ROBOTICA UMANOIDE

Unitree R1, il robot umanoide con AI multimodale che costa meno di 6.000 dollari



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L’azienda cinese Unitree Robotics ha lanciato R1, un robot umanoide avanzato, al prezzo-shock di circa 5.900 dollari. L’R1 è dotato di intelligenza artificiale multimodale ed è quindi in grado di apprendere per imitazione e di interagire con l’ambiente e le persone…

Pubblicato il 25 lug 2025



Unitree R1



L’azienda cinese Unitree Robotics ha presentato il suo ultimo robot umanoide, l’R1, a un prezzo che potrebbe scuotere le fondamenta del mercato della robotica di servizio. Annunciato a un costo di circa 5.900 dollari (39.900 yuan), l’R1 si posiziona come una delle soluzioni umanoidi più accessibili sul mercato, superando di gran lunga quanto l’azienda aveva già fatto con il G1 e aprendo nuovi scenari applicativi in settori fino a oggi solo lambiti da queste tecnologie.

La mossa di Unitree segnala un’accelerazione nella corsa alla commercializzazione di robot umanoidi a basso costo, un campo in cui la competizione si sta intensificando a livello globale.

Una strategia di prezzo aggressiva

Il posizionamento di prezzo dell’Unitree R1 è senza dubbio l’elemento più “disruptive”. A meno di 6.000 dollari il robot si colloca in una fascia di mercato radicalmente diversa rispetto a quella di altri umanoidi noti, come il Figure 01 o l’Optimus di Tesla, i cui costi di produzione e vendita sono di gran lunga superiori.

Un prezzo così contenuto potrebbe infatti attrarre una base di clienti molto più ampia, che spazia dai centri di ricerca e sviluppo alle piccole e medie imprese, fino a esplorare potenziali applicazioni nel settore dei servizi alla persona.

L’azienda, con sede a Hangzhou, non è nuova a strategie commerciali aggressive. Già in passato ha saputo imporsi nel mercato della robotica quadrupede con modelli come il Go2, proposto a un prezzo di partenza di 1.600 dollari, significativamente inferiore rispetto a quello di concorrenti come Boston Dynamics. Anche qui l’approccio sembra il medesimo: ridurre le barriere all’ingresso per stimolare l’adozione e costruire un ecosistema di sviluppatori e utenti attorno alla propria piattaforma hardware e software. La sfida, tuttavia, sarà garantire che il basso costo non si traduca in compromessi inaccettabili in termini di prestazioni e, soprattutto, di affidabilità e sicurezza.

Le capacità tecniche e l’intelligenza artificiale

Nonostante il prezzo contenuto, le specifiche tecniche confermate per l’Unitree R1 indicano un progetto ambizioso. Il robot è alto circa 1,65 metri e pesa 25 chilogrammi. È dotato di una serie di attuatori che gli conferiscono un’ampia libertà di movimento, con 26 gradi di libertà (DOF) – distribuiti tra gambe (6×2), braccia (5×2), vita (2) e testa (2) – che ne replicano la cinematica umana. Un’architettura che gli permette di eseguire compiti complessi che richiedono destrezza e coordinazione, come camminare, manipolare oggetti o interagire con l’ambiente circostante.

L’integrazione dell’AI multimodale

Il vero cuore pulsante dell’R1 è però il suo sistema di intelligenza artificiale. Unitree ha equipaggiato il robot con un modello di AI multimodale, capace di elaborare e integrare informazioni provenienti da diverse fonti sensoriali. Le sue capacità di percezione si basano su un sistema di sensori che gli forniscono una visione tridimensionale dell’ambiente. Questi dati visivi sono fusi con le informazioni provenienti dai sensori tattili e di forza, consentendo al robot di comprendere il contesto in cui opera e di interagire con esso in modo intelligente.

Questa architettura di intelligenza artificiale permette all’R1 di apprendere nuovi compiti attraverso l’imitazione (imitation learning) e il rinforzo (reinforcement learning). In alcune dimostrazioni, il robot ha mostrato di poter imparare a maneggiare utensili o a eseguire sequenze di azioni semplicemente osservando un operatore umano. La capacità di elaborare il linguaggio naturale gli consente inoltre di ricevere comandi vocali e di rispondere in modo contestualmente appropriato. Si tratta di un passo avanti significativo verso la creazione di robot realmente collaborativi, in grado di operare al fianco dell’uomo in ambienti non strutturati.

Implicazioni per l’industria e la ricerca

L’arrivo di un robot umanoide a basso costo come l’R1 potrebbe avere implicazioni profonde per diversi settori industriali. Nell’ambito della logistica e della manifattura, robot come l’R1 potrebbero essere impiegati per automatizzare compiti ripetitivi o fisicamente usuranti, lavorando in sinergia con il personale umano. La loro forma antropomorfa rappresenta un vantaggio, poiché consente loro di operare in ambienti progettati per le persone, senza la necessità di modificare radicalmente le infrastrutture esistenti.

Anche il settore dei servizi, dalla sanità all’assistenza agli anziani, potrebbe beneficiare dell’introduzione di automi in grado di svolgere mansioni di supporto. La capacità dell’R1 di interagire vocalmente e di manipolare oggetti lo rende un candidato interessante per applicazioni di assistenza domiciliare o in strutture sanitarie. Tuttavia l’accettazione sociale e le questioni etiche legate all’impiego di robot in contesti così delicati rappresenteranno un ostacolo la cui portata è ancora difficile da valutare.

Anche il mondo della ricerca e dello sviluppo trarrà vantaggio dalla disponibilità di una piattaforma hardware avanzata e accessibile. Università e istituti di ricerca potranno utilizzare l’R1 per sperimentare nuovi algoritmi di controllo, modelli di intelligenza artificiale e paradigmi di interazione uomo-robot, accelerando il progresso scientifico in questo campo. La strategia di Unitree di rendere disponibile un kit di sviluppo software (SDK) aperto potrebbe favorire la nascita di una comunità globale di innovatori, contribuendo a espandere le capacità del robot ben oltre quelle previste inizialmente. La competizione cinese, dunque, non si gioca solo sul prezzo, ma anche sulla capacità di creare standard de facto e di attrarre talenti.

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