L’Europa delle macchine utensili in ripresa: +9,4% nel 2021 (ma l’Italia fa +21%)

Dopo un 2020 molto difficile, il settore delle macchine utensili europee mostra forti segnali di ripresa, con la produzione che dovrebbe raggiungere 22 miliardi di euro nel 2021, con un tasso di crescita annuale di circa il 9,4%. Sono i dati diffusi da Cecimo, l’associazione europea delle industrie di macchine utensili e delle relative tecnologie di produzione. In Italia, intanto, Ucimu ha reso noto che nel terzo trimestre 2021 l’indice degli ordini raccolti dai costruttori italiani registra un incremento del 52% rispetto allo stesso periodo del 2020. E l’anno dovrebbe chiudersi con un +21,6%.

Pubblicato il 05 Ott 2021

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Il valore della produzione europea di macchine utensili dovrebbe raggiungere quota 22 miliardi di euro nel 2021, con un tasso di crescita annuale di circa il 9,4%:  sono le previsioni di Cecimo, l’associazione europea delle industrie di macchine utensili e delle relative tecnologie di produzione, resi noti nel giorno dell’apertura della fiera Emo Milano.

Secondo l’associazione, anche se le prospettive per il 2021 e il 2022 sono positive, la crescita dell’industria mondiale delle macchine utensili rimane influenzata da vari fattori di disturbo e incertezze. Nonostante questo, la produzione mondiale dovrebbe raggiungere un livello di circa 68,6 miliardi di euro.

Segnali di ripresa dopo un anno difficile

Segnali positivi che giungono dopo un anno difficile per il settore. Il 2020 ha infatti visto un calo significativo della produzione mondiale di macchine utensili, da 75,3 miliardi di euro a 60,1 miliardi di euro (-20%).

Calo che ha colpito duramente i Paesi rappresentati da Cecimo, che hanno registrato una flessione dei propri volumi di produzione del 26% (con un volume complessivo in calo a 20,2 miliardi di euro).

Nonostante queste difficoltà, Cecimo ha mantenuto la sua posizione di leader sul mercato mondiale, con una quota del 34% nel 2020.

Da inizio anno, dopo la forte crescita della produzione industriale europea e il miglioramento del clima economico che raggiunge livelli record positivi nel 2021, anche l’industria europea delle macchine utensili è sulla via della ripresa.

Le previsioni per il 2021

I nuovi ordini nella prima metà del 2021 sono migliorati significativamente rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. L’indice medio degli ordini nazionali nel primo semestre di quest’anno è stato superiore del 98%, mentre l’indice medio degli ordini esteri è stato superiore del 63% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Inoltre, secondo le recenti previsioni, si prevede una crescita significativa degli ordini totali di Cecimo nella seconda metà di quest’anno.

In Italia, intanto, Ucimu ha reso noto che nel terzo trimestre 2021 l’indice degli ordini raccolti dai costruttori italiani registra un incremento del 52% rispetto allo stesso periodo del 2020. E l’anno dovrebbe chiudersi con un +21,6%.

Tornando all’Europa, come dicevamo, quest’anno la produzione macchine utensili di Cecimo dovrebbe crescere a un tasso annuo del 9,4% circa, per raggiungere i 22 miliardi di euro. Dato che la crescita globale del settore è prevista più rapida (+14,1%), la quota di Cecimo nella produzione globale di macchine utensili è prevista intorno al 32%.

In base ai dati del 2020, la Germania rimane il principale esportatore (con una quota del 40,4%) insieme agli altri membri Cecimo, seguita a breve distanza dall’Italia (17,7%) e dalla Svizzera (11,2%). È importante notare che la produzione aggregata di questi tre Paesi rappresenta anche più di due terzi della produzione totale del Cecimo.

“Gli ultimi dati sono rassicuranti e ci mostrano che il nostro settore è sulla strada giusta per diventare più forte e più adattabile che mai. A questo proposito, le cifre indicano la crescente fiducia nella capacità di ripresa del nostro settore”, commenta Hans-Martin Schneeberger, Presidente di Cecimo.

Macchine utensili, i dati del commercio mondiale

Sulla base dei dati del primo semestre 2021, i Paesi Cecimo hanno registrato un aumento del 14% delle esportazioni totali rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Come negli anni precedenti, le due destinazioni di esportazione più importanti per i costruttori europei di macchine utensili rimangono la Cina e gli Stati Uniti.

In Cina, nel primo semestre del 2021, i costruttori europei di macchine utensili hanno esportato il 4% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Nello stesso periodo, anche le esportazioni verso gli Stati Uniti sono migliorate notevolmente, con una crescita di circa il 21%.

D’altra parte, i Paesi Cecimo hanno anche registrato un aumento delle importazioni totali di circa l’8% nello stesso periodo. Si registra una dinamica delle importazioni discordante tra i due principali mercati di approvvigionamento dei Paesi Cecimo (Giappone e Cina). Nel dettaglio, le importazioni dal Giappone sono diminuite dell’11%, mentre quelle dalla Cina sono aumentate del 26%, rispetto al primo semestre del 2020.

L’attività commerciale dovrebbe aumentare nella seconda metà dell’anno, mentre la bilancia commerciale di Cecimo dovrebbe rimanere fortemente positiva.

I dati sulla domanda e le sfide per il settore

Dal lato della domanda, si prevede uno scenario positivo per i costruttori europei di macchine utensili. Secondo le ultime previsioni di Oxford Economics per il 2021, il consumo europeo di macchine utensili dovrebbe raggiungere circa 16,1 miliardi di euro.

Dopo una crescita prevista del 9,4% nel 2021, del 14,6% nel 2022 e del 6,1% nel 2023, il consumo in Europa dovrebbe essere vicino ai livelli del 2019 entro il 2023. Con un aumento del 14,1%, il consumo globale di macchine utensili dovrebbe superare i 62 miliardi di euro nel 2021 e raggiungere i livelli del 2019, con un aumento dell’11,1% nel 2022.

Mentre tutti i principali settori di acquisto mostrano tassi di crescita degli investimenti positivi, i tassi di crescita più elevati nel 2022 sono previsti nei settori “aerospaziale” e “autoveicoli e parti”.

Tuttavia, persistono ancora numerose sfide per il settore delle macchine utensili che non dovrebbero essere ignorate. Tra le più impattanti, Cecimo cita il clima politico incerto, le interruzioni della catena di approvvigionamento, la carenza di materiali e componenti e l’aumento dei prezzi.

A questo si aggiunge la pandemia e l’incertezza sull’evoluzione dei contagi legata alla diffusione della variante Delta, che continua a influenzare il clima economico globale e, naturalmente, il commercio internazionale.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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