Fabbrica Intelligente, che cosa c’è nel Lighthouse Plant di ABB

Pubblicato il 29 Mar 2019

Futuristic factory & hands holding tablet

Il Tunnel dell’Innovazione dell’edizione 2019 della fiera MecSpe, ha presentato per la prima volta insieme i quattro lighthouse plant (LHP), le famose “fabbriche faro” che, selezionate dal Cluster Fabbrica Intelligente per conto del Ministero dello Sviluppo Economico, dovranno costituire un punto di riferimento, un modello da seguire per le aziende che vogliono perseguire la digital trasformation e abbracciare la filosofia Industry 4.0.

L’impianto faro di ABB è in realtà un complesso di tre impianti – di dimensioni differenti – dislocati in due regioni diverse. Si tratta degli stabilimenti di Dalmine (BG), Frosinone e Santa Palomba (Roma), dove si producono interruttori per applicazioni di media e bassa tensione.

La differenza di scala dei tre impianti permette a ogni tipo di azienda di trovare implementate soluzioni adatte alle proprie esigenze e facilmente replicabili. E per “ogni tipo” intendiamo anche le PMI, che spesso ritengono, a torto, di non essere sufficientemente “robuste” per lanciarsi nel mondo del 4.0.

Le tecnologie coinvolte

Il ruolo che ABB svolge all’interno della quarta rivoluzione industriale è duplice: l’azienda infatti non solo produce svariate tecnologie impiegabili nell’industry 4.0, ma è anche utilizzatrice in prima persona dei propri prodotti. Ecco dunque che ciò che ABB presenta nel Tunnel dell’Innovazione acquista uno status di doppia testimonianza, con l’azienda nelle duplici vesti di produttore e utente, di fornitore e cliente insieme.

In questi tre impianti ABB utilizza tutte le nove tecnologie abilitanti per la quarta rivoluzione industriale: advanced manufacturing solutions, additive manufacturing, realtà aumentata, simulazione, integrazione orizzontale e verticale, industrial internet, cloud, cyber security e big data analytics.

“Siamo particolarmente orgogliosi di essere candidati al ruolo di Lighthouse Plant e di poter in questo modo supportare l’impresa italiana”, ha dichiarato Fabio Golinelli, Advanced Process and Technologies Manager. “Come immediata ricaduta sulle PMI desidero citare due aspetti: il primo è che sono proprio delle PMI che ci stanno supportando come partner tecnologici nello sviluppo delle soluzioni digitali, il secondo è che uno dei progetti che stiamo portando avanti è la Digital supply chain, che prevede l’integrazione della filiera e l’esportazione, presso i nostri fornitori, delle soluzioni digital di ABB Ability, l’offerta digitale di ABB che comprende prodotti, sistemi, soluzioni e servizi per tutti i settori industriali”.

Ma ci saranno dei prerequisiti per le PMI che tentano la strada della digitalizzazione? Come non partire con il piede sbagliato? “Il consiglio per le aziende, soprattutto le PMI, è di verificare che i loro processi siano funzionanti, prima di intraprendere la strada del digital – spiega Golinelli – La trasformazione digitale ha inoltre bisogno di competenze digitali, che possono essere individuate tramite degli assessment che, a livello trasversale su tutto il personale aziendale, vadano a valutare il livello di competenza digitale e il livello di propensione alla trasformazione digitale. Si possono su questo poi andare a costruire dei percorsi specifici di formazione per la crescita delle persone. Noi crediamo fortemente che esista una via italiana per lo sviluppo competitivo. Questa via passa attraverso le due caratteristiche fondamentali di noi italiani: la fantasia e la capacità di inventare nuovi processi competitivi, e la capacità di gestire la complessità. Su questa base, certamente, avremo un futuro competitivo”.

Che cosa c’è nell’allestimento ABB

All’interno dell’installazione realizzata per il Tunnel dell’Innovazione, che copre circa 150 metri quadri, ci sono esempi concreti e funzionanti per ciascuna delle nove tecnologie. Tanto concreti che alcuni macchinari sono stati “prelevati di peso” dai tre stabilimenti per eseguire in fiera lo stesso lavoro che svolgono quotidianamente nei tre impianti sopracitati.

Si va dalla realtà virtuale e aumentata al concurrent engineering, dai cobot agli Agv (Automated Guided Vehicles), dalla manutenzione predittiva alla piattaforma ABB Ability.

Abbiamo chiesto a Paolo Perani e ad altri suoi colleghi di ABB di farci fare un tour dell’allestimento, mostrandoci le varie tecnologie coinvolte e spiegandoci le implicazioni dell’approccio a Industry 4.0 dell’azienda.

Buona visione!

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Renzo Zonin
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