PNRR, 550 milioni a supporto della transizione digitale e sostenibile di start-up e PMI

Al via i fondi di venture capital Digital Transition e Green Transition per sostenere la transizione ecologica e digitale delle imprese, con particolare attenzione a start-up e PMI. I fondi, che rientrano negli interventi previsti dal PNRR, mettono a disposizione in totale 550 milioni di euro, di cui 300 milioni in prestiti e 250 milioni in sovvenzioni.

Pubblicato il 15 Mar 2023

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Stimolare la crescita del Paese tramite investimenti di capitale di rischio (venture capital diretti e indiretti): è questo l’obiettivo dei fondi Green Transition e Digital Transition, che mettono a disposizione un totale di 550 milioni di euro per sostenere la transizione digitale e sostenibile di start-up e PMI.

Nello specifico, il fondo “Green Transition Fund” sarà dotato di 250 milioni di euro, mentre al “Digital Transition Fund” sono stati assegnati 300 milioni.

I fondi, che saranno gestiti da CDP Venture Capital SGR per conto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, rientrano nell’ambito degli interventi PNRR “Supporto di startup e venture capital attivi nella transizione ecologica” e “Finanziamento di startup”.

Il Digital Transition e Green Transition Fund, quali sono le imprese target e le possibilità di investimento

I findi prevedono possibilità di investimento diretto e indiretto nelle imprese target degli interventi. È bene precisare che per investimenti diretti si intendono gli investimenti che abbiano ad oggetto strumenti di equity, quasi equity, debito e quasi-debito di imprese target, mentre per investimenti indiretti si intendono gli investimenti in fondi target di terzi (ovvero di fondi di venture capital e/o in fondi di venture debt, gestiti da un gestore autorizzato) che, nella propria politica di investimento, prevedano anche l’investimento in “imprese target” operanti in uno o più settori rilevanti per i fondi.

Per imprese target, invece, si intende:

  • start-up con elevato potenziale di sviluppo, con particolare riguardo verso le PMI delle filiere della transizione digitale e che realizzano progetti innovativi
  • start-up e le piccole e medie imprese che sono state costituite tramite una scissione societaria o a seguito di cessione di azienda o di ramo di azienda da parte di grande impresa o di un’impresa a media capitalizzazione oppure che è stata costituita con l’investimento di una grande impresa o di un’impresa a media capitalizzazione in ottica di venture building, qualora lo spin-off sia avvenuto in data non antecedente il 1° febbraio 2020
  • le imprese holding che, cumulativamente, abbiano sede legale in uno Stato diverso dall’Italia e controllino una delle imprese indicate nei due punti precedenti, e svolgano effettivamente il proprio business o abbiano programmi di sviluppo in Italia. In tale ipotesi, le risorse investite dal Fondo saranno impiegate dalle imprese ammissibili in Italia e la proprietà intellettuale sviluppata in Italia dovrà restare in Italia. Queste potranno rappresentare fino a un massimo del 30% del numero delle imprese target

In linea con gli obiettivi di superamento dei divari territoriali, il 40% delle risorse investibili dei fondi saranno riservate agli investimenti (diretti e indiretti) in operazioni da realizzare nelle Regioni del Mezzogiorno (Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia), oppure che riguardino imprese target che abbiano sede operativa ubicata nelle predette Regioni, compatibilmente con le caratteristiche e il numero dei progetti che perverranno.

Per essere agevolabili, inoltre, i progetti devono essere conformi al principio europeo del DNSH (Do Not Significantly Harm), che prevede l’esclusione dai progetti agevolabili di quelle attività che danneggiano gravemente l’ambiente.

I progetti agevolabili con il Digital Transition Fund

Il Digital transition Fund (Missione 4, componente 2, investimento 3.2 del PNRR) ha l’obiettivo di potenziare il Fondo Nazionale Innovazione con uno strumento che mette in campo 300 milioni di euro in prestiti per sostenere filiere e piccole e medie imprese che realizzano progetti innovativi nell’ambito della transizione digitale e, in particolare, in:

  • intelligenza artificiale
  • cloud
  • assistenza sanitaria
  • Industria 4.0
  • cybersicurezza
  • fintech
  • blockchain

Il fondo, secondo i target concordati, dovrà sostenere entro giugno 2025 almeno 250 imprese con investimenti complessivi per 700 milioni di euro.

I Soggetti Interessati possono presentare i progetti per un eventuale investimento nelle imprese target da parte del fondo, inviando la presentazione del progetto e la documentazione a corredo, all’indirizzo digitaltransitionfund@cdpventurecapital.it.

Che cos’è e a chi si rivolge il Green Transition Fund

Il Green Transition Fund (GTF), sempre gestito da CDP Venture Capital SGR , rientra invece negli investimenti previsti dalla Missione 2 Componente 2 del PNRR (investimento 5.4) e mette a disposizione 250 milioni di euro in sovvenzioni per stimolare la crescita dell’ecosistema innovativo italiano, con particolare riguardo per il settore della transizione ecologica, tramite investimenti di capitale di rischio (venture capital) diretti e indiretti.

Le opportunità di investimento diretto che potranno essere prese in considerazione per l’intervento da parte del fondo, ferma l’autonomia di selezione e gestoria della
SGR, dovranno avere le seguenti caratteristiche:

  • l’importo dell’investimento diretto da parte del fondo dovrà essere compreso tra 1 milione e 15 milioni di euro
  • avere a oggetto start-up con elevato potenziale di sviluppo, con particolare riguardo verso le PMI delle filiere della transizione ecologica e le PMI che realizzano progetti innovativi, incluse le piccole e medie imprese nate da spin-off di grandi imprese (unicamente qualora lo spin-off sia avvenuto in data non antecedente il 1° febbraio 2020, caratterizzati da significativo grado di scalabilità)
  • riguardare il settore delle tecnologie verdi, con riguardo agli investimenti volti a favorire la transizione ecologica anche con riferimento alle filiere negli ambiti, in particolare, dell’utilizzo di fonti di energia rinnovabile, dell’economia circolare, della mobilità sostenibile, dell’efficienza energetica, della gestione dei rifiuti e dello stoccaggio di energia, ovvero di altri ambiti della transizione ecologica
  • essere conformi agli orientamenti tecnici sull’applicazione del principio DNSH
  • concorrere al 100% al raggiungimento dell’obiettivo climatico fissato dall’UE

L’obiettivo della SGR nell’ambito della gestione del fondo è di raccogliere 250 milioni di risorse private a livello di imprese target. Il Fondo, inoltre, avrà l’obiettivo
di investire in 25 imprese target.

I Soggetti Interessati possono presentare i progetti per un eventuale investimento nelle imprese target da parte del Fondo, inviando la presentazione del progetto e la documentazione a corredo, all’indirizzo greentransitionfund@cdpventurecapital.it.

Per conoscere la documentazione necessaria e per maggiori informazioni si vedano gli inviti a presentare proposte disponibli sul sito del Ministero.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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