La Legge di Bilancio per il 2026 ha reintrodotto l’incentivo per l’industria 4.0 basato sul sistema della maggiorazione degli ammortamenti, inserendo però un’inedita clausola orientata a favorire la sovranità tecnologica. Il governo ha infatti stabilito che l’accesso alle aliquote maggiorate dell’iperammortamento sarà soggetto a un vincolo di provenienza geografica degli investimenti: i beni strumentali materiali e immateriali previsti dai nuovi Allegati A e B e i sistemi per l’autoproduzione energetica dovranno essere “Made in EU” o prodotti all’interno dello Spazio Economico Europeo (SEE).
INCENTIVI
Iperammortamento 2026, l’incognita del vincolo Made in EU e le possibili interpretazioni per beni strumentali e software
L’obbligo di provenienza dall’UE o dallo Spazio economico europeo introdotto per l’iperammortamento 2026 pone una serie di questioni su come identificare i beni strumentali – hardware e software – ammissibili all’incentivo. Mentre per i macchinari esiste un riferimento nel codice delle dogane, mancano del tutto i criteri per i beni immateriali. Ecco le possibili soluzioni.

Continua a leggere questo articolo
Argomenti
Canali
Con o Senza – Galaxy AI per il business











