Oracle apre la sua prima Cloud Region italiana a Milano

Oracle ha annunciato l’apertura di una nuova Cloud Region a Milano, la prima in Italia. La struttura servirà a soddisfare, con la prossimità, le esigenze dei clienti italiani dell’azienda, in un’ottica di sovranità del dato. La nuova apertura si inserisce nella strategia di espansione di Oracle, che punta ad avere almeno 44 Cloud Region operative entro la fine del 2022.

Pubblicato il 16 Dic 2021

Oracle Cloud Region Milano

Supportare la crescente domanda di servizi di cloud computing da parte del settore pubblico e privato: questa sarà la mission della prima Cloud Region italiana di Oracle, situata a Milano.

La nuova apertura della region milanese, la trentaseiesima dell’azienda, si inserisce nella strategia di espansione globale del Cloud Oracle,  fondata su infrastrutture di nuova generazione Oracle Cloud Infrastructure (OCI) capaci di offrire performance e sicurezza di altissimo livello.

Una strategia che procede a grande velocità – l’apertura della region di Milano è infatti la sesta in soltanto due mesi – per soddisfare con la prossimità anche le esigenze più stringenti nei settori più regolamentati (come quello finanziario e quello pubblico) per il tema della residenza locale (o “sovranità”) del dato.

Una scelta strategica per supportare i clienti Oracle italiani

La region di Milano è localizzata strategicamente nel “cuore” industriale ed economico del Paese: la regione ospita, infatti, alcune delle più grandi realtà del settore pubblico e anche uno dei più ampi ecosistemi start-up. Una regione su cui gravida, inoltre, oltre la metà dell’attività economica e industriale italiana e che produce quasi un quarto del Pil del Paese.

La region di Milano rafforza l’ampia rete di infrastrutture Oracle nell’Unione Europea, area in cui sono già disponibili Francoforte, Amsterdam, Marsiglia e da oggi anche Stoccolma, e si prevede di aprire una seconda region in Francia e una in Spagna. Altre Oracle Cloud Region sono presenti anche nel Regno Unito e in Svizzera.

“È importante offrire alle organizzazioni italiane accesso a infrastrutture cloud localizzate nel Paese per gestire le loro applicazioni e i loro dati più critici. In questo periodo stiamo assistendo a una crescita significativa del nostro business cloud, che riflette il desiderio dei nostri clienti di digitalizzare rapidamente la loro operatività per servire al meglio i loro clienti” commenta Alessandro Ippolito, Vice President e Country General Manager di Oracle Italia.

“Inoltre, la region di Milano potrà supportare anche le iniziative del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che mira a promuovere il rilancio economico dell’Italia facendo leva sulla modernizzazione digitale. Avere una Cloud Region su suolo italiano faciliterà l’adozione dei servizi Oracle Cloud da parte degli enti governativi e dalle aziende che operano nei settori più strettamente regolamentati”, aggiunge.

Basandosi sull’architettura di nuova generazione OCI, la region di Milano offre fondamenta resilienti e ad elevate performance su cui erogare servizi cloud, con un design della rete fisica e virtuale pensato per ottimizzare risultati e sicurezza.

I servizi Oracle Cloud, tra cui si annoverano Oracle Autonomous Database, Oracle Container Engine for Kubernetes e Oracle Cloud VMware, sono ora disponibili da Milano per i clienti che vogliono sfruttare una Cloud Region localizzata in Italia.

Questo può aiutare le realtà dei settori più regolamentati, come il mondo bancario o il settore pubblico, a rispettare le richieste normative. Inoltre, Oracle offre un’ampia gamma di strategie cloud per la modernizzazione delle applicazioni aziendali, per aiutare le organizzazioni del Paese a operare in modo sempre più competitivo sui mercati globali.

L’annuncio della nuova apertura è stato accolto con favore dai clienti Oracle, tra cui troviamo aziende come Trenord, ATM, Banca Mediolanum, INAIL e altre grandi realtà italiane.

“L’apertura della Cloud Region italiana è di sicuro interesse, perché offre nuovi scenari di opportunità per una realtà come la nostra che opera in un mercato, quello dei ‘Financial Services’, altamente regolamentato. Inoltre, il contenimento delle latenze favorito dalla maggior prossimità può aprire nuovi scenari nell’utilizzo del cloud di Oracle per ulteriori progettualità e carichi di lavoro, in aggiunta a quanto già attualmente in produzione”, commenta Alessio Pomasan, CIO di Banca Mediolanum.

“Il progetto del nuovo sistema di bigliettazione elettronica, coordinato dal consorzio SBE utilizzerà la Cloud Region italiana di Oracle per attivare il Centro Servizi Regionali che avrà l’obiettivo di garantire l’interoperabilità dei sistemi di bigliettazione elettronica per la rete dei trasporti della città metropolitana di Milano e quelli regionali della Lombardia”, aggiunge Roberto Andreoli, CIO di ATM.

Oracle si è impegnata ad alimentare tutte le region Oracle Cloud del mondo con energia al 100% rinnovabile entro il 2025. Diverse region Oracle Cloud, tra cui otto region europee (inclusa quella di Milano), region in Nord America e in Sud America sono già alimentate in questo modo.

Inoltre, in tutte le region si usano tecnologie di gestione dell’energia e di raffreddamento all’avanguardia, per minimizzare l’impatto sull’ambiente. Come parte della sua iniziativa per un cloud “pulito” e che usi le rinnovabili, Oracle ha riutilizzato o riciclato il 99,6% dell’hardware ritirato nell’anno fiscale 2021, con stretta adesione alle buone pratiche di sicurezza e data privacy previste.

Le Cloud Region di Oracle per realizzare il Multicloud

La strategia Oracle prevede di andare incontro alle esigenze dei clienti permettendo loro di tenere dati e servizi dove ne hanno bisogno. I clienti possono implementare Oracle Cloud completamente all’interno dei loro data center con le proposte Dedicated Region e Exadata Cloud@Customer, implementare servizi cloud localmente con una gestione basata su cloud pubblico, oppure implementare servizi cloud remotamente a livello edge con Roving Edge Infrastructure.

L’ampia rete OCI, composta da oltre 70 partner FastConnect regionali e globali, offre i ai clienti connettività dedicata verso le cloud region Oracle e i servizi OCI, consentendo loro di creare una connessione di rete dedicata e privata con banda più elevata, minore latenza e performance più solide delle connessioni internet pubbliche.

Inoltre, OCI e Microsoft Azure hanno creato una partnership strategica che permette ai clienti comuni di operare carichi di lavoro in entrambi i cloud. La collaborazione offre una interconnessione cross-cloud a bassa latenza tra OCI e Azure in otto region selezionate, identità federate per i clienti in comune che usano applicazioni in entrambi i cloud e un modello di supporto collaborativo.

I clienti possono avere applicazioni full-stack in configurazione multicloud, mantenendo allo stesso tempo una connettività ad elevate performance che non richiede di utilizzare un’altra architettura. Possono anche migrare applicazioni esistenti o sviluppare applicazioni cloud native che usano una combinazione di servizi OCI e Azure.

Attualmente, Oracle ha nove Cloud Region nella zona dell’Asia Pacifico (Giappone, Corea del Sud, India, Australia e Singapore), otto nelle Americhe (Stati Uniti, Canada, Brasile e Cile) e otto in Europa.

A queste si aggiungono le quattro situate in Medio Oriente (Arabia Saudita, U.A.E e Israele) e le region dedicate al supporto di agenzie/organi governativi. Queste ultime comprendono due region U.S. Government e U.S. National Security, tre region Government specifiche per U.S. Department of Defense, due nel Regno Unito (Londra e Newport, Galles).

L’obiettivo dell’azienda è quello di avere almeno 44 Cloud Region operative entro la fine del 2022.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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