Nasce I-RIM, l’istituto che riunisce le eccellenze italiane di robotica e macchine intelligenti

L’Istituto per la Robotica e le Macchine Intelligenti nasce per favorire lo sviluppo e l’uso di questo tipo di tecnologie e migliorare la qualità della vita e il benessere dei cittadini. A ottobre una tre giorni a Roma per il debutto di I-RIM

Pubblicato il 02 Lug 2019

4 maggio

Uno slogan ambizioso – “Diamo corpo all’Intelligenza Artificiale” – e la mission di riunire tutte le diverse voci che si occupano di tecnologia dell’interazione, ovvero di quegli aspetti che mettono l’accento sulle azioni fisiche scambiate col mondo per capirne e migliorarne il comportamento. Parte da questi principi I-RIM, l’Istituto per la Robotica e le Macchine Intelligenti, nato per favorire lo sviluppo e l’uso di questo tipo di tecnologie attraverso le quali migliorare la qualità della vita ed il benessere dei cittadini e migliorare le condizioni della società.

L’istituto, che è stato fondato in forma di associazione da un centinaio di esponenti di importanti aziende e centri studi italiani, vede l’adesione dei nomi più illustri della ricerca italiana, tra cui il presidente, Antonio Bicchi (Università di Pisa), e i componenti del consiglio direttivo Paolo Dario, Alessandro De Luca, Eugenio Guglielmelli, Cecilia Laschi, Claudio Melchiorri, Giorgio Metta, Paolo Rocco, Bruno Siciliano. Il gruppo promotore vuole, quindi, diventare un punto di riferimento organizzativo nazionale per mettere in contatto i propri associati con i portatori di interesse, e per aprire un dialogo con le istituzioni pubbliche su queste tematiche.

I-RIM, tra innovazione, ricerca e formazione

I-RIM, quindi, aiuta le imprese ad identificare i bisogni di innovazione, promuovendo l’applicazione industriale e la trasformazione della ricerca in nuovi prodotti o in processi produttivi, ma crea anche occasioni di incontro tra domanda e offerta di alta tecnologia su scala nazionale ed internazionale e fornisce supporto all’organizzazione di percorsi di formazione che rispondano alle esigenze delle imprese per creare opportunità di lavoro ad alta qualificazione e contribuire al trasferimento tecnologico.

Il tutto visto attraverso la lente dell’interazione, di quel rapporto fondamentale tra la macchina, l’intelligenza artificiale, e il mondo esterno che si sviluppa attraverso azioni concrete.

“Non solo dati ma anche azioni – spiega il Presidente Bicchi – come l’aiuto delle persone deboli, la sostenibilità della produzione dei beni, il trasporto e la logistica, la chirurgia. Insomma in tutte le innumerevoli istanze in cui dall’intellgenza artifciale ci attendiamo un intervento fisico. E questo è domino della robotica e delle macchine intelligenti”.

Tecnologie dell’interazione, un Dna multidisciplinare

A fare da traino a questa nuova associazione, quindi, un folto numero di ricercatori provenienti da tutta la penisola, uniti, appunto, da questa particolare visione legata alle tecnologie dell’interazione. “Abbiamo avuto una comunità di vedute veramente globale – sottolinea Bicchi – tra le tante componenti c’è sono, veramente multidisciplinari. Abbiamo chi si occupa di meccanica, elettronica, informatica, controlli automatici bioingegneria. Mettere insieme discipline diverse è proprio una caratteristica della robotica che ha come obiettivo la risoluzione dei problemi attraverso i mezzi che sono necessari e che riguardano le diverse discipline”.

“Per fare un robot – ricorda il presidente – ci vogliono sensori, attuatori, un hardware meccanico e uno computazionale, gli algoritmi di apprendimento per analizzare i dati e decidere le azioni. E’ indispensabile anche la comprensione del funzionamento della “macchina” umana, sia perché le macchine intelligenti interagiscono con i nostri corpi per assisterci, sia per trarre ispirazione dai principi naturali per ottenere sempre migliori soluzioni tecnologiche. Tutto questo insieme costituisce il corpo dell’Intelligenza Artificiale (embodied AI), che quindi è una materia intimamente interdisciplinare.  E quindi è stato un grande risultato mettere insieme tutte queste componenti che hanno diverse culture.  E quelle citate non bastano: l’interesse dell’Istituto è fortissimo anche verso gli aspetti sociologici, etici e economici che sono al centro di quella rivoluzione culturale oltre che tecnologica che ci aspetta”.

Il via a Roma con I-RIM 3D, tre giorni di robotica e macchine intelligenti

Il debutto ufficiale del nuovo Istituto sarà a Roma dal 18 al 20 Ottobre con I-RIM 3D, una tre giorni che si terrà in seno alla Maker Faire Rome e che riunisce tutta la comunità di chi fa ricerca e innovazione nel settore della Robotica e delle Macchine Intelligenti e che comprende:

  • La prima Conferenza Italiana di Robotica e Macchine Intelligenti per far conoscere a chi sviluppa applicazioni e prodotti le nuove possibilità offerte dai risultati più recenti.
  • Un salone Dai Progetti ai Prodotti per esporre e diffondere i prodotti dall’industria Italiana e le loro applicazioni, i progetti che creeranno i prodotti futuri, ed i programmi che li sostengono;
  • Un incontro momento di “match making” tra domanda e offerta di alta tecnologia per far incontrare industria, ricerca, mercato e capitali.
  • una Prova d’Orchestra per cercare di “far suonare la stessa musica” a Centri di Competenza,Digital Innovation Hubs, Knowledge and Innovation Communities, Cluster Tecnologici e i tanti altri strumenti pubblici e privati per il trasferimento tecnologico
  • la divulgazione attraverso Vie di Grande Comunicazione dei più avanzati risultati della ricerca, presentati dai più grandi nomi italiani e mondiali della Robotica e delle Macchine Intelligenti;
  • un incontro per riflettere su come Imparare e Insegnare l’Impresa Digitale, per delineare un panorama di percorsi educativi nell’Università, nella formazione permanente alle nuove tecnologie, e per creare un Job Market Place per l’industria digitale;
  • La prima Assemblea Plenaria dell’Istituto nazionale di Robotica e Macchine intelligenti

A Roma insieme le eccellenze industriali e della ricerca

Da Roma ci aspettiamo, per la prima volta, di avere un momento in cui poter raccogliere la grande ricchezza che c’è nel nostro paese – prosegue Bicchi – perché è noto che il nostro paese, nella robotica e nelle macchine intelligenti esprime eccellenze molto forti. Chissà, forse perché ci sono rimasti i geni di Leonardo. L’Italia è anche fortissima nella manifattura, che vuole dire macchine e produzione di beni e questi sono proprio i settori su cui robotica e macchine intelligenti si esprimono al meglio”.

La tre giorni di Roma, quindi, metterà insieme eccellenza industriale e della ricerca: “

Non solo per farne una vetrina, anche se questo di per sé non è male in un Paese che tende a scordare quel che sa fare bene e inseguire altri su terreni che non ci vedono protagonisti – sottolinea Bicchi – ma anche per rendere più facile il dialogo tra chi fa ricerca e chi lavora per trasformarla in innovazione. Avremo, quindi, conferenze non accademiche ma pensate come un dialogo tra chi fa ricerca che si rivolge a chi può capire come applicarla nella propria industria”.

Nasce il “Tinder” della robotica per dare opportunità a giovani e imprese

Tra gli eventi di Roma anche uno molto particolare per dare opportunità di incontro, in un modo particolarmente innovativo, tra i neo laureati e le aziende che cercano nuove risorse.

Oggi la richiesta maggiore che ci arriva dall’industria è quella di trovare persone preparate  al mondo digitale – conclude – e noi vogliamo far comunicare questi due mondi con metodi molti dinamici. Stiamo lavorando per creare una sorta di “sito di appuntamenti” per far incontrare persone giovani in possesso delle nuove tecnologie, con le opportunità offerte dalle aziende che di quelle competenze hanno bisogno. Pensiamo a una sorta di Tinder della robotica, che permetta a queste due componenti di incontrarsi in maniera agile e autonoma, vedersi e piacersi per poi continuare in qualche caso a lavorare insieme. E in questo modo pensiamo di poter dare una risposta a una richiesta molto forte che c’è nel Paese”.

Valuta la qualità di questo articolo

C
Fabrizio Cerignale

Giornalista professionista, con in tasca un vecchio diploma da perito elettronico. Free lance e mobile journalist per vocazione, collabora da oltre trent’anni con agenzie di stampa e quotidiani, televisioni e siti web, realizzando, articoli, video, reportage fotografici. Giornalista generalista ma con una grande passione per la tecnologia a 360 gradi, da quella quotidiana, che aiuta a vivere meglio, alla robotica all’automazione.

email Seguimi su

Articoli correlati

Articolo 1 di 5