Analytics sul cloud? Ci arriviamo, ma con calma…

Pubblicato il 07 Mag 2018

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L’83% delle aziende ritiene che il cloud sia il migliore ambiente per eseguire analytics, tanto che il 69% di esse conta di eseguire tutti i propri processi di analisi sul cloud entro il 2023, addirittura il 91% afferma che la transizione dovrebbe essere più veloce. Sono i dati che emergono da una ricerca condotta da Vanson Bourne per conto di Teradata, uno dei maggiori produttori di soluzioni di business intelligence, tecnologie per i big data e analytics. L’indagine è stata realizzata intervistando i senior technology leader di ben 700 grandi organizzazioni operanti su scala globale e mirava a fotografare la situazione degli analytics in ambiente cloud.

I risultati riportati sono incoraggianti sulla prospettiva di lungo periodo, ma dipingono un quadro attuale non troppo positivo per l’uso di queste tecnologie in ambito cloud.

Gli ostacoli alla migrazione? In primo luogo la sicurezza

Il guaio è che il passaggio al cloud è rallentato da un gran numero di fattori, che rende la migrazione degli analytics di fatto la più lenta fra tutte le applicazioni aziendali. Alcuni di questi fattori sono legati un discorso diciamo così di “percezione” del cloud; altri, invece, hanno motivazioni ben più concrete.

Nella prima categoria possiamo inserire una percezione di scarsa sicurezza del cloud, considerata un problema dal 50% delle aziende interrogate. Eppure queste stesse aziende non si fanno problemi a migrare sul cloud applicazioni aziendali fondamentali, dalla produzione alla contabilità. Per esempio, il 35% delle società già usa il cloud pubblico in tutta l’azienda, e il 39% lo ha adottato per aree aziendali specifiche.

Un 32% degli intervistati parla poi espressamente di “mancanza di fiducia” verso il cloud – in pratica, un terzo delle aziende è ancora riluttante ad adottare questo paradigma.

Per la seconda categoria, quella delle motivazioni più oggettive, la più importante è il fatto che la tecnologia attuale è considerata immatura e dalle prestazioni inadeguate, parere condiviso dal 49% degli intervistati. Scavando un po’ nelle pieghe dell’indagine, si viene a scoprire che il problema prestazioni preoccupa soprattutto le grandi aziende (fatturato sopra i 10 Mld di dollari), il 63% delle quali lo citano, contro un 41% delle aziende con fatturati fino a 500 milioni di dollari. Un problema di scalabilità delle soluzioni?

“I risultati parlano chiaro: il mercato converge sugli analytics nel cloud, ma molti degli attuali motori analitici cloud-only non hanno la potenza o la velocità per gestire i carichi di lavoro analitici a livello enterprise, in proporzione il divario prestazionale per gli analytics nel cloud diventa ancora maggiore per le grandi organizzazioni” ha spiegato Martyn Etherington, Chief Marketing Officer di Teradata “Alla luce di questo dato, è chiaro il motivo per cui Teradata si distingue per i suoi sofisticati ambienti analitici nel cloud in grado di gestire centinaia di terabyte e migliaia di utenti che eseguono quotidianamente milioni di query”.

Altri problemi

Un altro problema serio sulla strada degli analytics è quello riguardante la conformità alle normative, che è citato dal 35% degli intervistati: l’esecuzione di analisi richiede obbligatoriamente l’accesso a enormi quantità di dati raccolti, memorizzati ed elaborati ovunque nel mondo e il fatto che a sovrintendere queste operazioni ci siano normative diverse nelle diverse parti del globo non aiuta.

Altri problemi oggettivi di implementazione riguardano la difficoltà di collegare sistemi legacy e applicazioni cloud, citata dal 30% delle aziende, e la mancanza di competenze interne, lamentata dal 29% degli intervistati. Quello della difficoltà di reperire competenze, ovvero personale formato sulle nuove tecnologie, sta diventando un leit motiv che, se non si troveranno delle soluzioni, potrebbe costituire un pesante freno a tutte le trasformazioni tecnologiche ritenute vitali per il funzionamento dell’economia mondiale.

Le prospettive

Come accennato in apertura, i risultati dell’indagine sono incoraggianti sul lungo periodo, sia sull’utilizzo generico degli analytics, sia sulla migrazione verso il cloud.

Per quanto riguarda l’uso di tecnologie di analisi, un terzo delle aziende intervistate utilizza già sofisticate tecniche di deep learning e machine learning per alimentare i sistemi di intelligenza artificiale. E diventano due terzi contando le aziende che intendono adottare soluzioni IA entro 12 mesi. La metà delle aziende fa data mining e visualizzazione, e diventeranno circa tre quarti entro i prossimi 12 mesi. L’utilizzo principale degli analytics riguarda il servizio clienti, implementato o in via di implementazione entro 12 mesi nell’81% delle aziende, mentre l’utilizzo nel marketing e nelle venditè è rispettivamente del 77% e 76%, sempre entro 12 mesi.

Parlando invece di migrazione al cloud, la ricerca rivela che per l’83% delle aziende il cloud pubblico è il migliore ambiente per eseguire gli analytics, e solo il 16% non è d’accordo.

Visto che il 92% delle aziende intervistate ha detto di essere molto soddisfatta dell’uso che sta facendo del cloud, e visto che il 91% degli intervistati afferma che bisognerebbe accelerare la migrazione degli analytics verso il cloud pubblico, possiamo aspettarci nei prossimi mesi una maggiore spinta da parte delle aziende in questa direzione, e un superamento degli ostacoli “soggettivi”. Per quanto riguarda complessità normativa e mancanza di risorse umane, la soluzione non sembra dietro l’angolo.

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Renzo Zonin
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