Intelligenza artificiale e robotica, dialogo tra scienza e società all’IIT di Genova

Dalla ricerca dell’IIT alle opportunità della Space economy, dalla medicina alla musica fino alle implicazioni di natura etica: intelligenza artificiale e robotica aprono a Genova gli incontri del G20.

Pubblicato il 31 Lug 2021

Il G20 dell’intelligenza artificiale e della robotica.

“Per il futuro dobbiamo aspettarci una forte spinta da parte di Intelligenza artificiale e robotica su alcuni temi centrali. Dal lato medico è di qualche giorno fa una notizia legata ai laboratori di biologia che sfruttando l’intelligenza artificiale riescono a capire molto meglio il funzionamento di alcune proteine e quindi di alcune malattie, il Covid è una di queste. Dal punto di vista industriale, invece, si punta sulla capacità di automazione ma, sopratutto, sula possibilità di ridurre il rischio sui posti di lavoro, proprio grazie a meccanismi robotici”.

Giorgio Metta, direttore scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia parte da questi punti, medicina e sicurezza sul lavoro, per spiegare l’impatto che l’intelligenza artificiale e la robotica possono avere sulla vita di tutti i cittadini.

Temi che sono stati al centro di “Visioni del futuro. Intelligenza Artificiale e Robotica: dialogo tra scienza e società”, organizzato dall’IIT, nell’ambito degli incontri del G20 affidati dalla presidenza del Consiglio dei ministri a più interlocutori.

L’incontro genovese ha coinvolto anche il mondo dell’aerospazio, con Ersilia Vaudo, Astrofisica dell’ESA e il cosmonauta Walter Villadei, ma anche l’etica con il Sottosegretario Aggiunto del Pontificio Consiglio della Cultura, Monsignor Carlo Maria Polvani, e l’arte con Giovanni  Allevi, pianista e compositore, che hanno declinato l’intelligenza artificiale e la robotica nei diversi aspetti.

Mettere al centro la formazione per evitare la fuga dei cervelli

“Le multinazionali portano via gli studenti, non riusciamo a coinvolgerli nel nostro percorso di formazione – sottolinea Metta – ma abbiamo alcune punte di eccellenza in Italia che dobbiamo sfruttare. A Genova abbiamo una qualità molto elevata della robotica, con noi dell’IIT, e dell’intelligenza artificiale, con tutte le componenti della ricerca genovese che hanno fatto squadra entrando nei network europei più importanti. E questo è un  modo per trasformare, speriamo, Genova nel luogo dove faremo intelligenza artificiale nel futuro. È un tema importantissimo, bisogna spingere in questa direzione”.

“Tutti i potenziali partner – noi il CNR, l’Università, le aziende con la ricerca industriale – devono andare nella stessa direzione”, prosegue Metta. “Bisogna portare talenti, attirare ragazzi bravi che vengano a studiare da noi o a portare competenze nuove. È una sfida non semplice, perché andiamo in concorrenza con grandi big dell’informatica mondiale, che possono offrire di più rispetto al mondo della ricerca, ma su alcuni temi non ancora affrontati dalle aziende e si può ancora fare molto perché restano aree della ricerca da esplorare è su questo possiamo essere competitivi”.

Giorgio Metta IIT

“Quando il ministero ci ha chiesto di organizzare un evento sull’AI – ha ricordato Metta – abbiamo ritenuto fosse opportuno inserire anche l’ambito della robotica che è strettamente connesso con l’intelligenza artificiale”.

“A Genova – conclude Metta – si sta consolidando quella massa critica necessaria per valorizzare la tecnologia avanzata in tutto il Paese. Noi, dal punto di vista scientifico, possiamo mostrare le nostre competenze, poi sono gli investitori italiani ed europei che devono credere nelle potenzialità che la ricerca racchiude. Rispetto al PNRR credo che sia un’occasione unica: sarebbe interessante capire come si possa proseguire questo programma oltre i 5 anni”.

Carrozza (CNR): “La scienza ha bisogno di tempo e investimenti”

All’incontro è intervenuta, in collegamento da Roma, anche la presidente del CNR Maria Chiara Carrozza:

“Come scienziati e ricercatori siamo abituati a muoverci nel mondo: l’idea della scienza chiusa nella “torre d’avorio” è superata da tempo”, ha detto. “Nell’ambiente della ricerca abbiamo bisogno di investitori pazienti e competenti perché i tempi di sviluppo sono imprescindibili, e perché è importante che gli investitori siano edotti”.

Importantissimo il ruolo dell’UE. “Conosco Giorgio Metta da tempo e abbiamo storie personali simili, e possiamo testimoniare che gran parte della attività di cui ci occupiamo nascono da investimenti pazienti e sapienti dell’Unione Europea che risalgono anche a 15 anni fa. Ed è così che dobbiamo auspicarci di andare avanti. Dobbiamo far sì che la scienza presenti alla politica le evidenze scientifiche e che la politica le sappia usare per il bene dei cittadini”.

La sfida del lavoro: “Nuovi diritti per nuovi scenari”

Ma intelligenza artificiale e robotica influenzeranno inevitabilmente anche il mondo del lavoro. A parlarne il Segretario generale della Uil, PierPaolo Bombardieri.

“Bisogna redistribuire equamente i benefici prodotti da digitalizzazione e intelligenza artificiale – ha detto – ed evitare che i vantaggi si concentrino nelle mani di pochi. Crediamo che la sfida riformista sia quella di adattare ai nuovi scenari, nuovi diritti, se lo sviluppo tecnologico, e l’intelligenza artificiale si coniugano con una riduzione dell’orario di lavoro, si possono generare redistribuzione della ricchezza e occupazione. Già Keynes, quasi un secolo fa, parlava di riduzione dell’orario di lavoro come fattore di equa redistribuzione dei benefici dello sviluppo tecnologico. Più di recente, esistono diverse proiezioni sull’impatto occupazionale della digitalizzazione e dell’intelligenza artificiale. L’ultima è del World Economic Forum, che parla di un saldo attivo, entro il 2025: a fronte di 85 milioni di posti di lavoro persi ne verranno creati 97 milioni”.

PierPaolo Bombrdieri

Genova punta sulla medicina, Toti lancia il primo IRCSS ad indirizzo tecnologico

Un’occasione per mettere un punto fermo a un comparto che vede Genova e la Liguria sempre più centrali nell’innovazione scientifica.

“Abbiamo punte di eccellenza in Italia che dobbiamo sfruttare, e a Genova abbiamo una qualità molto elevata della robotica, con noi di IIT è dell’intelligenza artificiale, con tutte le componenti della ricerca che hanno fatto squadra”, ha detto Giovanni Toti, Presidente della Regione Liguria.

“Ci siamo candidati con Erzelli ad essere uno dei poli d’eccellenza della ricerca e ospitare il primo Istituto di Ricerca e Cura ad Indirizzo Tecnologico. Riteniamo di avere le competenze anche di impresa, per mettere insieme per la prima volta ricerca, robotica, scienza e medicina”.

La “space economy” come infrastruttura per generare indotto

Tra i temi che legano lavoro e nuove tecnologie non manca quello della ricerca aerospaziale.

“Negli ultimi anni abbiamo visto un’esplosione di interesse verso lo spazio sia dal punto di vista del pubblico che degli addetti ai lavori”, ha spiegato Ersilia Vaudo Scarpetta, Chief Diversity Officier dell’Esa.

“Lo spazio non ha più solo una valenza scientifica ed è diventato un’infrastruttura imprescindibile perché c’è consapevolezza dell’indotto economico che genera, la cosiddetta Space economy. Nei primi mesi del 2021 c’è stato un picco di interesse con un team a grande presenza femminile e un’ottima presenza di candidati italiani”.

Temi condivisi anche dal cosmonauta Walter Villadei: “Le cose nel mondo dello spazio, parlando di ricerca e trasferimento tecnologico, stanno correndo molto. Riuscire a creare una filiera tra centri di ricerca d’eccellenza per promuovere degli esperimenti a terra, prima di portarli nello Spazio per periodi più lunghi, è una sfida che potrebbe vedere l’Italia protagonista nei prossimi anni a livello europeo”.

Etica e arte, il difficile rapporto con l’intelligenza artificiale

La robotica e l’intelligenza artificiale, però, non si possono limitare a discussioni solo di natura scientifica.

“Quando facciamo i robot, non riusciamo a liberarci dal modello augustiniano della memoria e dell’intelletto dell’uomo che vi è dietro, dunque dell’etica”, ha ricordato monsignor Carlo Maria Polvani, Sottosegretario Aggiunto del Pontificio Consiglio della Cultura.

“Le tecnologie sono fondamentali per il benessere della nostra società, ma non dobbiamo mai dimenticare di tenere al centro l’essere umano”.

Mons. Carlo Maria Polvani

E il confronto tra la musica composta dall’uomo, da Franz Schubert, e l’elaborazione della sua incompiuta secondo l’intelligenza artificiale sono stati al centro dell’intervento di Giovanni Allevi, pianista e compositore, che ha raccontato, sul filo delle note, con esempi pratici, ricordando come l’unicità del gesto artistico possa nascere solo dalla consapevolezza della caducità, dal dolore.

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Fabrizio Cerignale

Giornalista professionista, con in tasca un vecchio diploma da perito elettronico. Free lance e mobile journalist per vocazione, collabora da oltre trent’anni con agenzie di stampa e quotidiani, televisioni e siti web, realizzando, articoli, video, reportage fotografici. Giornalista generalista ma con una grande passione per la tecnologia a 360 gradi, da quella quotidiana, che aiuta a vivere meglio, alla robotica all’automazione.

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