Crescono Start-up e PMI innovative e i finanziamenti concessi dal Fondo di garanzia

Il numero delle start-up e delle PMI innovative presenti in Italia continua a crescere anche nel secondo trimestre del 2022. Secondo l’analisi di MiSE, Unioncamere, InfoCamere e Mediocredito Centrale, sarebbero infatti l’1,8% in più rispetto alla precedente rilevazione. Oltre all’andamento generale si conferma la maggior incidenza nei settori dei servizi alle imprese e nella manifattura e la prevalenza di start-up e PMI innovative in Lombardia e nel Lazio.

Pubblicato il 12 Set 2022

start-up

Continua a crescere anche il numero delle start-up innovative che si trovano sul suolo nazionale: secondo l’analisi realizzata da Ministero dello Sviluppo economico, Unioncamere, InfoCamere e Mediocredito Centrale relativa al secondo trimestre del 2022, al 1° luglio risultavano iscritte al Registro delle imprese 14.621 start-up innovative.

Un dato che rappresenta il 3,7% di tutte le società di capitali di recente costituzione, in aumento rispetto al trimestre precedente con 259 nuove unità (+1,8%).

Servizi per le imprese e manifattura i settori dove si concentrano maggiormente le start-up innovative

Per quanto riguarda la distribuzione per settori di attività, il 76% delle start-up innovative fornisce servizi alle imprese. In particolare, prevalgono le seguenti specializzazioni: produzione di software e consulenza informatica, 39,2%; attività di R&S, 14,2%; attività dei servizi d’informazione, 8,6%.

Il 15,7% opera invece nel manifatturiero. Qui le start-up innovative si concentrano, nello specifico, su fabbricazione di macchinari (2,9%), fabbricazione di computer e prodotti elettronici e ottici (2,2%), mentre il 3% opera nel commercio. La piccola quota residuale di start-up innovative si distribuisce invece in settori quali agricoltura, turismo, trasporti ed altri.

Anche dall’analisi dell’incidenza delle start-up innovative sul totale delle nuove società di capitali si registra un andamento simile. È una start-up innovativa il 10% di tutte le nuove società che operano nel comparto dei servizi alle imprese, mentre per il manifatturiero, la percentuale corrispondente è 6,7%.

In particolare, nella produzione software le star-up innovative rappresentano il 46,9% del totale delle nuove società di capitale, mentre a percentuale è del 43,3% nella fabbricazione di computer e addirittura oltre il 72,3% nella ricerca e sviluppo.

Donne e giovani, la situazione nelle start-up innovative

Guardando alla composizione delle compagini sociali, l’analisi evidenzia una maggiore presenza giovanile nelle start-up innovative rispetto alle aziende non innovative. Le start-up innovative a prevalenza giovanile (under 35) sono infatti 2.544, il 17,4% del totale e il 3% in più rispetto al dato delle aziende non innovative.

Diversa la situazione che emerge dall’analisi della prevalenza di genere. Le start-up innovative con una prevalenza femminile – ossia, in cui le quote di possesso e le cariche amministrative sono detenute in maggioranza da donne – sono 1.962, il 13,4% del totale, a fronte del 20,6% osservato prendendo in esame l’universo delle neo società di capitali.

Le start-up innovative in cui almeno una donna è presente nella compagine sociale sono 6.352, il 43,4% del totale: una quota anch’essa inferiore, seppur in minor misura, a quella fatta registrare dalle altre nuove società di capitali (44,3%).

Lombardia e Lazio le regioni con più start-up innovative

Analizzando la distribuzione geografica del fenomeno, la Lombardia rimane la regione in cui è localizzato il maggior numero di start-up innovative: 3.904, pari al 26,7% del totale nazionale.

Seguono il Lazio (1.774 start-up, il 12,1% del totale), la Campania con 1.350 start-up (il9,2% del totale), il Veneto con 1.096 start-up, il 7,5% del totale nazionale. A breve distanza compare al quinto posto l’Emilia-Romagna con 1.094 start-up, il 7,5% del totale nazionale e il Piemonte, con 790 start-up, pari al 5,4%del totale nazionale.

In coda figurano la Basilicata con 152 start-up (1% del totale nazionale), il Molise con 83 start-up (0,6% del totale ) e la Valle d’Aosta con 23 start-up innovative, pari allo 0,2% del totale nazionale.

Il Trentino-Alto Adige è la regione con la più elevata incidenza di start-up innovative in rapporto al totale delle società di capitali con meno di cinque anni e cinque milioni di fatturato annuo: circa il 5,5% è una start-up innovativa. Seguono in graduatoria la Lombardia (5,1%) e il Friuli-Venezia Giulia (5,3%). Chiudono la classifica la Sicilia, la Sardegna e la Puglia (tutte con poco più del 2,5%).

Milano è di gran lunga la provincia in cui è localizzato il numero più elevato di start-up innovative: alla fine del secondo trimestre 2022 esse erano 2.737, il 18,7% del totale nazionale.

Al secondo posto compare Roma, unica altra provincia oltre quota mille (1.599 startup, 10,9% del totale nazionale). Tutte le altre province maggiori sono molto staccate: nella top-5 figurano, nell’ordine, Napoli (675 start-up, 4,6% del totale nazionale), Torino (532 start-up, 3,6% del totale nazionale) e Bari (362 start-up, 2,5% del totale nazionale). La top-10 è completata da Bologna, Padova, Salerno, Bergamo e Brescia.

Se si considera il numero di start-up innovative in rapporto al numero di nuove società di capitali attive nella provincia, al primo posto si posiziona Trento (circa il 7,6%); seguono Milano (6,5%), Terni (5,9%), Potenza (5,8%). Da notare come nella parte alta della graduatoria si posizionino Udine, al 5° posto (5,8%), e Pordenone, al 6°, dove il 5,5% delle società di capitali avviate negli ultimi cinque anni e con meno di cinque milioni di fatturato è una start-up innovativa. All’estremo opposto, la provincia con la
minore incidenza di startup sul totale delle nuove società di capitali è Vercelli (poco più dello 0,7%).

L’attività del Fondo di garanzia nel secondo trimestre del 2022

Anche i dati presentati dal report trimestrale del Fondo di garanzia (FGPMI) confermano il trend di crescita dei finanziamenti concessi. Sono infatti 6.798 le start-up innovative beneficiarie del Fondo di garanzia dall’inizio dell’operatività e tra esse alcune hanno ricevuto più di un prestito.

Nel secondo trimestre 2022, il FGPMI ha gestito 666 operazioni verso start-up innovative, con una crescita del 7% rispetto al precedente trimestre, e il totale dei finanziamenti potenzialmente mobilitati si attesta intorno ai 193 milioni di euro, in aumento del 44% rispetto al periodo gennaio-marzo 2022. Nel secondo trimestre, inoltre, il finanziamento medio ammonta a 289 mila euro, in crescita del 34% rispetto al trimestre precedente.

Per gli incubatori certificati, al secondo trimestre 2022 le operazioni gestite dal FGPMI sono 103, per un totale potenzialmente mobilitato di quasi 47 milioni di euro, mentre i numeri delle PMI innovative gestite dal Fondo parlano di 6.163 operazioni per un totale potenzialmente mobilitato di 2 miliardi di euro.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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