LEGGE DI BILANCIO

Pannelli fotovoltaici e iperammortamento 2026, la rivolta dei produttori esclusi dalla misura



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Undici produttori di moduli fotovoltaici contestano l’emendamento alla legge di Bilancio che esclude la categoria a) del registro ENEA dal nuovo iperammortamento. La misura rischierebbe di creare un monopolio di fatto e di rallentare la transizione energetica industriale italiana.

Pubblicato il 18 dic 2025



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Undici produttori di moduli fotovoltaici – Bisol, Eurener, FuturaSun, FlySolartech, Omnia Solar, SonnenKraft, SoliTek, Soluxtec, Solvis, Sunerg Solar e Torri Solare – si schierano contro l’emendamento governativo all’articolo 94 della manovra, che riscrive le regole dell’iperamortamento 2026 per Transizione 4.0 e 5.0.

Una delle modifiche contenute nell’emendamento interviene infatti sull’elenco dei pannelli fotovoltaici ammessi all’incentivo, restringendo drasticamente il perimetro dei componenti incentivabili.

Mentre la versione originale del disegno di legge di bilancio prevedeva l’ammissibilità dei moduli iscritti alle classi a), b) e c) del registro ENEA, il testo modificato limita l’agevolazione esclusivamente alle categorie b) e c).

Una modifica che esclude di fatto la quasi totalità dei moduli iscritti al registro che sono, appunto, quelli appartenenti alla lettera a), ovvero moduli fotovoltaici prodotti negli Stati membri dell’Unione europea con un’efficienza a livello di modulo almeno pari al 21,5 per cento.

La denuncia: “Ci sarebbe un monopolio de facto”

I produttori sottolineano come questa impostazione determinerebbe una restrizione del mercato che finirebbe per favorire un’unica realtà industriale, l’italiana 3Sun controllata da Enel.

Secondo le aziende firmatarie limitare il mercato a un solo produttore comporta una riduzione della capacità di installazione sul territorio nazionale e un aumento dei costi per i clienti finali. Inoltre viene evidenziato un rallentamento dello sviluppo del mercato fotovoltaico tradizionale che poggia sulla disponibilità di una gamma diversificata di soluzioni tecnologiche.

La richiesta dei produttori al Legislatore è di operare quindi un ripristino immediato del testo originario del DDL di bilancio per garantire la neutralità tecnologica.

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