È stato pubblicato il 16 giugno 2025 il decreto direttoriale che sancisce l’operatività, a partire dalle ore 14 del 17 giugno 2025, del nuovo regime di comunicazioni necessarie per fruire del credito d’imposta per i beni strumentali materiali previsto dal piano Transizione 4.0.
Il decreto dà attuazione a quanto già previsto dal decreto direttoriale 15 maggio 2025, che dettava le nuove regole relative alle comunicazioni da inviare al GSE da parte delle imprese che hanno effettuato investimenti dal 1 gennaio 2025 e che non avevano versato l’acconto entro il 31/12/2024.
Ricordiamo che il nuovo sistema è necessario al fine di garantire il rispetto del tetto di spesa di 2,2 miliardi di euro per questa misura imposto dalla legge di bilancio per il 2025.
Dal 17 giugno 2025 dunque sarà possibile presentare le comunicazioni esclusivamente tramite il sistema telematico per la gestione della misura disponibile nell’apposita sezione “Transizione 4.0” del sito internet del GSE, accessibile tramite SPID, utilizzando il modello editabile disponibile.
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Trenta giorni di tempo per mantenere la priorità
Le nuove regole per le aziende che intendono fruire dei crediti d’imposta previsti dal piano Transizione 4.0 prevedono una procedura in tre passaggi: una comunicazione ex ante, una comunicazione intermedia che attesti il versamento dell’acconto del 20% e una comunicazione ex post che finalizza l’iter.
Come già anticipato, tutte le imprese che hanno effettuato investimenti nel 2025 e che non avevano versato l’acconto del 20% entro il 31/12/2024 devono attenersi a questa nuova procedura.
Con una piccola particolarità relativa a chi, nei primi mesi dell’anno, aveva già provveduto a inviare le comunicazioni seguendo la vecchia procedura. A queste imprese viene assicurata la possibilità di mantenere, come data di presentazione della domanda (e quindi una priorità sulle risorse, in caso di esaurimento del plafond di 2,2 milardi), la data della precedente comunicazione, a condizione di ripresentare la domanda entro 30 giorni dall’avvio del nuovo regime.
Su questo punto si era creato un piccolo “pasticcio” a causa di un errore contenuto nel direttoriale 15 maggio 2025, che faceva scattare erroneamente il contatore dei 30 giorni a disposizione delle imprese dal 15 maggio (la data del primo decreto direttoriale) e non dalla data di apertura della piattaforma. Errore al quale il Ministero ha posto rimedio con questo secondo decreto direttoriale, che sancisce appunto la decorrenza dei trenta giorni solo a partire dalla data di apertura della nuova piattaforma.
Vale quindi la pena ribadire in maniera chiara che chi ha effettuato una comunicazione ex ante per investimenti effettuati nel 2025 per i quali non aveva versato l’acconto del 20% entro il 31/12/2024, dovrà ripresentare la comunicazione ex ante entro 30 giorni a partire dalla data di apertura della nuova piattaforma e quindi entro il 16 luglio 2025.
Qualora l’impresa omettesse di adempiere a questo onere, dovrà comunque ripresentare la comunicazione, ma perderà la priorità cronologica che avrebbe potuto mantenere.
Il caso del leasing
Per i beni acquistati in leasing, il pagamento delle quote per il raggiungimento del 20 per cento del costo di acquisizione richiesto per la conferma della prenotazione si considera soddisfatto con la stipula del contratto di leasing e l’impegno assunto con il fornitore dalla società di leasing con la sottoscrizione dell’ordine di acquisto.
Il “valore” della prenotazione
Il nuovo decreto specifica anche che, “al perfezionamento dell’invio del modello di comunicazione di cui al presente decreto, l’impresa ottiene una ricevuta di avvenuto invio del modello, con l’indicazione del credito d’imposta prenotato ovvero dell’indisponibilità delle risorse”.
L’invio della comunicazione preventiva – da confermare comunque entro 30 giorni con versamento dell’acconto del 20% – acquisisce dunque, come auspicato, valore di prenotazione effettiva delle risorse.
Guida alle casistiche del Piano Transizione 4.0 (2025)
Con le nuove regole per il credito d’imposta Transizione 4.0 che abbiamo appena visto le imprese si trovano di fronte a diversi scenari a seconda dello stato di avanzamento dei propri investimenti e delle comunicazioni già inviate. Ecco uno schema per orientarsi tra le diverse casistiche.
Nuovo investimento 2025 senza comunicazioni precedenti
Partiamo dal caso più semplice: le imprese che avviano un nuovo progetto di investimento nel 2025 e non hanno mai inviato comunicazioni, devono seguire l’iter completo previsto dalle nuove norme. La procedura si articola in tre passaggi: una prima comunicazione preventiva per prenotare le risorse (scadenza 31 gennaio 2026), una seconda comunicazione entro 30 giorni per attestare il versamento dell’acconto, e infine una comunicazione di completamento al termine dell’investimento. Il codice tributo per la compensazione è il 7077.
Investimento “prenotato” nel 2024
Le imprese che hanno agito d’anticipo, assicurandosi un ordine accettato dal venditore e versando un acconto di almeno il 20% entro il 31 dicembre 2024, continuano invece a seguire le vecchie regole. Questi investimenti infatti non rientrano nel tetto di spesa di 2,2 miliardi previsto dalla legge di bilancio e, di conseguenza, le imprese non sono tenute a inviare nuove comunicazioni secondo le procedure recenti. Per gli adempimenti si continueranno quindi a usare i modelli previsti dal DM 24 aprile 2024 (ex ante e completamento) e, per la compensazione, il codice tributo 6936. L’investimento dovrà essere completato entro il 30 giugno 2026.
Investimento 2025 con comunicazione preventiva già inviata
Rientrano nelle nuove regole le imprese che hanno inviato la comunicazione preventiva (ex ante) con la vecchia modulistica entro il 15 maggio 2025. Per mantenere la priorità cronologica acquisita, è fondamentale inviare una nuova comunicazione preventiva con il modello aggiornato entro il 16 luglio 2025 (30 giorni dal 17 giugno), specificando il collegamento con la trasmissione precedente. A questo adempimento dovranno poi seguire, entro 30 giorni, la comunicazione di avvenuto versamento dell’acconto e, infine, quella di completamento. Il codice tributo di riferimento è il 7077.
Investimento 2025 con comunicazioni preventiva e di completamento già inviate con vecchio modello
Per le imprese che, entro il 15 maggio 2025, avevano già inviato con i vecchi modelli sia la comunicazione preventiva sia quella di completamento, pur senza aver versato l’acconto del 20% entro fine 2024, l’unico adempimento richiesto è l’invio della nuova comunicazione di completamento con il modello aggiornato, da effettuarsi entro il 16 luglio 2025. Anche per loro, il codice tributo è il 7077.
Comunicazioni inviate con vecchio modello dopo il 15 maggio 2025
Le comunicazioni inviate con le vecchie modalità (SIAD/PEC) dopo la data del 15 maggio 2025 sono considerate inefficaci. Non possono quindi essere “sanate” né richiamate come già trasmesse. Le imprese che si trovano in questa situazione devono ripartire da zero, presentando l’intero iter comunicativo attraverso la nuova piattaforma, come se fosse un nuovo investimento.