Meccanica, il 2020 nero dell’export: -11,4%

Un calo dell’11,4% a livello globale, con il mercato che è passato dai 30 miliardi generati nel 2019 ai 27,15 del 2020: sono questi gli effetti che la pandemia ha avuto sull’export della meccanica italiana, messi in luce dai dati raccolti da Anima Confindustria.

Pubblicato il 18 Mag 2021

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Una perdita dell’11,4% per le esportazioni a livello globale: questi sono gli effetti che ha avuto la pandemia sull’export della meccanica italiana, messi alla luce dai dati raccolti da Anima Confindustria, secondo cui i mercati esteri hanno generato nel 2020 un valore di 27,15 miliardi di euro, a fronte dei 30 miliardi generati nel 2019.

“L’export rappresenta oltre il 50% del fatturato delle nostre aziende – commenta il presidente di Anima Confindustria, Marco Nocivelli – la situazione che si è venuta a creare nel 2020 ha fortemente limitato i viaggi e gli scambi commerciali, con un impatto negativo su tutta la meccanica italiana”

Un impatto che poteva anche essere maggiore, considerato il lockdown particolarmente rigido dell’Italia, che per 2 mesi ha costretto praticamente tutte le aziende del comparto a bloccare la produzione. A fronte di questo, sottolinea Nocivelli, la meccanica italiana ha tenuto bene.  “Abbiamo dimostrato di essere un settore solido e resiliente, che produce tecnologie di qualità apprezzate in tutto il mondo”, aggiunge.

Tra le destinazioni principali, il crollo maggiore si è avvertito verso gli Stati Uniti, che nel 2020 registrano 2,64 miliardi di importazioni dall’Italia con un calo di -17,9%, scivolando così al secondo posto tra le mete preferite dei prodotti italiani.

Al primo posto si piazza la Germania, dove l’export italiano registra un valore di 2,69 miliardi (-8,4% rispetto al 2019). In calo anche Francia (-8,1%) e Regno Unito (-11,4%), l’unico Paese che ha fatto registrare il segno più per i prodotti italiani è stata la Cina: 1,22 miliardi di euro, +11,3% rispetto al 2019.

“Il balzo è avvenuto soprattutto nel secondo semestre, quando la Cina si era completamente ripresa dalla crisi sanitaria e in Italia le attività avevano ripreso a lavorare. Dobbiamo inoltre considerare la maggiore vicinanza tra i due Paesi che negli ultimi anni ha portato a un’intensificazione degli scambi commerciali, dovuto anche alla firma del Memorandum of Understanding nel 2019”, spiega Nocivelli.

Scende sotto il miliardo di euro l’export verso la Spagna (-20,5%), tengono bene Russia (809 milioni, -1,6%) e gli Emirati Arabi Uniti (-0,5%). Valore particolarmente negativo per l’export verso la Corea del Sud, crollato di oltre il 40%, con un valore delle esportazioni che si attesta intorno ai 298 milioni di euro nel 2020.

In questo contesto, positivo è il giudizio dato da Anima Confindustria alle iniziative realizzate dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale dedicate alla “promozione integrata” del Made in Italy manifatturiero, che coinvolgono anche Anima.

“C’è molto lavoro da fare – conclude il Presidente di Anima Confindustria – Noi non abbiamo remore nel rimboccarci le maniche, ci aspettiamo questo anche e soprattutto dalle istituzioni in questo momento in cui il rilancio del nostro Paese deve necessariamente partire dalle eccellenze. La meccanica italiana deve essere promossa come il “nuovo” Made in Italy, se vogliamo investire per una crescita solida e duratura del nostro Paese dopo la pandemia”.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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