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PTC cresce e punta sull’AI per realizzare la visione dell’Intelligent Product Lifecycle Management



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PTC chiude il 2025 con ricavi in crescita e delinea una roadmap di sviluppi tecnologici che vedono l’AI al servizio dell’Intelligent Product Lifecycle Management. Dopo le prime funzionalità rilasciate quest’anno, il 2026 vedrà l’arrivo di agenti autonomi – gli AI Assistant…

Pubblicato il 18 dic 2025



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PTC ha chiuso l’anno fiscale 2025 consolidando una traiettoria di crescita che vede l’integrazione dell’intelligenza artificiale come il motore centrale della gestione del ciclo di vita del prodotto. Dal punto di vista finanziario l’azienda ha realizzato un fatturato ricorrente annuale a valuta costante di 2,446 miliardi di dollari, segnando un incremento dell’8,5% rispetto all’esercizio precedente. Il flusso di cassa operativo è stato pari a 868 milioni di dollari, in crescita del 16% su base annua, mentre l’efficienza operativa salita al 45% con un miglioramento di 310 punti base rispetto al 2024.

Performance record e sfide industriali nel sud Europa

La regione del Sud Europa, guidata da Paolo Delnevo, General manager di PTC per il Sud Europa, si distingue poi con performance notevoli che hanno portato al raddoppio del volume d’affari tra il 2020 e il 2025.

“Siamo orgogliosi della crescita del Sud Europa, che ha raddoppiato il business negli ultimi cinque anni” ha dichiarato Delnevo. Questo successo deriva dalla capacità di rispondere a sfide sistemiche come la complessità delle catene di approvvigionamento globali, la carenza di talenti digitali e la pressione sui margini derivante dall’inflazione. Le aziende manifatturiere chiedono oggi strumenti capaci di ridurre i tempi di innovazione e l’area geografica italiana sta dimostrando una forte resilienza attraverso la diversificazione e l’adozione di soluzioni tecnologiche avanzate. Tuttavia il mercato si trova ad affrontare una maturità digitale ancora disomogenea che rallenta in alcuni casi la realizzazione dei margini attesi dalle iniziative di trasformazione.

Paolo Delnevo

L’evoluzione verso l’Intelligent Product Lifecycle

Il passaggio strategico fondamentale annunciato da PTC riguarda l’evoluzione dal concetto di Digital Thread a quello di Intelligent Product Lifecycle. Mentre il primo mirava a creare una continuità del dato lungo tutta la catena del valore, il secondo introduce l’intelligenza artificiale come strato attivo per potenziare ogni fase, dalla progettazione al service. Una visione che poggia su alcuni pilastri fondamentali, come l’apertura dei sistemi, la centralità del dato di prodotto e l’accelerazione abilitata dal modello software as a service.

“L’obiettivo – spiega Delnevo – è dare ai clienti un nuovo paradigma su cui appoggiare l’intero ciclo di sviluppo, non solo fino alla produzione ma mantenendo il legame anche quando il prodotto è in esercizio”. Questa continuità permette di abbattere i silos informativi tra ingegneria, produzione e manutenzione, garantendo che le informazioni generate sul campo possano tornare ai progettisti per migliorare le future iterazioni. Inoltre l’approccio modulare permette alle imprese di adottare queste tecnologie gradualmente, integrando software come Windchill per il PLM, Creo per il CAD e Codebeamer per la gestione del software.

L’intelligenza artificiale nei prodotti PTC

PTC sta articolando l’integrazione dell’intelligenza artificiale su tre livelli progressivi che spaziano dal supporto alla decisione fino all’automazione completa dei workflow.

Le edizioni rilasciate nel corso del 2025 hanno già introdotto funzionalità significative orientate all’assistenza. In Windchill è stata implementata la razionalizzazione delle parti basata su AI, mentre Codebeamer ha visto l’arrivo di assistenti per la stesura di requisiti e casi di test. Sul fronte della progettazione Creo+ ha integrato il supporto in-product basato su machine learning e Onshape ha debuttato con l’AI Advisor per l’assistenza agli utenti. In ambito supply chain, Arena ha introdotto strumenti per l’identificazione e la mitigazione dei rischi. Soluzioni, queste, che rappresentano il primo passo di una strategia che punta a trasformare il lavoratore industriale in un coordinatore di sistemi intelligenti.

Le release pianificate per il 2026 proporranno un’estensione ulteriore di queste feature, spostando il baricentro verso agenti autonomi capaci di gestire compiti complessi. Windchill evolverà con un assistente dedicato agli insight sui documenti, mentre Codebeamer integrerà la ricerca semantica e il rilevamento automatico di contraddizioni o duplicati. Creo vedrà l’introduzione di un assistente per la gestione delle proprietà dei modelli e operazioni CAD avanzate tramite feature scripting. Anche il service trarrà vantaggio da questa evoluzione con lo sviluppo di sistemi di feedback loop per gli agenti in ServiceMax e assistenti per il controllo dei dati in Servigistics. L’obiettivo finale è abbattere i silos di dati e accelerare i tempi di implementazione delle modifiche progettuali, con potenziali risparmi milionari per le organizzazioni grazie alla riduzione del lavoro ripetitivo, stimata in circa otto ore settimanali per operatore.

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Il caso Lamborghini e l’integrazione dei sistemi

Uno degli esempi più significativi di questa trasformazione è rappresentato dalla partnership con Lamborghini. La casa di Sant’Agata Bolognese ha adottato l’intero ecosistema di PTC per lo sviluppo della Revuelto, un veicolo che integra componenti meccaniche sofisticate con una gestione software avanzata. Questo ha richiesto una tracciabilità completa e una collaborazione stretta tra le divisioni elettriche e meccaniche.

“Lamborghini è il primo esempio di azienda complessa nell’automotive che ha implementato l’intelligent product lifecycle, integrando ogni fase del processo” ha affermato Delnevo. Questa collaborazione dimostra come la digitalizzazione integrale permetta di gestire varianti di prodotto elevate e cataloghi estesi senza sacrificare l’efficienza. Inoltre la capacità dell’AI di agire come un moltiplicatore di forza permette alle persone di rifocalizzarsi su attività a valore aggiunto, lasciando alle macchine il compito di gestire la complessità dei dati e la coerenza dei sistemi tra hardware e software.

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