In legge di bilancio tre fondi per imprese femminili, creative e green

Il disegno di legge prevede 20 milioni per gli anni 2021 e 2022 sia per il sostegno delle imprese femminili che di quelle creative, 170 milioni dal 2021 al 2026 per le imprese delle filiere aeronatica e green economy

Pubblicato il 19 Nov 2020

donne al lavoro

Aiuti alle imprese femminili, creative e delle filiere aeronautica e green economy. Sono i tre fondi presenti nel disegno di Legge di bilancio 2021, agli articoli 17, 18 e 19, per stanziare risorse al fine di favorire la nascita e la crescita delle realtà imprenditoriali in questi ambiti.

Fondo imprese femminili

Il fondo per le imprese femminili è previsto all’articolo 17 del disegno di legge di bilancio ed è istituito con una dotazione di 20 milioni di euro per il 2021-2022.

“Sono ancora troppe poche le donne che fanno impresa nel nostro Paese, sono solo il 22% le imprese femminili, ma tutti gli studi ci dicono che le imprese sono più attente al welfare, ai rapporti con soggetti accanto all’impresa e che hanno risultati economici migliori”, ha commentato il sottosegretario al Ministero dello sviluppo economico Gian Paolo Manzella.

Il fondo “mette a disposizione risorse per far nascere e crescere le imprese”, ma servirà anche a “finanziare programmi per far capire alle nostre ragazze che fare impresa è bello e che che le facoltà scientifiche in cui ancora poca è presenza femminile sono uno sbocco per il futuro”, precisa Manzella. Il fondo vuole quindi permettere l’implementazione di “programmi culturali, come ce ne sono in tanti Paesi europei, per cambiare la mentalità”.

L’obiettivo, si legge nel testo della bozza di legge, è “definire un insieme di strumenti capaci di intervenire su profili quali la nascita di imprese, l’assistenza all’attività imprenditoriale, uno specifico supporto alle start-up ad elevato contenuto tecnologico, una diffusione alle azioni condotte a livello regionale. Il Ministero dello sviluppo economico presenta annualmente al Parlamento una relazione sull’attività svolta e sulle possibili misure da adottare per risolvere le problematiche di partecipazione della popolazione femminile alla vita economica ed imprenditoriale del Paese”.

Oltre a ciò, “viene inoltre istituito, presso il Mise, il Comitato Impresa Donna con il compito di attualizzare le linee di indirizzo per l’utilizzo delle risorse del Fondo, formulare raccomandazioni relative allo stato della legislazione e dell’azione amministrativa, nazionale e regionale, in materia di imprenditorialità femminile e più in generale sui temi della presenza femminile nell’impresa e nell’economia; contribuire alla redazione della menzionata relazione annuale e condurre analisi economiche, statistiche e giuridiche relative alla questione di genere nell’impresa. La partecipazione al Comitato è a titolo gratuito, non sono previsti compensi, gettoni di presenza, rimborsi spese e altri emolumenti comunque denominati ai suoi partecipanti”, riporta l’articolo 17 del disegno di legge.

Fondo per le imprese creative

L’articolo 18 del disegno di Legge di bilancio 2021 istituisce con una dotazione di 20 milioni di euro per il 2021 e 2022 il fondo per le imprese creative, cioè le aziende “del design, delle tecnologie applicate ai beni culturali, cinema, audiovisivo, comunicazione e pubblicità”, precisa Manzella. Le risorse serviranno “per far nascere nuove imprese creative, far crescere quelle che esistono e soprattutto favorire dialogo tra imprese creative e tradizionali”. Infatti, sottolinea Manzella, “attraverso un sistema di voucher porteremo le aziende tradizionali ad avvalersi di un grafico, un comunicatore, un pubblicitario, un designer, un operatore cinematografico”, per cercare di favorire la “contaminazione tra i due mondi”, in quanto, afferma il sottosegretario, “scienza, design e creatività sono una grande chiave del nostro futuro”.

Il fondo, come spiegato nel testo della legge, punta a supportare un settore “della massima importanza dal punto di vista economico con un valore stimato di 92 miliardi di Euro – il 6.1 % della ricchezza prodotta nel Paese – e un impatto occupazionale di 1.5 milioni di persone. Un grande settore dell’economia, quindi, fortemente connesso al Made in Italy, che crea valore ed occupazione nel nostro Paese e contribuisce in maniera determinante al suo export”.

Il Fondo è destinato “alla copertura di spese per investimenti e attività in generale di utilità pluriennale in tale settore. Viene demandata ad un decreto del Ministro dello Sviluppo economico la definizione dei criteri di ripartizione delle risorse e delle modalità e ai criteri per la concessione dei finanziamenti”.

Fondo per imprese delle filiere aeronautica e green economy

L’articolo 19 del disegno di legge di bilancio 2021 istituisce invece il fondo per le imprese del settore aeronautico e green, che comprende le aziende “della chimica verde nonché della componentistica per la mobilità elettrica e per la produzione di energia da fonti rinnovabili”.

Il fondo di investimento “per gli interventi nel capitale di rischio delle PMI” ha una dotazione di:

  • 100 milioni di euro per l’anno 2021 – di cui 50 milioni esclusivamente per le PMI del settore aeronautico nazionale
  • 30 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022 e 2023
  • 40 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2026.

Manzella, nel raccontare la volontà di sostenere la filiera, ha precisato che nelle prossime settimane si lavorerà insieme alla Cassa depisiti e prestiti e altri attori perché il fondo “diventi uno strumento potente per dare a queste imprese in questo momento tutte le risorse per crescere”, in quanto “una filiera forte fa un’impresa italiana forte”.

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Nicoletta Pisanu

Giornalista, collabora da anni con testate nazionali e locali. Laureata in Linguaggi dei Media e in Scienze sociali applicate all'Università Cattolica di Milano, è specializzata in cronaca.

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