Rendere la rappresentazione digitale di vestiti e accessori incredibilmente realistica: è questa la missione di PBR Fashion, un progetto di ricerca promosso dal Politecnico di Milano e nato all’interno di MICS-Made in Italy Circolare e Sostenibile (Partenariato Esteso finanziato dal MUR con fondi PNRR).
Il progetto ha visto 8 ricercatori lavorare, ad oggi, oltre 3500 ore per creare un sistema basato su modelli 3D avanzati in grado di riprodurre con fedeltà la percezione di texture, materiali e rifrazioni della luce.
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Un progetto che racconta l’eccellenza del Made in Italy per combattere la contraffazione
Orologi da collezione, sneaker limited edition e borse iconiche: oggetti esclusivi, a primo acchito autentici in ogni dettaglio, dietro cui si nascondono contraffazioni a regola d’arte, realizzate con una maestria tale da trarre in inganno anche i più attenti fashion lover, per un giro d’affari del valore di due trilioni di dollari.
È questa la stima diffusa dall’ultima inchiesta (giugno 2025) di Business Insider che documenta il trend di un mercato sommerso da record, alimentato dalla domanda crescente in tutto il mondo di beni di lusso a prezzi sempre più accessibili.
Una dinamica che minaccia il futuro dell’industria della moda, sempre più digitale, dove gli acquisti avvengono con una sequenza di clic, senza che chi compra venga a contatto con abiti o accessori.
Secondo l’EUIPO, l’Italia è tra i Paesi dell’Unione Europea più colpiti da questo fenomeno. Ogni anno si registrano 1,7 miliardi di euro in mancati ricavi nel settore moda e la perdita di 19.000 posti di lavoro.
Combattere la contraffazione è possibile a partire dalla promozione di un racconto autentico che valorizzi il know-how degli artigiani, la qualità dei tessuti e delle lavorazioni che contraddistinguono la lezione del Made in Italy, in controtendenza alla cultura dell’usa e getta imposta dal fast fashion.
È questa la missione del progetto PBR Fashion, promosso dal Politecnico di Milano con il coordinamento del PhD Ing. Vito Santarcangelo, amministratore della iInformatica Srl, nell’ambito del programma MICS–Made in Italy Circolare e Sostenibile.
La tecnologia per combattere la contraffazione dei prodotti
Il sistema sviluppato nell’ambito del progetto PBR Fashion usa la tecnologia Physically Based Rendering (PBR) per riprodurre con fedeltà la percezione di texture, materiali e rifrazioni della luce dei prodotti.
A questo si aggiunge l’implementazione di etichette 4D intelligenti, stampate con materiali “stimuli-responsive”, capaci di reagire a sollecitazioni fisiche o ambientali.
Questi supporti, difficili da replicare, possono essere facilmente autenticati tramite smartphone, garantendo un’efficace barriera contro la contraffazione.
PBR Fashion si distingue così come un’alternativa all’iperconsumo del fast fashion e del prodotto contraffatto.
Il progetto va oltre la fruizione esclusivamente visiva dei rendering digitali e offre una fruizione multisensoriale che integra suoni e vibrazioni, arricchendo così l’esperienza anche in ambienti di realtà estesa (XR).
Più tracciabilità e trasparenza sull’origine dei prodotti
Grazie al metodo PBR Fashion, la trasparenza, la tracciabilità e la sostenibilità lungo tutta la filiera sono garantite dall’impiego di tecnologie blockchain. Questo approccio favorisce una maggiore consapevolezza sull’origine dei capi, sul processo produttivo e sulle loro potenzialità di riciclo.
PBR Fashion si propone così di valorizzare l’autenticità del Made in Italy e di promuovere l’economia circolare, offrendo ai consumatori un’esperienza d’acquisto più sicura e protetta dal rischio di contraffazione.
“Un grandissimo onore presentare al Made in Italy Innovation Forum i primi deliverables del progetto”, commenta Vito Santarcangelo.
“Il Qrcode 4D la cui informazione si compone in presenza di uno stimolo esterno apre una nuova frontiera che tutela il produttore e ne disincentiva la contraffazione. Il prototipo di visualizzatore PBR multisensoriale, inoltre, rivoluziona il modo di presentare i prodotti made in Italy negli e-commerce, coniugando immersività ed accessibilità”, aggiunge.