Il futuro del telecontrollo tra evoluzione IoT e digitalizzazione 4.0

Pubblicato il 30 Mar 2017

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In occasione della tavola rotonda “Reti e città del futuro – Telecontrollo: tecnologie per la trasformazione digitale di reti, città e industria”, tenutasi mercoledì 29 marzo a San Leucio (CE), Antonio De Bellis, presidente del Gruppo Telecontrollo, Supervisione e Automazione delle Reti di ANIE Automazione, ha affrontato ai nostri microfoni il tema della digitalizzazione e dell’evoluzione IoT che stanno cambiando il settore del telecontrollo.

Presidente, il tema della prossima edizione del Forum Telecontrollo è “Evoluzione IoT e digitalizzazione 4.0”. Ci spiega come le nuove tecnologie digitali stanno trasformando il telecontrollo per reti di pubblica utilità, industria e città?

La trasformazione digitale nelle reti di pubblica utilità, industria e città è un ulteriore passo del loro processo evolutivo. In questo caso, le nuove tecnologie e soluzioni digitali sono il fattore abilitante e il catalizzatore per accelerare la rivoluzione nel modo in cui lavoreremo e vivremo. La trasformazione digitale fa convergere e sovrapporre mondi che viaggiavano in parallelo, i cui punti di contatto e le regole di interazione erano ben definiti. Dal punto di vista del Telecontrollo, la cosa non ci coglie di sorpresa: alcuni dei settori di applicazione dove il Telecontrollo opera vantano una esperienza di precursore nei processi di trasformazione, legati a fenomeni tecnologici, economici, sociali, ecc.

Quello che rende “questa volta” differente e speciale, sono la portata della trasformazione e il fatto che viene rimesso in gioco tutto (e tutti). Per dare concretezza a questo concetto: un conto è gestire un processo dove un utente di un sistema di telecontrollo prendeva decisioni e azioni, interagendo con il campo, con la mediazione di interfacce uomo-macchina; altro discorso è disporre di macchine basate su intelligenza artificiale che, alimentate da tante ed utili informazioni, forniscono risposte utili per decidere ed agire, o sono delegate a decidere ed agire.

Il Forum Telecontrollo 2017, che si terrà il 24 e 25 ottobre 2017 a Verona, sarà l’occasione per condividere quanto si sta facendo in quest’ottica, ma soprattutto per discutere delle visioni sul futuro imminente e i diversi percorsi virtuosi da intraprendere. Passerò per presuntuoso, ma con orgoglio ricordo che il Forum Telecontrollo è sempre stato un momento in cui si è data una visione prospettica di problemi, rischi ed opportunità, anticipando di qualche anno quanto poi sarebbe accaduto. A riprova di quanto asserisco, ricordo le discussioni sulle reti intelligenti intraprese in un’edizione del Forum, quando ancora non si era ancora definito il concetto di smart grid, nonché un’edizione dove si apriva il dialogo tra il mondo della Information technology con quello della Operation Technology.

La fabbrica del futuro poggia su un requisito sostanziale: l’interconnessione degli asset aziendali. Questo comporta però la necessità di comprendere che occorre anche un cambio di paradigma e di mettere da parte la consolidata resistenza al cambiamento di alcuni settori industriali. Qual è il suo punto di vista?

Con il piano Industria 4.0 ho spesso sentito ridurre il tutto ad una formula magica del tipo “digitalizzo e risolvo i problemi”. Sfortunatamente non è così. La tecnologia può dare una mano a concretizzare nuove opportunità di business, ma per essere efficace e consolidare i benefici richiede un lavoro preparatorio. In sintesi, tale lavoro consiste nel mettere in discussione cosa si fa e come lo si fa.

In un’ottica di incremento della produttività e maggiore competitività (non basata sulla sola riduzione dei costi), questo comporta sposare il concetto di cambiamento continuo, legato al paradigma del mondo digitale.

A proposito di paradigma digitale, oggi un mito a cui alcuni ambiscono è creare una piattaforma digitale per diventare leader di mercato. Questo è un altro esempio che dimostra come non si possa ridurre il tutto solo ad una questione tecnologica. Infatti, creare una qualsiasi piattaforma digitale senza mettere in discussione modelli di business e strategie di marketing e comunicazione è limitante e altamente rischioso, quantomeno per gli investimenti che si intendono fare.

In fabbrica l’incontro tra tecnologie IT e OT sta affidando un ruolo chiave al Software. Questa considerazione può considerarsi valida anche nel caso particolare delle tecnologie per il monitoraggio e il controllo remoto di macchine e impianti?

La convergenza e convivenza tra IT e OT è un aspetto del processo di digitalizzazione che è in corso da qualche anno, in alcuni settori industriali. Nello specifico caso del monitoraggio remoto hanno completamente trasformato la modalità con cui si propone la manutenzione. Il Service, inteso come il business post vendita, è completamente cambiato da quando IT e OT si sono incontrati. Ma è con l’applicazione dei concetti Industria 4.0 che è possibile rimettere tutto in discussione, creando nuove opportunità di business. Infatti, ci sono già esempi concreti dove il modello di business è completamente diverso dal precedente. In questi casi estremi, il modello di business non è più basato sulla vendita dell’asset e dei servizi post-vendita, ma l’azienda vende l’utilizzo dell’asset o quanto prodotto dall’asset.

Un altro esempio di novità introdotto dalla convergenza IT e OT è relativo al Life Cycle. Tipicamente questo il concetto era legato a dinamiche di obsolescenza, legate a fattori temporali e tecnologici e le politiche di manutenzione, aggiornamento e sostituzione che ne derivavano erano basate su criteri che potremo definire “statici”. Nel nuovo scenario, è possibile adottare un criterio “dinamico”, ovvero legato all’uso effettivo di macchine ed impianti, alle condizioni di stress reale, a cui gli stessi sono sottoposti, al programma di utilizzo, a breve, medio e lungo termine. Questo si traduce nella capacità di fornire indicazioni in tempo reale di Life Cycle, sulla base delle quali formulare un programma “dinamico” per manutenzione, aggiornamento e sostituzione, che tiene conto di fattori quali le variazioni del carico di lavoro e le condizioni operative. Oltre a condizionare il Life Cycle, il nuovo scenario influenza anche l’operatività. Infatti conoscere i fattori di rischio per il macchinario e impianto consente di ottimizzarne meglio l’utilizzo, traguardando obiettivi di massimizzazione della prestazione, che possono essere sia in termini di carico di lavoro o durata temporale.

I sempre più numerosi casi di attacchi informatici ai danni delle imprese, delle reti e delle istituzioni stanno contribuendo a risvegliare imprenditori e amministratori sul tema della cyber security. Come Gruppo Telecontrollo, Supervisione e Automazione delle Reti di ANIE Automazione che consigli date?

Salute e Sicurezza sono e devono essere tematiche da porre al primo posto di qualsiasi discorso e mai date per scontate. Questo implica un cambio di mentalità, dove i processi e le soluzioni da adottare sono progettate e realizzate per essere intrinsecamente sicure e contribuire a lavorare con livelli di sicurezza adeguati ai rischi per le persone e le cose.

IOT e digital transformation introducono fattori di rischio nuovi e più complessi da gestire, rendendo sempre più difficile garantire la sicurezza. La continua e crescente vulnerabilità informatica, con i rischi connessi, sono aspetti della nostra quotidianità professionale e privata ai quali dobbiamo abituarci e con i quali convivere. La gestione di tale rischio richiede un investimento continuo: la verità è che si è innescata una vera e propria gara tra “guardie e ladri”, dove non è ammesso sottovalutare o ignorare il problema, mentre è richiesta molta attenzione e buon senso.

Attenzione il costo per tutelarsi non è soltanto riconducibile agli strumenti specifici adottati e che mettiamo a bilancio (aziendale e famigliare). Ci sono effetti collaterali dovuti alla politica riguardante la sicurezza adottata che hanno un costo indiretto e un peso non trascurabile. Per intenderci, paradossalmente, una soluzione di completo isolamento, senza connessioni in alcun modo alla rete, se oggigiorno ancor fattibile, comporterebbe a delle rinunce e delle scelte il cui costo potrebbe essere superiore ad accettare e gestire il rischio.

Il consiglio è assicurarsi che qualsiasi soluzione adottata a livello di impianto o azienda sia stata progettata e risponda a dei criteri di sicurezza compatibili con la strategia di sicurezza aziendale. Inoltre, essere certi che il fornitore garantisca una politica di aggiornamento delle sue soluzioni continua e temporalmente adeguata ai rischi che si corrono.

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Franco Canna
Franco Canna

Fondatore e direttore responsabile di Innovation Post. Grande appassionato di tecnologia, laureato in Economia, collabora dal 2001 con diverse testate B2B nel settore industriale scrivendo di automazione, elettronica, strumentazione, meccanica, ma anche economia e food & beverage, oltre che con organizzatori di eventi, fiere e aziende.

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