Progetti finanziati e formazione: risultati e ambizioni del competence center Smact

Con un bando da 1,8 milioni in fase di assegnazione Smact, il competence center del Triveneto, presenta le attività di formazione in cantiere. Un’offerta dedicata agli alti quadri dirigenziali delle aziende, con un occhio in più sulle PMI, molto diffuse nel territorio del nordest Italia. A settembre 2020 arriverà un nuovo bando da 900.000 euro.

Pubblicato il 15 Feb 2020

SMACT

Un bando – il primo mai lanciato da un competence center – da 1,8 milioni in fase di assegnazione e un progetto formativo che punta a coinvolgere imprenditori e manager senza tenerli chiusi per ore nelle aule didattiche. Sono i risultati e le ambizioni di Smact, competence center del triveneto guidato dall’Università di Padova, per i prossimi mesi.

Con uno staff ancora da completare Smact, acronimo delle 5 tecnologie su cui punta il centro (Social, Mobile, Analytics, Cloud e Internet of Things), ha continuato a lavorare. “Stiamo allestendo la live demo delle nostre tecnologie abilitanti, che non sarà un’unica installazione”, spiega Matteo Fagin, Direttore Generale del competence center padovano, intervistato in occasione della fiera A&T di Torino. “Abbiamo infatti preferito andare a servire tutti i territori del Triveneto, da Bolzano a Trieste. C’è un piano di aperture di questi punti di live demo molto ambizioso a cui stiamo lavorando con passione”.

Primo bando: in corso la negoziazione coi progetti selezionati

Smact è stato il primo competence center italiano ad aver pubblicato un bando (a fine settembre) per progetti innovativi Industria 4.0. Le candidature, chiuse lo scorso 29 novembre, sono state 51 per un valore pari a 3 volte e mezzo l’allocazione finanziaria disponibile.

“Abbiamo allineato una commissione di valutazione indipendente che ha lavorato nelle festività”, aggiunge Fagin. “Oggi abbiamo una shortlist di progetti giudicati ottimi dal comitato, sui quali stiamo aprendo la fase di negoziazione, che consiste nell’affrontare la parte documentale e finanziaria dei progetti e allineare i bisogni dell’impresa privata con i gruppi di ricerca dell’università”.

Smact ha infatti deciso di premiare soprattutto quei progetti che richiedono l’intervento della ricerca universitaria, ricevendo proposte di natura prevalentemente industriale riguardanti il Machine Learning, l’Intelligenza Artificiale e l’Internet of Things.

“Sono proposte presentate da grandi aziende o aziende molto innovative”, continua Fagin, “siamo molto soddisfatti di quello che è arrivato, non solo dal Triveneto ma anche da altre zone geografiche”.

Inoltre, Smact prevede di lanciare un nuovo bando da 900.000 euro per settembre 2020, per cui futuri aggiornamenti saranno disponibili sul sito web del centro e nella mailing list ad esso collegata.

Una formazione dedicata ai quadri alti delle aziende

Per quanto riguarda il discorso “formazione”, il competence center del nord-est si è concentrato su corsi “dal vivo”, pensati appositamente per la conformazione delle aziende del territorio.

“La nostra area è ricca di PMI”, spiega Fagin. “Vogliamo intercettare soprattutto l’imprenditore e il manager, due figure che tipicamente non vanno a fare formazione a catalogo. Stiamo creando un percorso formativo atipico, che racchiuda allo stesso tempo formazione e networking tra capitale di impresa”. L’offerta formativa a catalogo sarà invece formulata con un’attenzione maggiore ai quadri intermedi dell’azienda.

Un ulteriore progetto innovativo su cui sta lavorando Smact è la costituzione di un ITS (Istituto Tecnico Superiore) veneto di Area 6 (Tecnologie della Informazione e della Comunicazione). “È un corso di alta formazione alternativo all’università che ha qualche problema nella fase di selezione, soprattutto perché si tratta di un percorso formativo che non porta alla laurea”, racconta Fagin. “Stiamo intraprendendo un percorso sperimentale per permettere all’ITS di dare crediti formativi per la laurea triennale. Un passo in avanti per servire le aziende che richiedono sempre più grandi tecnici specialisti”.

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Francesco Bruno

Giornalista professionista, laureato in Lettere all'Università Cattolica di Milano, dove ha completato gli studi con un master in giornalismo. Appassionato di sport e tecnologia, compie i primi passi presso AdnKronos e Mediaset. Oggi collabora con Dazn e Innovation Post.

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