Il contributo di Fanuc per un mondo più sostenibile per le persone e l’ambiente

La crescita non può non andare braccetto con la sostenibilità e il benessere. La tecnologia deve aiutare e supportare l’uomo, non sostituirne l’attività. L’Intelligenza Artificiale esiste per risolvere i problemi, non per crearne di nuovi. E la transizione ecologica non implica rinunciare alla competitività e alla produttività: il contributo di Fanuc

Pubblicato il 28 Mar 2023

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Transizione ecologica e transizione digitale sono tra gli obiettivi cui ambisce l’Unione Europea per il mondo dell’industria. Traguardi che non possono essere raggiunti proseguendo su due direttrici parallele, ma che richiedono un ripensamento della strategia industriale in ottica green e sociale. Passando dal modello di Industria 4.0 a quello di Industria 5.0: ossia, ponendo al centro della nuova rivoluzione industriale un’ottimizzazione dell’infrastruttura produttiva e gestionale che non dimentichi il benessere delle persone, e che metta la sostenibilità ambientale e aziendale in cima alle priorità per la crescita.

Come enunciato nel documento “Industry 5.0” compilato dalla Direzione generale della Ricerca e dell’innovazione della Commissione Europea, il nuovo paradigma di Industria 5.0 mette in evidenza la ricerca e l’innovazione come motori per una transizione verso un’industria europea sostenibile, incentrata sull’uomo e resiliente. Una visione antropocentrica del mondo industriale, che sposta l’attenzione dall’ottimizzazione della produttività alla sostenibilità produttiva.

Primi nell’automazione e nella ricerca di soluzioni per un mondo più green

Fanuc è una delle più grandi e importanti aziende al mondo di automazione industriale, leader da più di 60 anni nella fornitura di robot, sistemi CNC, soluzioni IoT e macchine utensili intelligenti. Nei suoi stabilimenti produttivi situati in Giappone, ai piedi del monte Fuji, fabbrica ogni mese 36.500 controlli numerici, 170.000 servomotori, 12.000 robot e 3.750 macchine. Nel mondo sono stati installati ad oggi più di 5,2 milioni di CNC, 900.000 robot, 26 milioni di servomotori e quasi 400.000 macchine (tra centri di lavoro CNC Robodrill, elettroerosioni Robocut e presse per lo stampaggio elettriche Roboshot).

Questi numeri pongono Fanuc in prima linea nell’impegno verso il raggiungimento di un modello sostenibile e circolare capace di fare la differenza. E la multinazionale giapponese si sta dedicando concretamente a raggiungere questi obiettivi.

Politiche ESGI: il Bilancio di Sostenibilità Ucimu promuove Fanuc

Lo certifica anche il primo Bilancio di Sostenibilità dedicato al settore delle macchine utensili, realizzato da Ucimu-Sistemi per Produrre, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione, in collaborazione con ALTIS, Alta Scuola Impresa e Società dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Il Bilancio di Sostenibilità fa riferimento all’anno 2021 ed è stato redatto sulla base delle risposte al questionario indirizzato alle imprese associate con Marchio Ucimu, cui hanno risposto 50 aziende, tra cui Fanuc Italia.

Fanuc ha ottenuto un punteggio finale di 746/1000, registrando ottime performance ESGI negli ambiti ambientale, sociale, governance e innovazione, con uno score totale del 74,56% rispetto alla media del 53,67% dei rispondenti.

Fanuc ha superato gli score medi in tutti gli ambiti analizzati. In particolare, le eccellenze riguardano alcuni KPI chiave:

  • Salute e Sicurezza (con 0 infortuni ogni 1.000.000 di ore lavorate)
  • Istruzione e Qualità (con 8 ore di formazione erogate in media a ciascun dipendente durante l’anno)
  • Comunità e Territorio (con 10.000 € di donazioni erogate alla comunità tramite donazioni, liberalità o beni materiali)
  • Diversità e Pari opportunità (con il 12,5% di dirigenti e quadri di genere femminile sul totale, control il 7,27% medio, e il 13,73% di dipendenti sotto i 30 anni, contro il 10,38% medio)
  • Lavoro dignitoso e Crescita economica (con il 99,35% di dipendenti assunti a tempo indeterminato, e l’86,96% di valore economico distribuito ai dipendenti, ai fornitori e alla comunità locale espresso in percentuale sul totale del valore economico generato)
  • Energia (con il 100% di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili)
  • Partnership (con attività di collaborazione formalizzate con università, enti di ricerca, centri di competenza, associazioni, e diversi attori della filiera per la ricerca e lo sviluppo di soluzioni alternative a ridotto impatto ecologico).

Per Fanuc, la crescita non può non andare braccetto con la sostenibilità e il benessere. La tecnologia deve aiutare e supportare l’uomo, non sostituirne l’attività. L’Intelligenza Artificiale esiste per risolvere i problemi, non per crearne di nuovi. E la transizione ecologica non implica rinunciare alla competitività e alla produttività.

Rigenerazione dei robot usati

Lo dimostra il nuovo programma Re-Generation avviato da Fanuc Italia come progetto pilota per l’Europa di recupero dei robot usati. Si tratta di un vero e proprio piano inserito in

Pur vantando un MTBF (Mean Time Between Failures) tra i più longevi, quantificato in 25 anni per i robot, e potendo contare su funzionalità avanzate di manutenzione predittiva, come ZDT Zero Down Time per i robot, prima o poi i robot non possono più garantire le prestazioni originali. Questo perché sono in funzione da molti anni, e magari hanno dovuto lavorare in condizioni difficili (come nelle linee di verniciatura e saldatura, o in quelle di assemblaggio dell’automotive) e sottoposti a stress meccanici intensi (per rispettare tempi cicli molto stretti e grandi volumi produttivi). Normalmente, un robot “esausto” veniva sostituito con uno nuovo. Grazie al programma di rigenerazione dei robot, invece, Fanuc punta a re-immettere in circolo il robot usato rimettendolo a nuovo, contribuendo così a limitare gli sprechi e a ridurre le emissioni di CO2.

Il programma Re-Generation comprende il ricondizionamento delle parti di ricambio e la sostituzione dei consumabili, in un rapporto 70/30. L’operazione di valutazione, disassemblaggio e rigenerazione avviene nell’area Re-Generation allestita presso la sede di Lainate di Fanuc Italia, in concerto con il supporto dato dal Repair Center di Fanuc Europe in Lussemburgo, dove si trova il più grande magazzino ricambi Fanuc europeo ed il centro di riparazione dei componenti. Tutte le parti che possono essere ricondizionate – come motori, servomotori, PCB – vengono rigenerate e testate, mentre le parti di ricambio usurate – cavi, grasso, ecc. – vengono completamente sostituite.

I robot vengono poi ri-assemblati e, in breve tempo, riconsegnati ai proprietari, muniti di un Green Book che descrive nel dettaglio le attività svolte e la percentuale di ricambi che è stato possibile ricondizionare rispetto a quelli sostituiti con ricambi nuovi. I robot rigenerati hanno una garanzia ufficiale di 12 mesi. Successivamente, i robot rientrano nei programmi di manutenzione ordinaria del Service di Fanuc, che permettono di mantenere inalterate le proprietà meccaniche e garantire la continuità senza incorrere in fermi impianto improvvisi.

Recupero dei robot usati: ci guadagnano tutti

I vantaggi per i clienti sono evidenti sia sotto il profilo economico – con risparmio dato dal recupero di un asset produttivo, rispetto all’acquisto di un nuovo robot, che sotto il profilo ambientale – dato che viene rigenerata una risorsa già esistente, oltre che dal punto di vista della continuità produttiva – assicurata dall’utilizzo di un robot già testato e collaudato per operare in una determinata linea già funzionante, senza dover riprogettare il layout da capo.

Anche per Fanuc i vantaggi del programma Re-Generation si traducono nel contributo al rispetto degli obiettivi di sostenibilità del gruppo, riducendo i trasporti dal Giappone verso l’Europa di nuovi robot, riutilizzando in modo intelligente gli scarti, ed effettuando il corretto smaltimento dei consumabili da sostituire.

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