Festo presenta il primo cobot pneumatico per una collaborazione uomo-robot più semplice, veloce e sicura

Festo ha presentato un rivoluzionario cobot sviluppato con tecnologia pneumatica per rendere l’automazione più semplice, sicura e a portata di tutti. Le dimensioni ridotte e un peso leggero che lo rendono facilmente trasportabile. Il cobot, inoltre, può essere programmato in maniera semplice anche da personale che non possiede alcuna conoscenza in ambito robotico.

Pubblicato il 11 Mag 2022

IMG_20220511_160637_606

Facile da programmare, leggero da trasportare e programmato per garantire un’integrazione semplice e un ottimo rapporto qualità-prezzo: sono queste le caratteristiche del nuovo cobot di Festo, il primo cobot pneumatico al mondo, che l’azienda ha presentato nel corso di una conferenza stampa online.

Un risultato possibile grazie all’esperienza di Festo nella tecnologia pneumatica. Già 4 anni fa, infatti, in occasione della Hannover Messe l’azienda aveva presentato, nell’ambito degli studi per il Bionic Workplace, un prototipo di braccio robotico pneumatico.

Il nuovo cobot, che l’azienda porterà all’edizione 2022 della Hannover Messe (dal 30 maggio al 2 giugno 2022) è pensato per una collaborazione uomo – robot ancora più semplice e sicura, con un’interfaccia che rende la programmazione delle attività del robot “un gioco da bambini”, come lo definisce Frank Melzer, CTO dell’azienda.

I vantaggi della pneumatica

Il Cobot di Festo deve molti dei suoi vantaggi, come la sensibilità, il peso e il rapporto qualità-prezzo, alla pneumatica a controllo elettronico su cui Festo può vantare una notevole expertise.

In particolare avendo i drive nei giunti articolati il robot risulta economico e particolarmente leggero perché, a differenza delle soluzioni elettriche, non sono necessari pesanti riduttori o costosi sensori forza-coppia.

Facilità di programmazione

Oltre all’hardware del cobot, la nuova soluzione di Festo si compone di un modulo portatile e dalla Robotic Suite, un software per la messa in servizio e la programmazione intuitiva. Un pacchetto che permette di rendere operativo il cobot in meno di un’ora per le applicazioni semplici, come quelle di pick-and-place: 30 minuti per il montaggio e altrettanti per la programmazione.

La Robotic Suite di Festo è stata sviluppata per adattarsi a qualsiasi tipo di competenza in robotica, per un’automazione a portata di tutti: dall’operatore con poca o nessuna conoscenza robotica fino ai programmatori esperti. La suite prevede, infatti, tre diversi percorsi di configurazione, che utilizzano:

  • blocchi funzionali standardizzati, che l’operatore può impostare in modalità drag & drop
  • una configurazione guidata, resa possibile proprio dagli azionamenti pneumatici, che consentono di guidare manualmente il cobot nel movimento da programmare
  • programmazione testuale basata su Hyphen, per i programmatori esperti

Una semplicità di utilizzo che, spiega l’azienda, renderà il cobot a portata anche delle PMI, per automatizzare compiti che spesso vengono ancora svolti a mano, grazie alle opzioni di applicazione flessibili, che consentono di elaborare automaticamente anche lotti di piccole dimensioni o fasi di lavoro.

Allo stesso modo, anche il prezzo è stato pensato per rendere l’automazione robotica accessibile alle piccole e medie imprese. “Il cobot si posizionerà in una fascia di prezzo al di sotto del costo di un normate cobot elettrico”, spiega Melzer, che però non specifica la cifra con la quale il prodotto sarà presentato sul mercato.

Un prodotto rivolto alla produzione flessibile

Altra caratteristica del nuovo cobot di Festo è la facilità con cui si può spostare da una postazione all’altra, per poter essere utilizzato in diverse task e adattarsi così alle esigenze di flessibilità delle aziende.

Il cobot infatti, contrariamente ai prodotti elettrici, non richiede un quadro di comando aggiuntivo, difficile da collegare e ingombrante, ma è invece dotato di un controllore compatto e integrato nella propria base, che lo rende facilmente trasportabile anche da una sola persona, per un utilizzo più flessibile.

Questo grazie agli azionamenti diretti nei giunti articolati, particolarmente leggeri perché a differenza delle soluzioni elettriche, non sono necessari pesanti riduttori o costosi sensori di forza/coppia. Caratteristiche che hanno permesso all’azienda di sviluppate un prodotto che pesa solamente 17 kg, che può sollevare un carico utile di massimo 3 kg.

La semplicità dei collegamenti ne consente l’utilizzo ad hoc senza lunghi tempi di sostituzione, mentre gli standard bus comuni consentono una rapida connessione ai controllori di ordine superiore.

Collaborazione uomo-robot più sicura

Per rendere la collaborazione con l’operatore più semplice, veloce e sicura, il cobot pneumatico di Festo è stato sviluppato per richiamare le sembianze di un braccio umano: è lungo 670 mm e, grazie alla flessibilità degli azionamenti pneumatici, il cobot agisce in modo sensibile, a una velocità adeguata alla situazione e con movimenti simili a quelli di un braccio umano.

Inoltre, il cobot è stato progettato per non risultare “pesante” in caso di scontro con l’operatore: al tocco, infatti, il braccio pneumatico risulta morbido, mentre gli azionamenti pneumatici e il peso ridotto ne riducono l’energia di contatto.

“Grazie a precisi regolatori di pressione nei giunti articolati, il robot riconosce quando viene toccato e risponde con funzioni di sicurezza appropriate”, spiega Christian Tarragona, responsabile della robotica di Festo.

Prototipi del cobot pneumatico sono già in utilizzo presso gli stabilimenti Festo, che renderà disponibile ad alcuni clienti selezionati il prodotto, per dei progetti pilota. L’azienda conta di rendere disponibile sul mercato il cobot nel 2023 e sta già lavorando per estenderne le applicazioni e le funzionalità, come la possibilità di sincronizzare il cobot con i conveyor.

Valuta la qualità di questo articolo

C
Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

email Seguimi su

Articoli correlati

Articolo 1 di 5