Come i leader UE spingono l’innovazione: i dati del Digital Engagement Report 2021

Industria 4.0 e il 5G interessano ai leader politici UE, mentre è minore l’attenzione su innovazioni come la robotica, il cloud computing, l’informatica quantistica e anche sull’educazione digitale. Lo scenario emerge dal Digital Engagement Report 2021 di ESCP Business School con la finalità di sottolineare quale ruolo abbiano i politici europei nel percorso di digitalizzazione degli Stati membri. 

Pubblicato il 07 Lug 2021

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Industria 4.0 e il 5G interessano ai leader politici UE, mentre è minore l’attenzione su innovazioni come la robotica, il cloud computing, l’informatica quantistica e anche sull’educazione digitale. Lo scenario emerge dal Digital Engagement Report 2021 di ESCP Business School con la finalità di sottolineare quale ruolo abbiano i politici europei nel percorso di digitalizzazione degli Stati membri.

In generale il report analizza le aree di interesse tecnologico e digitale di tutte le ventisette nazioni europee e si basa su una varietà di informazioni pubblicamente accessibili, dalle comunicazioni ufficiali agli account social personali e istituzionali dei governanti.

In particolare, sono stati tracciati veri e propri profili per le attività in ambito innovazione di ogni leader, compreso l’ex premier italiano Giuseppe Conte.

Il contesto del 2020

Il 2020 è stato caratterizzato dall’emergenza sanitaria Covid-19 e dalla conseguente crisi economica e sociale che ne è derivata. Nonostante una spinta forzata alla digitalizzazione in risposta al confinamento fisico sperimentato in tutto il mondo, le priorità digitali dei capi di Stato e di governo europei sono cambiate solo leggermente in reazione alla pandemia. Rispetto alla precedente analisi del 2019, argomenti come l’e-government e l’educazione digitale – strumenti fondamentali per fronteggiare la situazione critica – hanno ricevuto uno scarso interesse, mentre è stato posto un maggior accento sulle infrastrutture digitali come l’industria 4.0 e 5G.

Questa attenzione si riflette nel “digital engagement” complessivo dei leader europei, che hanno citato il 5G in 103 attività pubbliche e l’industria 4.0 in 64 attività. Nel corso dell’anno preso in esame, si è parlato anche di cybersecurity, e-government, imprenditorialità, con accenni a intelligenza artificiale, educazione digitale e mobilità intelligente.

Tuttavia, l’analisi mostra che altre importanti tecnologie del futuro, come l’informatica quantistica e la robotica, hanno ricevuto una scarsa considerazione con, rispettivamente, solo 9 e 4 menzioni dalla maggior parte dei leader europei.

Il report mostra anche come i capi di stato e di governo europei affrontino la digitalizzazione in modo nettamente diverso: nel 2020, Estonia, Germania, Francia, Grecia e Croazia sono stati i Paesi più impegnati su questo fronte, a differenza di Slovenia, Bulgaria, Slovacchia, Lituania e Ungheria, tra i meno attivi. L’estone Jüri Ratas, ad esempio, è stato coinvolto sui temi digitali oltre sei volte di più rispetto allo slovacco Igor Matovič, alla lituana Ingrida Šimonytė o all’ungherese Viktor Orbán.

Il ruolo dell’infrastruttura digitale

Nell’ultimo anno, i riflettori sono stati puntati in particolare su industria 4.0 e 5G, nuovi termini che hanno trovato spazio e hanno saputo imporsi nel dibattito mediatico anche grazie all’impegno su questi due fronti dei leader delle due maggiori economie europee, Angela Merkel ed Emmanuel Macron.

Anche l’Italia, attraverso il coinvolgimento di Giuseppe Conte, ha dato il proprio contributo sul tema della digitalizzazione: le priorità principali dell’ex primo ministro sono state l’e-government e il 5G, ma anche intelligenza artificiale, industria 4.0 e mobilità.

Digital Engagement Profile: il caso Merkel

Digital Engagement Profile, Emmanuel Macron

Digital Engagement Profile, Giuseppe Conte

L’analisi

Nonostante la pandemia abbia accelerato la trasformazione digitale nell’ultimo anno, “importanti tecnologie future non sono ancora una priorità in Europa – afferma Philip Meissner dall’European Centre for Digital Competitiveness di ESCP Business School – Questa situazione deve cambiare perché la ricchezza dell’Europa di domani sarà determinata dalla sua competitività nelle tecnologie del futuro. Se pensiamo all’ingegneria che si nasconde dentro a un semplice microchip, ad esempio, vediamo già oggi quali significativi effetti negativi può avere la mancanza di tali capacità e conoscenze. Abbiamo un urgente bisogno di investimenti su larga scala nelle tecnologie digitali del futuro come l’informatica quantistica e la robotica”.

“L’ultimo anno ha dimostrato che le tecnologie digitali del futuro sono fattori chiave per risolvere i nostri problemi più urgenti come affrontare le pandemie, preservare la nostra sovranità digitale e affrontare il cambiamento climatico”, afferma Christian Poensgen dello European Center for Digital Competitiveness di ESCP Business School.

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Nicoletta Pisanu

Giornalista, collabora da anni con testate nazionali e locali. Laureata in Linguaggi dei Media e in Scienze sociali applicate all'Università Cattolica di Milano, è specializzata in cronaca.

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