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La Blockchain al servizio della tracciabilità e competitività della filiera alimentare: lo studio dell’Università di Macerata e Pastificio Mancini

Uno studio dell’Università degli Studi di Macerata evidenzia come l’uso della blockchain nel monitoraggio del grano e dell’intero ciclo produttivo possa abilitare vantaggi competitivi. Il caso di studio si concentra sul Pastificio Mancini, un’azienda agricola molto apprezzata da numerosi chef stellati.

Pubblicato il 16 Gen 2024

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L’impiego della tecnologia blockchain per monitorare il grano e l’intero ciclo produttivo potenzia il vantaggio competitivo: è questa la conclusione di uno studio condotto dal Dipartimento di Economia e Diritto dell’Università degli Studi di Macerata che ha preso come caso di studio il Pastificio Mancini, un’azienda agricola con sede a Monte San Pietrangeli, in provincia di Fermo, molto apprezzata da numerosi chef stellati.

Il progetto di ricerca, guidato dalla Prof.ssa Elena Cedrola e dalle ricercatrici Dott.ssa Elisa Ballini e Dott.ssa Grazia Li Pomi, è stato finanziato attraverso i fondi del PNRR progetto Vitality – Safina.

“L’obiettivo è individuare le aree della catena del valore in cui la blockchain ha il maggiore impatto, per il Pastificio Mancini il marketing e vuole comprendere come questa tecnologia contribuisce alla generazione, al miglioramento e alla protezione di un vantaggio competitivo”, spiega Cedrola.

La blockchain a vantaggio delle supply chain dell’alimentare

Nell’ambito della supply chain alimentare, la blockchain può essere impiegata per tracciare l’intera catena di approvvigionamento, consentendo ai consumatori di verificare l’origine, l’autenticità e la qualità dei prodotti.

Nonostante sia stata avviata da poco tempo, la ricerca ha già fornito risultati significativi.

“L’adozione della blockchain ha permesso all’azienda di dimostrare l’origine del grano per la produzione della pasta, nel loro caso è lo stesso che coltivano, quindi di garantire la tracciabilità e di aumentare la fidelizzazione del cliente”, spiega Cedrola.

“Inoltre, ha dato l’opportunità di integrare ulteriormente la digitalizzazione del processo produttivo e di consolidare la loro posizione di leadership nel settore”, aggiunge.

Originariamente conosciuta come la tecnologia alla base del Bitcoin, la blockchain inaugura un’era digitale rivoluzionaria, trasformando le dinamiche aziendali. Si tratta di un registro digitale che funziona attraverso un meccanismo di condivisione delle informazioni, garantendo trasparenza, tracciabilità e sicurezza.

Lo studio condotto dal Dipartimento di Economia e Diritto dell’Università di Macerata esplora quindi un argomento molto attuale che avrà importanti implicazioni future, coinvolgendo il management aziendale, il marketing e anche gli uffici vendita.

Presto un corso dedicato e Cyber security e Blockchain

Per rispondere alla crescente richiesta di competenze e conoscenze in questo campo, il Dipartimento ha in programma nei prossimi mesi l’attivazione del corso “Cyber security e blockchain”, destinato agli studenti della laurea magistrale in Management e Marketing Internazionale.

Le lezioni saranno tenute da Luca Romeo, esperto informatico e docente del dipartimento, e Gian Luca Comandini, uno dei più noti divulgatori tecnologici italiani, fondatore della prima scuola di formazione del settore e membro della task force governativa selezionata dal Ministero dello Sviluppo Economico per elaborare una strategia nazionale sulla blockchain.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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