Ubiquicom, azienda italiana specializzata in soluzioni RTLS (Real-Time Locating System) per il tracking e la localizzazione in tempo reale, ha introdotto un nuovo livello di efficienza e sicurezza nelle tecnologie anti-collisione con la sua nuova soluzione THIRDEYE.
THIRDEYE, rivolta agli OEM, utilizza le tecnologie dell’AOA (Angle of Arrival) e dell’Ultra Wideband per risolvere il problema dell’angolo cieco (blind spot) in tutti quei contesti dove vengono utilizzati mezzi e macchinari per la movimentazione.
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Il problema degli angoli ciechi nell’industria
Gli angoli ciechi sono le aree intorno a un veicolo che un conducente non può vedere guardando attraverso i finestrini o gli specchietti standard.
Questo può portare il conducente a non notare gli utenti a piedi o altri mezzi nelle prossimità durante le manovre, con il rischio di causare incidenti, anche mortali.
Un problema molto sentito specialmente per i produttori di veicoli off-road, come macchinari per il movimento terra, per l’agricoltura, le cave e le miniere. Per citare un esempio, nel settore dei trasporti e del magazzinaggio la quota di infortuni che coinvolgono un mezzo rappresenta il 18% delle denunce pervenute all’Inail nel 2021 e poco più di un terzo dei casi mortali.
Le tecnologie, da un lato, possono aiutare a migliorare la safety negli ambienti di lavoro. Si pensi, ad esempio, alle tecnologie di automazione – come veicoli a condizione autonoma – utilizzate negli ambienti di produzione e stoccaggio delle merci per la movimentazione di prodotti finiti o semilavorati.
L’impiego di queste tecnologie si sta diffondendo sempre maggiormente in quegli ambiti dove sono presenti mansioni lavorative a basso valore cognitivo, ma che richiedono movimenti che gravano sul fisico del lavoratore.
Secondo i dati Inail, infatti, le malattie osteo-muscolari e del tessuto connettivo continuano a rappresentare ancora la maggioranza delle denunce per malattie professionali pervenute. Nel settore dei trasporti e magazzinaggio le dorsopatie, ovvero le malattie riconducibili ad affezioni a carico dell’apparato della colonna vertebrale, hanno rappresentato il 48,3% del totale riferito all’anno 2020.
L’impiego delle tecnologie, come nel caso dell’AGV, richiede però di porre l’accento sulla safety nei luoghi di lavoro e adottare strategie che permettano una collaborazione tra operatori e macchine nell’ottica della sicurezza.
Un esempio dell’estensione dell’utilizzo dell’automazione anche in nuovi ambiti è rappresentato dall’agricoltura dove, da un lato, gli ampi spazi e la presenza di poche persone rendono l’utilizzo di macchine a guida autonoma più sicuro rispetto ad altre industrie.
Dall’altro, però, le macchine devono comunque essere in grado di rilevare la presenza di persone e di attuare in modo automatico strategie di risposta a situazioni di pericolo.
Aumenta, dunque, la complessità nella gestione delle safety. Una sfida che richiede investimenti e strategie che permettano di tutelare gli operatori, i macchinari e i mezzi utilizzati nei processi e assicurare, al tempo stesso, la continuità dei processi operativi.
Sistemi anti-collisione, migliorare la safety negli ambienti di lavoro grazie a RTLS
Dal 2004 Ubiquicom è impegnata nello sviluppo di prodotti e soluzioni avanzati per la localizzazione e il tracking in tempo reale, indoor e outdoor, in contesti non convenzionali.
Prodotti e soluzioni che si avvalgono delle più avanzate tecnologie RTLS e di sensoristica diffusa, in ottica IoT.
Nel suo portfolio di prodotti, l’azienda vanta già un sistema di anticollisione: PROXIMITY. Un sistema che, grazie a tag individuali in dotazione al personale e radar UWB equipaggiati a bordo del mezzo, è in grado di localizzare la posizione in tempo reale del mezzo rispetto ad altri mezzi e agli operatori.
Grazie alla tecnologie UWB, il rilevamento è molto accurato (inferiore ai 30 cm), con un raggio di copertura fino a 25m. La misurazione delle distanze, che avviene attraverso radar montati a bordo carrello e tag assegnate al personale, consente di individuare le situazioni di rischio nell’ambiente e di impostare azioni di risposta automatica.
Superata la prima “soglia di allerta”, ad esempio, si attiva un segnale elettrico a bordo del carrello e la conseguente gestione di un alert, come l’accensione di un segnale di pericolo.
Se la distanza tra i due mezzi o tra il mezzo e l’operatore si riduce ulteriormente, ossia si supera la “soglia di allarme”, PROXIMITY invia dei segnali elettrici ai carrelli, consentendo di effettuare azioni smart quali il rallentamento del carrello o l’invio di avvisi sonori. L’operatore che si trova in quest’area di rischio viene avvertito tramite suoni o vibrazioni continui.
La soluzione è offerta come stand alone o può essere integrata, insieme alla box di telemetria BlueBox, alle piattaforme software sviluppate da Ubiquicom, come TrackVision – il sistema di monitoraggio remoto delle flotte per una gestione integrata, efficiente e responsabile di tutti i mezzi di movimentazione e del parco mezzi aziendale.
L’integrazione con il software permette di creare uno storico dei dati e quindi anche di creare report inerenti, ad esempio, agli incidenti avvenuti o sfiorati (near miss) all’interno degli spazi di produzione o di magazzino e valutare così come migliorare la safety.
Ancora più efficienza e sicurezza con THIRDEYE
Se PROXIMITY era già un sistema anticollisione innovativo, per l’accurata precisione della posizione di mezzi e operatori, con THIRDEYE l’azienda compie un ulteriore passo in avanti nell’unire safety ed efficienza.
Con PROXIMITY, infatti, le aziende possono impostare strategie di risposta ad azioni pericolose che avvengono all’interno del raggio della soglia di allarme e la soglia di allerta.
Il limite di questa tecnologia risiede nel fatto che l’attivazione delle strategie automatiche decise dell’azienda avviene indipendentemente dalla direzione di movimento dell’operatore o del mezzo rispetto al lavoratore o a un altro mezzo tracciato.
In concreto: se un operatore si avvicina troppo a un mezzo, pur seguendo una rotta che non lo metterebbe in collisione con il mezzo (ad esempio, gli passa dietro mentre il mezzo si muove in avanti), le azioni di risposta automatica si attivano comunque se vengono superate le soglie critiche.
THIRD EYE supera questo limite, proprio grazie alla tecnologia AOA, che calcola l’angolo di arrivo di altri asset o persone rispetto al mezzo tracciato. Quindi, se un carrello sta andando in avanti e la persona rilevata è indietro, il carrello non ha necessità di essere rallentato.
Eliminando i “falsi positivi”, grazie a questo sistema basato sull’identificazione della traiettoria, le operazioni non subiscono rallentamenti non necessari.
La soluzione fornisce ai mezzi un occhio virtuale a 360 gradi, in grado di intercettare persone e altri mezzi. Le strategie di intervento possono essere personalizzate a seconda delle necessità dell’azienda. Oltre alla self-check station, THIRDEYE abilita tutta una serie di applicazioni che regolano il comportamento del veicolo quando entra o esce da un’area limitata, con possibilità di prefissare l’apertura automatica delle porte all’avvicinarsi del veicolo (zoning and gate features).
Altra interessante caratteristica del sistema riguarda la possibilità di impostare una zona di esclusione. In questo caso, il veicolo approccia un’area ben protetta dove la guida assistita non è necessaria e gli ostacoli possono essere ignorati (ad esempio un corridoio per pedoni protetto da barriere che si snoda lungo una corsia dedicata ai veicoli).
In questo caso, il veicolo può essere configurato per ignorare i tag presenti nell’area protetta, ma essere comunque in grado di rilevare tag che si trovano al di fuori di questa area.
THIRDEYE si basa su protocolli standard ed è quindi un’applicazione che si integra con i normali sistemi di elettronica di bordo.
Grazie al suo potenziale di game changer, Ubiquicom ha firmato un’esclusiva mondiale con un importante OEM per quanto riguarda l’utilizzo della tecnologia sui carrelli elevatori, ma l’azienda (e la tecnologia) è pronta per essere sviluppata ad altri ambiti applicativi.
“Siamo impegnati in un progetto di specializzazione flessibile, per estendere l’utilizzo di THIRDEYE come l’accessorio safety più avanzato per produttori globali di macchinari off-road presenti in tutto il mondo. Costruzioni, cantieri, cave, miniere, agricoltura e in tutti i contesti in cui i lavoratori operano a stretto contatto con veicoli e macchinari sempre più automatizzati e anche a guida autonoma. Si tratta di una soluzione dirompente, in grado praticamente di azzerare il rischio di incidenti di questo tipo”, spiega Giorgio Fiammenghi, Chief Marketing Officer di Ubiquicom.