Lo studio

I sorprendenti legami tra appartenenza politica e innovazione

Un recente studio firmato da quattro economisti americani – Joseph Engelberg, Runjing Lu, William Mullins e Richard R. Townsend – ha analizzato gli effetti dell’appartenenza politica sulla capacità di produrre innovazione brevettuale e, più in generale, sulla produttività di alcune classi di lavoratori. I risultati sono sorprendenti e dovrebbero spingere la Politica a una seria riflessione sugli effetti nefasti della polarizzazione sempre più spinta a cui stiamo assistendo.

Pubblicato il 28 Ago 2023

elezioni_pixabay_1920


L’appartenenza politica incide sull’innovazione e, più in generale, sulla produttività di alcune classi di lavoratori? Secondo un recente studio firmato da quattro economisti americani – Joseph Engelberg, Runjing Lu, William Mullins e Richard R. Townsend – la risposta a questo quesito è affermativa.

Lo studio, che si intitola “Political Sentiment and Innovation: Evidence from Patenters” (NBER, Working Paper 31619), misura gli effetti dell’appartenenza politica sulla produttività degli innovatori statunitensi misurata attraverso il numero di brevetti depositati.

Obama, Trump e i brevetti

Sono stati infatti analizzati gli effetti sulla produttività degli inventori che hanno depositato brevetti a seguito di due importanti eventi politici negli USA: le elezioni presidenziali del 2008 vinte dal democratico Barack Obama e quelle del 2016 vinte dal repubblicano Donald Trump.

Quello che emerge dai dati analizzati dai quattro economisti è che l’appartenenza politica è diventata un elemento sempre più rilevante nell’identità degli americani, al punto da influenzare convinzioni e comportamenti, compresa la produttività lavorativa: in parole semplici, quando il partito politico a cui fanno riferimento i lavoratori vince le elezioni presidenziali, e si verifica un cambio di Governo, si registra un aumento relativo della loro produttività, mentre coloro che hanno sostenuto il partito sconfitto tendono a essere relativamente meno produttivi.

Questo effetto si riscontra in maniera più forte tra i lavoratori politicamente attivi.

Il paper analizza anche altri aspetti interessanti, come ad esempio l’effetto delle elezioni sulla qualità dei brevetti prodotti. Una sconfitta elettorale, infatti, da un lato genera una riduzione dei brevetti depositati, dall’altro spinge questi inventori politicamente delusi a concentrarsi solo sulle idee più promettenti, che sarebbero resilienti alle cattive condizioni di contesto che l’inventore si attende. Di conseguenza, pur diminuendo il numero di brevetti, la loro qualità media dovrebbe aumentare.

Gli effetti dell’appartenenza politica sui settori

Gli economisti hanno anche esaminato gli effetti della polarizzazione politica sugli avanzamenti nelle diverse aree tecnologiche. Per esempio i repubblicani superano di gran lunga i democratici nei brevetti relativi alle armi, mentre i democratici sono decisamente prevalenti (con un rapporto di 5 a 1) in un’azienda IT high tech come Google. Questo ha un impatto sulle aree tecnologiche maggiormente impattate dalle elezioni: a seguito delle elezioni del 2008, quelle vinte da Obama, le tecnologie dominate dai democratici mostrano un vantaggio innovativo in costante aumento rispetto alle tecnologie più vicine alle idee repubblicane.

Uno degli effetti infausti della polarizzazione politica è che i gruppi di lavoro “misti”, cioè composti da innovatori con diverse idee politiche, stanno diventando sempre meno produttivi: La probabilità che un team misto presenti un brevetto è diminuita del 14% dal 2004 al 2019.

Non solo appartenenza politica: l’effetto delle elezioni su immigrati e donne

Infine, gli autori confrontano la produttività degli inventori immigrati rispetto a quelli non immigrati. In generale emerge che gli immigrati, soprattutto gli Asiatici, sono mediamente più propensi a brevettare rispetto ai non immigrati, sottolineando il ruolo critico che gli immigrati svolgono nell’innovazione negli Stati Uniti.

L’immigrazione è stata un tema centrale della campagna elettorale del 2016, quando Trump ha offerto un programma e una proposta retorica e politica che ha allontanato molti immigrati. Quello che ne è seguito è che gli effetti della vittoria di Trump sono stati addirittura maggiori sui lavoratori immigrati di quanto non lo siano stati sugli innovatori di orientamento democratico più politicamente attivi.

L’analisi è interessante perché permette di comprendere che gli effetti delle elezioni sulla produttività dei lavoratori possono estendersi oltre la semplice distinzione basata sull’appartenenza politica. I risultati delle elezioni possono infatti guidare il sentimento anche di alcuni gruppi sociali rilevanti, come ad esempio gli afroamericani o le donne, portando a cambiamenti nella loro produttività.

I risultati di questo studio sono a tratti sorprendenti e dovrebbero spingere la Politica a una seria riflessione sugli effetti nefasti di una polarizzazione sempre più spinta che si sta verificando negli ultimi decenni nel linguaggio politico, anche in Italia.

Valuta la qualità di questo articolo

Franco Canna
Franco Canna

Fondatore e direttore responsabile di Innovation Post. Grande appassionato di tecnologia, laureato in Economia, collabora dal 2001 con diverse testate B2B nel settore industriale scrivendo di automazione, elettronica, strumentazione, meccanica, ma anche economia e food & beverage, oltre che con organizzatori di eventi, fiere e aziende.

email Seguimi su

Articoli correlati

Articolo 1 di 3