Innovazione, l’Europa supera gli USA, ma l’Italia zoppica ancora

Secondo il Quadro europeo di valutazione dell’innovazione, l’Unione Europea registra una crescita positiva del suo livello di innovazione e per la prima volta supera gli Stati Uniti. L’Italia si posiziona al di sotto della media europea, classificandosi come Innovatore Moderato. La situazione regione per regione (con qualche sorpresa).

Pubblicato il 18 Giu 2019

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L’innovazione è un fattore cruciale per la crescita e l’occupazione. Circa i due terzi della crescita economica dell’Europa negli ultimi decenni sono dovuti all’innovazione. Ogni euro investito dal programma europeo di ricerca e innovazione Horizon Europe può potenzialmente generare un rendimento fino a 11 euro del PIL in 25 anni. Gli investimenti in ricerca e innovazione possono generare fino a 100.000 nuovi posti di lavoro nelle attività di ricerca e innovazione tra il 2021 e il 2027.

Per misurare il grado di innovazione dei diversi Paesi dell’Unione, la Commissione Europea ha realizzato un report intitolato “Quadro europeo di valutazione dell’innovazione 2019”. Nel suo complesso l’Unione migliora le proprie “performance” scavalcando gli Stati Uniti, mentre l’Italia si piazza diciottesima su ventotto Paesi europei e rientra nel novero degli innovatori moderati.

L’European Innovation Scoreboard

L’European Innovation Scoreboard distingue quattro tipi di indicatori e dieci dimensioni dell’innovazione: quadro di riferimento delle condizioni (risorse umane, sistema di ricerca, ambiente innovation-friendly), Investimenti (finanza e supporto, investimenti delle aziende), Attività di innovazione (Innovatori, collegamenti in rete e asset intellettuali) e Impatti (su occupazione e vendite), a loro volta suddivisi in diversi sottoindicatori (complessivamente sono 27 indicatori).

Sebbene il dato italiano non sia incoraggiante, a livello continentale la situazione è più ottimistica: l’Unione europea per la prima volta ha superato gli Stati Uniti e resta avanti anche a Brasile, India, Russia e Sud Africa. L’UE ha però perso terreno rispetto al Giappone e alla Corea del Sud (è indietro anche rispetto a Canada e Australia) e deve guardarsi le spalle dalla Cina, che sta crescendo a una velocità tripla rispetto al tasso di innovazione dell’UE.

La situazione europea e quella italiana

È il quarto anno consecutivo che l’Unione Europea registra una crescita positiva sul tema dell’innovazione. Tuttavia – dice la Commissione – non bisogna sottovalutare la necessità di continuare a lavorare per rimanere competitivi sul mercato a livello mondiale, dove sembra aumentare la distanza con Corea del Sud e Giappone.

“Innovazione significa crescita e occupazione per il futuro. Sono lieto di constatare i progressi generali nell’UE. Tuttavia, per proseguire nella corsa mondiale, sia l’UE che i nostri Stati membri devono continuare a investire e sviluppare le giuste politiche per favorire l’innovazione”, ha commentato Carlos Moedas, Commissario per la Ricerca, la scienza e l’innovazione.

La Svezia è il leader dell’innovazione nell’UE nel 2019, seguita da Finlandia, Danimarca e Paesi Bassi. Il Regno Unito e il Lussemburgo sono scesi dal rango più alto di “leader dell’innovazione” al gruppo degli “innovatori forti”, mentre l’Estonia entra a far parte di questo gruppo per la prima volta. L’Italia si posiziona sotto la media europea.

In Italia i punti di forza, secondo la Commissione europea, sono il sistema attrattivo per la ricerca, le risorse intellettuali, mentre i punti deboli sono i finanziamenti alle PMI e le risorse umane, con problemi relativi al numero di soggetti laureati e fondi privati e pubblici per la ricerca.

Il quadro regionale italiano

A livello regionale, l’unica area classificata come innovatore forte è il Friuli Venezia Giulia che, nella classifica di tutte le regioni europee, è centoduesima su duecentoquaranta. Ci sono poi otto Regioni classificate come Innovatori Moderati+, sette Innovatori Moderati e cinque Innovatori Moderati-. Maglia nera a Calabria e Sardegna, ultime tra le regioni italiane.

I maggiori miglioramenti sono però quelli dell’Abruzzo e della Basilicata. Anche Marche, Umbria, Molise, Campania ed Emilia Romagna migliorano a doppia cifra.

Questa la situazione del Regional Innovation Index (RII):

RegioneRIIClassificaGruppoVariazione
Friuli-Venezia Giulia92.6102Strong –7.7
Emilia-Romagna89.1113Moderate +11.1
Lombardia86.6118Moderate +8.0
Veneto84.9123Moderate +7.7
Provincia Autonoma Trento82.1127Moderate +11.0
Marche81.2128Moderate +12.9
Piemonte79.8131Moderate +5.6
Umbria79.5134Moderate +12.4
Toscana79.1136Moderate +11.1
Lazio74.3147Moderate1.4
Abruzzo69.8156Moderate15.3
Provincia Autonoma Bolzano/Bozen68.0159Moderate3.1
Liguria67.7160Moderate8.9
Campania63.3168Moderate11.3
Basilicata62.7169Moderate15.0
Puglia61.2171Moderate5.3
Molise57.4181Moderate –12.5
Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste57.1184Moderate –2.6
Sicilia56.5187Moderate –6.7
Calabria51.1203Moderate –7.6
Sardegna51.1204Moderate –0.3

Nel report regionale italiano ci sono le schede di tutte le regioni con grafici che rappresentano la situazione relativamente ai diversi parametri. Questo, ad esempio è il grafico relativo alla Lombardia.

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Nicoletta Pisanu

Giornalista, collabora da anni con testate nazionali e locali. Laureata in Linguaggi dei Media e in Scienze sociali applicate all'Università Cattolica di Milano, è specializzata in cronaca.

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