Via libera del Parlamento europeo all’inclusione di nucleare e gas naturale tra le fonti energetiche sostenibili

Via libera dal Parlamento europeo all’inclusione di nucleare e gas naturale tra le fonti di energia sostenibile: gli eurodeputati hanno infatti respinto con maggioranza assoluta la mozione che proponeva di mettere un veto sulla proposta della Commissione, che rientra nella modifica del regolamento della tassonomia europea, cruciale per attirare gli investimenti necessari alla transizione green dell’UE. Se anche il Consiglio non porrà obiezioni (ha tempo fino all’11 luglio per farlo), l’atto delegato sulla tassonomia entrerà in vigore e si applicherà a partire dal 1° gennaio 2023.

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Dal Parlamento europeo potrebbe arrivare lo stop all’inclusione di Nucleare e Gas naturale tra le fonti energetiche sostenibili

Il Parlamento potrebbe porre un veto alla proposta della Commissione di includere nucleare e gas naturale tra le fonti energetiche sostenibili, avanzata nell’ambito della revisione della tassonomia europea, il sistema di classificazione che stabilisce una lista di attività economiche sostenibili a livello ambientale. Secondo i membri delle Commissioni per gli Affari economici e monetari e della Commissione per l’Ambiente, la salute pubblica e la sicurezza alimentare, i criteri di verifica proposti dalla Commissione per queste due fonti energetiche non rispetterebbero i criteri stabiliti dal regolamento sulla tassonomia in materia di sostenibilità ambientale, sicurezza e diritti dei lavoratori.

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La Commissione europea cambia la tassonomia: “Gas naturale e nucleare vanno considerate fonti di energia sostenibili”

La Commissione europea ha presentato una modifica al regolamento sulla tassonomia europea (che stabilisce quali investimenti possono essere considerati sostenibili dai mercati finanziari) per includere anche alcune attività relative a gas naturale e nucleare tra quelle etichettabili come “investimenti sostenibili”. L’atto, frutto di una lunga e difficile mediazione tra posizioni contrastanti, dovrebbe entrare in vigore dal 1° gennaio 2023 se avrà l’OK Parlamento e Consiglio dell’Unione. 

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