Made by Europe, ecco il progetto per rilanciare il manifatturiero europeo

Made by Europe è un consorzio di 50 partner che coinvolge aziende come Volvo, Tecnalia e Siemens e le italiane Avio Aero, Comau, Prima, Brembo, oltre a Politecnico di Milano e Torino. Tra gli obiettivi del progetto la completa digitalizzazione delle aziende del settore, la formazione del personale e degli studenti, rendere il settore socialmente sostenibile puntando a sicurezza, salute ed etica.

Pubblicato il 11 Dic 2018

Europa

L’Istituto europeo di innovazione e tecnologia EIT ha annunciato i vincitori della call for proposals lanciata per individuare gruppi di sviluppo e studio in ambito manifatturiero e della mobilità urbana. Si tratta di Made by Europe e MOBiLus, che costituiranno due nuove Innovation Communities di EIT.

Le innovation communities

Le EIT Innovation Communities sono lo strumento principale dell’Unione Europea per far fronte alle sfide della crescita sostenibile e della creazione di posti di lavoro. Attualmente sei sono operative, a cui si aggiungono le due appena approvate, e sono focalizzate sui settori di importanza strategica per lo sviluppo economico dell’Europa (Climate, Digital, Food, Health, InnoEnergy and Raw Materials, alle quali si sono aggiunte Manufacturing e Mobility).

I progetti proposti sono stati selezionati a partire da gennaio 2018. I vincitori otterranno fondi necessari per raggiungere gli scopi prefissati. Infatti, EIT fornirà a ciascuno dei gruppi vincitori una sovvenzione iniziale fino a 4 milioni di euro per garantire l’operatività dei progetti in tempi rapidi. In conformità con il programma europeo Horizon 2020, il finanziamento annuale dell’EIT alle Innovation Communities aumenterà fino a raggiungere 80 milioni di euro, a condizione che i gruppi raggiungano i risultati attesi.

In Made by Europe anche Politecnico di Torino e Milano

Il vincitore di EIT Manufacturing, la call pensata per il settore manifatturiero, è un consorzio di 50 partner provenienti da 17 Paesi. Diverse realtà italiane della cordata dei soggetti coinvolti, tra cui Avio Aero, Brembo, Comau, Prima e i Politecnici di Milano e Torino.

Il consorzio prevede ricavi, incluso un finanziamento da parte dell’EIT, di oltre 500 milioni di euro per l’esecuzione di un programma di attività che si svolgeranno su un arco temporale di 7 anni e che prevedono azioni di formazione, trasferimento tecnologico, supporto all’imprenditorialità e sostegno alla competitività del sistema manifatturiero europeo.

I cinquanta partner sono Accell Group, Aernnova, Aerospace Valley, Arduino, Atos, Avio Aero, Brembo, Comau, ESI group, Festo, Fives, ITP Aero, Kuka, Linpra, Mondragon, Magna, OCAS- ArcelorMittal, Prima, Sandvik, Siemens, Sonae, Spinea, Stryker, Voestalpine, Volkswagen, Volvo, Whirlpool Europe, Aalto University, Chalmers, Czech Technical University in Prague, ENSAM, LMS/University of Patras, Politecnico di Milano, Politecnico di Torino, STUB, SUPSI, TU Braunschweig, TU Darmstadt, TU Delft, TU Wien, University of Tartu, University College Dublin, BIBA, CEA, CT-IPC, DFKI, IK4, INesc Tec, Swerea/RISE e Tecnalia.

George Chryssolouris dell’Università di Patrasso ha dichiarato: “Siamo entusiasti della vittoria. Il nostro obiettivo è aumentare la competitività e rendere più attrattivo a livello globale il settore manifatturiero europeo, sostenendo l’innovazione e il talento imprenditoriale”.

Gli obiettivi per il manifatturiero europeo

Il settore manifatturiero nell’Unione europea dà lavoro a circa 30 milioni di persone per 2,1 milioni di imprese. Tuttavia, la produzione nei Paesi europei è sottoposta a notevoli pressioni: aumento della concorrenza globale, produzione a basso costo nei Paesi in via di sviluppo e scarsità di materie prime. Le nuove esigenze del mercato e della società, i rapidi progressi tecnologici, i requisiti ambientali e di sostenibilità, stanno anche portando al cambiamento di questo settore.

Il gruppo EIT Manufacturing ha l’obiettivo di aiutare il settore a diventare più competitivo, sostenibile e produttivo. Entro il 2030, il gruppo ha lo scopo di creare mille nuove start up, di formare 50.000 persone e di far adottare al 60% delle aziende manifatturiere sistemi di produzione sostenibili. Tra gli obiettivi decisivi del team, la completa digitalizzazione delle aziende del settore, la formazione altamente professionale del personale e degli studenti, rendere il settore socialmente sostenibile puntando a sicurezza, salute ed etica.

Il ruolo dell’Italia

L’Italia, dicevamo, grazie al gioco di squadra tra Politecnico di Milano e Politecnico di Torino, insieme al contributo delle imprese italiane (Arduino, Avio Aero, Brembo, Comau, Prima, Whirlpool Europe), ha giocato un ruolo importante sin dall’inizio, nell’ideazione e nella preparazione del programma di attività dell’EIT Manufacturing.

Una delle cinque sedi previste sarà a Milano e anche Torino beneficerà del finanziamento per rafforzare il nascente polo dedicato alla manifattura a Mirafiori.

“Un segnale importante che arriva dall’Europa a sostegno dell’economia reale e dello sviluppo in settori chiave per la nostra economia”, commenta Ferruccio Resta, Rettore del Politecnico di Milano. “Un ottimo risultato a conferma della capacità della ricerca di fare da perno in processi di innovazione che coinvolgono una maglia sempre più ampia di soggetti industriali e di istituzioni. Essere vincitori dell’Innovation Community EIT Manufacturing accresce la nostra capacità di essere attrattivi e competitivi in contesti internazionali che premiano l’eccellenza. Un programma che per i prossimi sette anni premetterà di sviluppare innovazione, formazione e trasferimento tecnologico nel settore della manifattura, vitale per lo sviluppo economico del nostro Paese e delle nostre imprese. Non ultimo, è questo uno strumento che si inserisce a pieno titolo nelle politiche di sviluppo del nostro Ateneo, impegnato nella creazione di un vero e proprio Distretto di Innovazione nell’area di Bovisa e che da dicembre ospiterà, accanto ai dipartimenti, ai laboratori e alle startup, il Competence Center del MISE”.

“Dopo l’attribuzione al Politecnico di Torino del finanziamento per il Competence Center piemontese di Industria 4.0, la vittoria di questo bando rappresenta un ulteriore tassello del grande progetto che abbiamo per la costituzione a Mirafiori di un hub di livello nazionale e internazionale per  creare un raccordo tra ricerca accademica e industriale, con lo scopo di favorire l’innovazione e, di conseguenza, migliorare la competitività del nostro comparto industriale, partendo proprio dal tessuto produttivo locale, che sarà fortemente coinvolto”, spiega il Rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco. “I progetti che saranno sviluppati in stretta sinergia con il Politecnico di Milano nell’ambito della EIT Manufacturing si integreranno, infatti, in modo complementare con quelli del Competence center, creando un asse di innovazione nel Nord Italia che avrà la forza di creare massa critica anche a livello europeo in ambiti tecnologici come quello dell’additive manufacturing, che possiedono già un alto livello di sviluppo, realizzato in prima battuta negli Atenei e nei centri di ricerca, per portare quindi in tempi brevi dal prototipo alla tecnologia matura per l’adozione in azienda”.

Il progetto di mobilità urbana

Il secondo progetto riguarda invece lo studio di sistemi di mobilità urbana più smart, di ultima generazione. Il vincitore di EIT Urban Mobility è un consorzio di 48 partner provenienti da 15 Paesi, tra cui Gruppo BMW, Università Tecnica Ceca di Praga, Città di Copenaghen, TomTom, Università di tecnologia ed economia di Budapest, Centro di tecnologia automobilistica della Galizia e Siemens.

Lluis Gomez della Città di Barcellona, principale partner di coordinamento, ha dichiarato: “Come EIT Urban Mobility, reinventeremo la mobilità collettiva e individuale, modellandola in base alle esigenze locali, sostenendo le comunità e stimolando l’economia”.

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Nicoletta Pisanu

Giornalista, collabora da anni con testate nazionali e locali. Laureata in Linguaggi dei Media e in Scienze sociali applicate all'Università Cattolica di Milano, è specializzata in cronaca.

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