo velocemente per usarlo come abilitatore di competitività”, assicura Agostino Santoni, vice presidente di Confindustria con delega al Digitale.

Intanto, i cosiddetti Digital Enabler continuano a essere un elemento di traino straordinario per lo sviluppo del mercato digitale italiano, con l’intelligenza artificiale che farà registrare un tasso medio di crescita annua tra il 2023 e il 2026 del +28%.

Il 2024 sarà un anno cruciale

Un altro fattore delicato e cruciale è quello della Cybersecurity. Nel 2023 si è avuto un ulteriore aumento degli attacchi informatici; a destare maggiori preoccupazioni sono gli impatti in termini di danni procurati. La spesa per Cybersecurity in aumento (+13% nel 2023) conferma il ruolo fondamentale che essa ricopre per supportare l’evoluzione digitale delle aziende. La crescita maggiore si sta verificando nel segmento dei Servizi di sicurezza gestiti (MSS), mentre è nella Sanità (+19% nel 2023) e nella Pubblica Amministrazione, sia a livello centrale (+13%) che locale (+14%), che si riscontra il maggiore interesse per le soluzioni di sicurezza informatica.

“Il 2024” rimarca Gay, “sarà un anno cruciale per il nostro Paese: avremo la leadership del G7, si rinnoveranno le Istituzioni europee e l’andamento del Pnrr sarà più nitido e definito tanto sul piano dei progetti che su quello delle riforme”. Sarà l’anno “in cui dovremo dimostrare di aver compreso la ‘lezione’ che da sempre l’innovazione ci offre: l’innovazione, infatti, non si ferma, ma possiamo decidere quanto sfruttarla. Ecco perché abbiamo oggi il dovere di essere coraggiosi e determinati per affermare una nostra leadership nel campo dell’innovazione digitale”.

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