Il 2024 non è stato un anno particolarmente brillante per l’innovazione italiana in Europa: 4.612 le domande italiane di brevetto presso l’EPO (European Patent Office), 168 in meno del 2023 (-3,5%), ma comunque un quarto in più di 10 anni fa.
Bologna e Modena si sono distinte come le province italiane con il maggior incremento di brevetti depositati presso l’EPO.
Nello specifico, Bologna ha raggiunto quota 383 invenzioni, registrando un aumento di 43 unità rispetto all’anno precedente. Modena segue con 233 domande, segnando una crescita di 40 brevetti rispetto al 2023.
Sono alcune delle evidenze che emergono dalle elaborazioni di Unioncamere e Dintec.
“L’innovazione resta un fattore cardine per la competitività delle imprese. Il rallentamento della capacità brevettuale delle imprese italiane, registrato nel 2024, è probabilmente frutto delle molte incertezze del contesto internazionale“, sottolinea il segretario generale di Unioncamere, Giuseppe Tripoli.
“L’Italia è ancora indietro rispetto ad altri Paesi europei nella ricerca di brevetti industriali. Certo sarebbe assai utile individuare le modalità per favorire quanto più possibile l’incrocio tra impresa e ricerca”, aggiunge.
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Brevetti, le province italiane più innovative
Sono 45 le province italiane che hanno segnato una crescita nei depositi brevettuali. Sebbene Bologna e Modena guidino l’incremento, ottime performance si riscontrano anche a Firenze, Bergamo e Pavia, seguite da Pisa, Trento e Cremona.
Tendenza opposta per le province di Monza e Brianza e Chieti. Anche Milano, pur confermandosi la capitale italiana dei brevetti con il volume più alto di invenzioni (670), prosegue il suo trend di rallentamento, registrando 28 domande in meno rispetto al 2023.
Distribuzione geografica e performance regionali
Il Nord Ovest mantiene il primato nazionale per spinta all’innovazione: con 1.885 domande pubblicate (pari al 41% del totale italiano), l’area resta in vetta nonostante una flessione di 157 unità.
Segue il Nord Est con 1.771 domande (+11), incidendo per il 38%. In crescita la capacità di brevettazione del Centro, con 695 istanze (+31, pari al 15% del totale), mentre il Mezzogiorno vede contrarsi la propria quota a 263 brevetti (-52 rispetto all’anno precedente).

Complessivamente, il blocco formato da Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte e Toscana genera quasi l’80% delle domande europee.
In termini di crescita netta rispetto al 2023, i saldi più significativi appartengono a Emilia-Romagna (+62), Toscana (+39), Sardegna (+11), Lazio (+8) e Basilicata (+7).

Domande italiane di brevetto presso l’EPO: diminuisce la capacità innovativa dei settori high-tech
L’analisi delle domande di brevetti presentate dall’Italia all’EPO per settore restituisce un quadro a due velocità, dove la tenuta dei comparti tradizionali contrasta con il rallentamento delle tecnologie di frontiera.
Il settore produzione e trasporti si conferma il pilastro principale con 1.485 domande (+8), seguito dalle “necessità umane” (categoria che raggruppa i brevetti riferiti a tutto ciò che serve alla vita quotidiana, al benessere e alla cura della persona) che, pur flettendo di 19 unità, totalizzano 1.021 brevetti.
Segnali positivi giungono dalla chimica e metallurgia (432 domande, +5) e dal comparto tessile e carta (83, +9).
Arretra invece l’innovazione nelle costruzioni fisse (-19), dalla meccanica e illuminazione (-36) e soprattutto dai comparti ad alta intensità tecnologica: fisica ed elettricità perdono complessivamente oltre 100 domande.
Sul fronte delle Key Enabling Technologies (KET), le Advanced Manufacturing Technologies mantengono la leadership con 710 depositi, affiancate dalla crescita di tecnologie fotoniche (35) e Advanced Materials (70).
Preoccupa invece la contrazione nelle aree strategiche: la biotecnologia industriale scende a 60 domande (-16) e la micro e nanoelettronica subisce un brusco calo, passando da 53 a 17 istanze.
Anche la capacità innovativa nel settore della sostenibilità mostra un andamento incerto: se le energie alternative restano stabili (84), si riducono sensibilmente i brevetti per l’immagazzinamento di energia (52) e la gestione dei rifiuti (78).










