Il secondo bando di Smact, il Competence Center del Triveneto, richiama ben 50 proposte di progetti

Al bando del Competence Center SMACT, che si è chiuso lo scorso 30 novembre, hanno risposto 50 progetti di innovazione presentati da imprese provenienti da 8 regioni. Il bando mette a disposizione 900 mila euro per progetti di innovazione nel campo delle tecnologie 4.0. La richiesta di co-finanziamento è 4 volte superiore alle risorse disponibili. Ora una giuria di professionisti indipendenti decreterà chi si aggiudicherà il finanziamento

Pubblicato il 04 Dic 2020

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Si chiude con 50 progetti presentati il secondo bando di co-finanziamento alle imprese pubblicato da Smact, il Competence Center del Triveneto.

Il bando, al quale hanno partecipato imprese provenienti da 8 regioni (oltre la metà delle quali di micro e piccole dimensioni), mette a disposizione un totale di 900 mila euro di fondi del Ministero dello Sviluppo Economico per progetti di innovazione molto vicini al mercato nel campo delle tecnologie 4.0 negli ambiti in cui opera il Competence Center: Mobile, Social, Cloud, Internet of Things, Analytics e Big Data.

Nonostante siano state messe in campo la metà delle risorse rispetto alla prima edizione del bando, il livello di partecipazione dimostra che il Competence Center sta svolgendo il ruolo che si era prefissato, cioè quello di diventare un punto di incontro tra impresa e ricerca, come sottolinea Fabrizio Dughiero, presidente del Consiglio di Gestione di Smact.

“Pur avendo messo a disposizione metà dei fondi, abbiamo ricevuto lo stesso numero di domande di partecipazione, domande che andranno a coinvolgere non solo i ricercatori di più università, ma anche provenienti da discipline molto eterogenee fra loro. La multidisciplinarietà è una spinta fondamentale all’innovazione e siamo fieri di trovarla presente ad un livello così alto nelle nostre università del Triveneto”, commenta Dughiero.

La richiesta di co-finanziamento proviene da aziende dislocate in 8 regioni diverse e riguarda progetti dal valore totale di oltre 9 milioni di euro, per cui vengono richiesti 4 milioni di co-finanziamento, 4 volte l’ammontare disponibile. Di questi progetti, più della metà provengono da micro e piccole imprese, dettaglio che per il Direttore Generale Matteo Faggin indica il successo dell’allineamento del Competence Center con l’ecosistema imprenditoriale italiano.

“Sapere che venti delle imprese che hanno deciso di cimentarsi in questa sfida non avevano mai collaborato con la ricerca è per noi motivo di ulteriore orgoglio, perché dimostra quanto sia fondamentale il ruolo abilitante del cosiddetto trasferimento tecnologico ricoperto oggi dai Centri di Competenza. Non mancano ovviamente le medie e le grandi imprese e siamo certi che la qualità sarà garantita ad ogni livello come abbiamo potuto riscontrare anche nel primo bando”, commenta.

Le aziende si sono presentate sia individualmente che attraverso la partecipazione in cordate. Ogni impresa poteva candidare fino a due proposte progettuali innovative che, facendo leva su una o più tecnologie ambito di Smact, puntassero all’ottimizzazione dei processi produttivi, al miglioramento e innovazione di prodotto, all’innovazione dei modelli di business e organizzativi a favore della competitività aziendale a livello globale.

Particolare rilievo sarà dato a progetti che sapranno esprimere gli use-case previsti nelle Live Demo del Centro di Competenza. Sarà una giuria di professionisti indipendenti a decretare chi si aggiudicherà il finanziamento. Per maggiori informazioni, si consiglia di visitare il sito di Smact.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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