Il monito del Presidente

Perché è importante riflettere su quello che Mattarella ha detto sull’intelligenza artificiale

Nel discorso di fine anno e, qualche giorno prima, negli auguri rivolti alle cariche istituzionali il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha parlato in maniera ampia delle opportunità e delle sfide che lo sviluppo dell’intelligenza artificiale pone alle società democratiche: dalla necessità di fare in modo che la rivoluzione “resti umana” al rischio delle distorsioni della vita sociale e politica, fino alla critica esplicita delle tecno-oligarchie. Il messaggio finale però è che “il confine tra bene e male, tra giustizia e ingiustizia, tra vero e falso, dipende dalle nostre scelte”.

Pubblicato il 01 Gen 2024

mattarella

Non solo guerra e violenza. Nel discorso di fine anno il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è intervenuto anche sul tema dell’AI. Si tratta della seconda volta in pochi giorni che la massima carica dello Stato tocca questo argomento: all’intelligenza artificiale infatti aveva già dedicato un’ampia riflessione lo scorso 20 dicembre nel suo discorso di auguri alle cariche istituzionali.

In entrambe le occasioni il Presidente ha evidenziato le grandi opportunità offerte dalla nuova rivoluzione tecnologica, mettendo allo stesso tempo in guardia dai rischi. Ma con sfumature e incisività significativamente diverse.

Che cosa ha detto Mattarella nel discorso del 31 dicembre 2023

Nel tradizionale messaggio di fine anno, il Capo dello Stato ha definito l’AI come un motore di un “progresso inarrestabile”, che sta generando un cambiamento profondo nelle nostre abitudini professionali, sociali e relazionali. Questa rivoluzione tecnologica, che Mattarella ha paragonato a un “grande balzo storico” dell’inizio del terzo millennio, porta con sé la necessità di mantenere al centro la dignità umana: “Dobbiamo fare in modo che la rivoluzione che stiamo vivendo resti umana. Cioè, iscritta dentro quella tradizione di civiltà che vede, nella persona – e nella sua dignità – il pilastro irrinunziabile”, ha detto Mattarella.

Poi il Presidente ha sottolineato l’importanza del voto libero come strumento per definire la strada da percorrere, in contrapposizione all’influenza che potrebbero esercitare gli algoritmi o i gestori di AI nel condizionare il pubblico sentimento: “Per definire la strada da percorrere, è il voto libero che decide. Non rispondere a un sondaggio, o stare sui social. Perché la democrazia è fatta di esercizio di libertà. Libertà che, quanti esercitano pubbliche funzioni – a tutti i livelli -, sono chiamati a garantire. Libertà indipendente da abusivi controlli di chi, gestori di intelligenza artificiale o di potere, possa pretendere di orientare il pubblico sentimento”.

Che cosa ha detto Mattarella nel discorso del 20 dicembre 2023

Ben più ampio e incisivo l’intervento del Presidente Mattarella sul tema alla cerimonia per lo scambio degli auguri di fine anno tenutasi al Quirinale il 20 dicembre.

Anche in questa occasione Mattarella ha elencato le “positive” opportunità fornite dall’AI, come le applicazioni nel campo sanitario, energetico e nella lotta alla fame, ma al contempo ha anche messo in guardia contro i potenziali effetti sul mercato del lavoro: “Recenti studi prevedono che la diffusione dei sistemi di intelligenza artificiale generativa possa determinare l’automazione, almeno parziale, di ampia parte degli attuali posti di lavoro. L’automazione comporterà sicuramente anche la creazione di nuovi posti di lavoro ma in quale numero e a quale livello non è assolutamente prevedibile”. Questo – ha però aggiunto Mattarella – non deve indurre “a rifiutare di accogliere le nuove condizioni tecnologiche e le opportunità che esse offrono ma porrà, con sempre maggior forza, l’esigenza di riqualificare e ricollocare i lavoratori dei settori in contrazione”.

Dopo il passaggio sul tema dell’occupazione il Presidente si è poi soffermato sul rischio della concentrazione del potere nelle mani di chi ha il controllo su questi nuovi, potenti strumenti. “La gestione delle tecnologie più avanzate è, nei fatti, patrimonio esclusivo di poche grandi multinazionali che, oltre a detenere una quantità imponente di dati personali – talvolta artatamente carpiti – possono condizionare i mercati, incluso quello che, abitualmente, loro stesse definiscono il mercato della politica”, ha detto Mattarella.

L’uso distorto della tecnologia – ha detto Mattarella – può portare alla manipolazione della realtà, creando scenari virtuali ingannevoli che rischiano di travolgere lo spirito critico e la libertà individuale: “Attraverso un uso distorto della tecnologia, si riesce, già oggi, ad alterare, in maniera difficilmente avvertibile, dichiarazioni, video, filmati, tagliando brani, isolando frasi, rimontando abusivamente. Con l’intelligenza artificiale è possibile produrre scenari virtuali apparentemente credibili ma totalmente ingannevoli. E’ concreto il rischio di trovarsi a vivere in futuro in dimensioni parallele, in cui realtà e verità non siano distinguibili dalla falsità e dalla manipolazione: ne risulterebbe travolto lo spirito critico. E, con esso, la libertà che è alla base dei diritti di ciascuno”.

Mattarella ha quindi richiamato l’attenzione sulla necessità di regole a garanzia dei cittadini, menzionando l’iniziativa europea sull’AI che punta a tutelare privacy e libertà individuale. “Immaginiamo solo per un momento, applicando lo scenario descritto nel libro “1984” di George Orwell, cosa avrebbe potuto significare una distorsione nell’uso di queste tecnologie al servizio di una dittatura del novecento”, ha suggerito il Presidente.

La critica alle tecno-oligarchie

Mattarella ha poi rilevato le difficoltà di regolamentare un settore così potente e le sfide poste dalla tassazione equa delle multinazionali, citando un rapporto dell’Unione europea che evidenzia come molte entrate delle imprese statunitensi siano contabilizzate nei paradisi fiscali.

“Molti tra i detentori di grandi capitali del pianeta, persone e aziende, riescono a eludere quasi integralmente gli obblighi fiscali, soprattutto nei servizi all’informazione, oggi settori di punta e in continua crescita”, ha detto Mattarella. “Si tratta di un’altra questione che riguarda direttamente l’espressione della sovranità dei cittadini, ai quali viene chiesto di concorrere al finanziamento delle attività statuali in quanto titolari di diritti; mentre, contemporaneamente, c’è chi ritiene di potersi sottrarre a quel dovere, disconoscendo ruolo e natura dello Stato, talvolta avvalendosi di legislazioni compiacenti di alcuni Paesi”.

Il Presidente ha poi sollevato la questione della “privatizzazione della forza” con milizie private che si affiancano o sostituiscono gli eserciti tradizionali, e la crescente influenza degli oligarchi in settori come l’esplorazione spaziale e sottomarina, “terreni dove si combattono conflitti fra interessi privati, fuori dal controllo degli stati. Oligarchi di diversa estrazione si sfidano nell’esplorazione sottomarina, in nuove missioni spaziali, nella messa a punto di costosissimi sistemi satellitari (con implicazioni militari) e nel controllo di piattaforme di comunicazione social, agendo, sempre più spesso, come veri e propri contropoteri”.

Di qui l’appello finale del Presidente alla politica e alle istituzioni democratiche affinché le scelte e le decisioni che incidono sulla vita sociale e sulla libertà dei cittadini siano basate sui valori fondamentali della convivenza civile, e non sulle strategie di grandi gruppi finanziari: “È alla politica, alle democratiche istituzioni rappresentative che vanno affidate le scelte e le decisioni che incidono sulla vita sociale e sulla libertà dei cittadini non alle strategie di grandi gruppi finanziari in base ai loro interessi, che vanno rispettati ma nell’ambito delle regole che devono osservare per tutelare i valori fondamentali della convivenza civile. Insomma, mai come in questo tornante della storia dell’umanità, il confine tra bene e male, tra giustizia e ingiustizia, tra vero e falso, dipende dalle nostre scelte. Dalla nostra capacità di leggere il cambiamento in atto per orientarlo”.

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Franco Canna
Franco Canna

Fondatore e direttore responsabile di Innovation Post. Grande appassionato di tecnologia, laureato in Economia, collabora dal 2001 con diverse testate B2B nel settore industriale scrivendo di automazione, elettronica, strumentazione, meccanica, ma anche economia e food & beverage, oltre che con organizzatori di eventi, fiere e aziende.

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