AUTOMAZIONE SICURA

La visione per la fabbrica sicura: da Sick la ‘Action Cam’ dell’automazione



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Da Sick nuove soluzioni per una fabbrica sicura e più efficiente: la videocamera SEC110 con pre-registrazione per analisi eventi, il sistema di visione 3D Visionary-B Two per riconoscere persone in modo anonimo, il master IO-Link SIG300 con intelligenza integrata…

Pubblicato il 19 mag 2025



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Sick, l’azienda che fa della “Sensor Inteligence” la propria nota distintiva sul mercato dell’automazione e della sensoristica industriale, ha presentato alla fiera SPS Italia 2025 diverse novità che puntano a migliorare l’efficienza e a rendere la fabbrica sicura. Si va da sistemi di visione avanzati a componenti che portano l’intelligenza direttamente sulle macchine.

L’industria di oggi sta vivendo una grande trasformazione, spinta dalla digitalizzazione e dall’unione tra il mondo fisico della produzione e quello virtuale dei dati. Idee come Industria 4.0 e, più di recente, Industria 5.0, indicano la strada verso fabbriche intelligenti, dove macchine, sistemi e persone lavorano insieme in modo semplice e collaborativo. Per fare questo, servono componenti e sistemi capaci di raccogliere informazioni dettagliate dalla produzione, elaborarle velocemente e aiutare a prendere decisioni migliori. La sicurezza dei lavoratori, la riduzione dei fermi macchina, la manutenzione predittiva e la possibilità di personalizzare i prodotti sono tra le priorità che guidano lo sviluppo di nuove tecnologie. Le soluzioni di Sick vanno in questa direzione, offrendo risposte a bisogni specifici ma collegati tra loro. La capacità di “vedere” e “capire” meglio l’ambiente, di registrare eventi importanti per analizzarli dopo, di distribuire l’intelligenza vicino alle macchine e di controllare i movimenti con precisione sono tutti pezzi che aiutano a costruire le fabbriche del futuro.

SEC110: la “Action Cam” dell’automazione per l’analisi degli eventi

Una delle novità più interessanti è la videocamera SEC110. “È una sorta di ‘Action Cam dell’automazione’”, sintetizza efficacemente Federico Matropietro di Sick, riferendosi alla sua caratteristica principale: la SEC110 è una videocamera piccola, facile da montare su macchinari e impianti, con una memoria interna che funziona da buffer. Quando si attiva la registrazione, per esempio dopo un trigger o la registrazione di una violazione o un blocco della macchina, il sistema non solo riprende quello che succede da quel momento in poi, ma salva anche un filmato dei 30 secondi precedenti.

Questa funzione di pre-registrazione è molto utile per vari motivi. Prima di tutto, aiuta molto a capire cosa non va e a risolvere i problemi. Spesso, la vera causa di un problema si manifesta prima che il problema diventi evidente. Avere un filmato che mostra cosa è successo prima dell’errore permette ai tecnici e agli ingegneri di capire più in fretta e con più precisione l’origine del guasto. Questo significa meno tempo con le macchine ferme, che è uno dei costi più grossi per le fabbriche. Pensiamo a una linea di montaggio complicata: un blocco può avere tante cause. La SEC110, mostrando cosa è successo prima, può aiutare a capire se è un problema meccanico, un errore nel posizionamento di un pezzo o altro.

Oltre ad aiutare a riparare i guasti, la SEC110 permette di usare i video per migliorare i processi. Analizzando i filmati di piccole interruzioni o rallentamenti si possono scoprire problemi di efficienza o punti critici difficili da trovare con altri sistemi. Questi video possono servire per regolare meglio le macchine, migliorare l’organizzazione interna o cambiare le procedure di lavoro. Essendo piccola, la videocamera si può installare anche in punti difficili da raggiungere, offrendo una visuale privilegiata su parti importanti del processo. È robusta e quindi adatta agli ambienti industriali, spesso con vibrazioni, polvere o sbalzi di temperatura. La facilità di installazione e la capacità di dare subito informazioni chiare rendono la SEC110 uno strumento potente per chi vuole capire meglio e controllare in modo più efficace la produzione. Non si tratta solo di registrare i guasti, ma di creare un archivio video degli eventi che aiuta a migliorare continuamente.

Visionary-B Two: vedere in 3D per migliorare la sicurezza e la collaborazione tra uomo e macchina

Un’altra novità importante è la Visionary-B Two, un sistema di visione stereoscopico. A differenza delle normali telecamere che danno un’immagine piatta, la tecnologia stereoscopica usa due obiettivi per capire la profondità, creando una mappa 3D dell’ambiente. La Visionary-B Two, come ha spiegato Matropietro, funziona come un “motore” di visione: fornisce i dati di profondità grezzi, che poi gli esperti di sistemi di visione possono usare per creare applicazioni specifiche. Questa sua versatilità la rende adatta a tante situazioni diverse.

Una delle applicazioni più importanti, su cui Sick punta molto, è il riconoscimento delle persone negli ambienti industriali. C’è un dettaglio fondamentale: il sistema riconosce la forma della persona e dove si trova, ma non il suo volto. Questo modo di rendere anonime le persone è essenziale per risolvere i problemi di privacy e rispettare le leggi come il GDPR. La capacità di distinguere con sicurezza le persone da altri oggetti (come carrelli, materiali o parti di macchine) è importantissima per aumentare la sicurezza nelle aree dove persone e macchine lavorano vicine.

Gli usi sono tanti. Può controllare le aree di lavoro intorno a robot o presse, facendo rallentare o fermare le macchine se un operaio entra in una zona pericolosa. Negli impianti con veicoli a guida automatica (AGV) o robot mobili autonomi (AMR), la Visionary-B Two può dare una visione dell’ambiente più completa rispetto ai tradizionali scanner laser, che vedono soprattutto gli ostacoli. Riconoscere specificamente le persone permette di creare sistemi di navigazione e interazione più intelligenti e sicuri. Il sistema è utile anche in settori con macchine mobili, come il movimento terra (ruspe, escavatori) o nel sollevamento di carichi nei cantieri e nei porti (gru). In questi luoghi, dove chi manovra il macchinario può avere una visuale limitata e dove il personale a terra lavora vicino a grandi pesi in movimento, un sistema che riconosce le persone e segnala i pericoli può aiutare molto a prevenire incidenti.

La Visionary-B Two, che sarà presentata con un lancio globale dall’autunno ma è già usata in alcuni progetti pilota, è un passo avanti per rendere i luoghi di lavoro più sicuri e collaborativi. La sua capacità di fornire dati 3D apre anche a modi più naturali per far interagire uomini e macchine. Per esempio, il sistema potrebbe capire non solo se c’è una persona, ma anche la posizione, in piedi o sdraiata, anche se per questo servono ulteriori sviluppi software. La precisione nel distinguere persone e oggetti, insieme all’anonimizzazione, la rende una tecnologia chiave per far evolvere i sistemi di sicurezza attivi.

“Fai centro con SICK”: una dimostrazione pratica delle due telecamere

Per far vedere cosa possono fare insieme le nuove tecnologie, Sick ha presentato a SPS Italia una dimostrazione interattiva chiamata “Fai centro con Sick”.

Il visitatore sceglieva un punto dove posizionarsi e un robot collaborativo gli lanciava una palla. Questo era reso possibile dalla telecamera stereoscopica Visionary-B Two. Il sistema di visione riconosceva la persona, capiva dov’era e comunicava queste informazioni al robot, che lanciava la palla nella giusta direzione. La Visionary-B Two non solo identificava la postazione, ma poteva anche vedere se la persona si spostava nell’area di gioco, facendo variare il punteggio: più era lontana, più alto era il bonus, rendendo la sfida più difficile.

La sicurezza era demandata ad uno scanner di sicurezza nanoScan3, fermando il robot in caso di vicinanza eccessiva della persona.

Una volta ricevuta la palla, la persona doveva cercare di colpire un obiettivo sullo schermo. Il punto in cui la palla colpiva lo schermo non veniva rilevato da un normale touchscreen, ma da una “lama virtuale” creata da un sensore LiDAR piccolo, un picoScan di Sick. Questo sistema creava una barriera di luce laser invisibile davanti allo schermo; quando la palla interrompeva questa barriera, si capiva esattamente dove aveva colpito.

Ogni volta che la palla colpiva il bersaglio, si attivava la videocamera SEC110, la “GoPro dell’automazione”. Grazie alla sua memoria buffer, la SEC110 non registrava solo il colpo, ma faceva vedere un replay di tutta l’azione di lancio, mostrando i 5 secondi prima che la palla toccasse lo schermo. Questo permetteva alla persona di rivedere il proprio lancio e la traiettoria della palla, aggiungendo un elemento di analisi e un riscontro immediato al gioco.

Dietro le quinte, a gestire l’interazione tra i vari sensori, il robot e il sistema di punteggio, c’era un software Sick per gestire i segnali dalle macchine e le piccole logiche di coordinamento. La demo, quindi, non era solo un gioco, ma un modo efficace per mostrare come la visione 3D per riconoscere e localizzare le persone in sicurezza (Visionary-B Two), la registrazione intelligente degli eventi per l’analisi (SEC110), il rilevamento preciso degli oggetti (Nanoscan) possono unirsi per creare sistemi interattivi, sicuri e ricchi di dati.

SIG300: intelligenza distribuita con il master IO-Link più potente

Altra “star” dello stand di Sick è stato il SIG300.

Il modo in cui sono costruiti i sistemi di automazione sta cambiando: l’intelligenza non è più tutta concentrata in un computer centrale (PLC), ma viene distribuita più vicino ai sensori e ai motori. Il nuovo master IO-Link SIG300 di Sick segue proprio questa direzione. IO-Link è un sistema di comunicazione standard (IEC 61131-9) che collega sensori e attuatori intelligenti a un sistema di controllo. In questo modo è più facile trasmettere dati di produzione, parametri per configurare i dispositivi e informazioni per capire se qualcosa non va.

Il SIG300 è un gateway IO-Link con diverse caratteristiche speciali. Prima di tutto, ha otto porte IO-Link che possono dare molta potenza. Questo permette di comandare direttamente dispositivi che consumano più corrente, come valvole pneumatiche o piccoli motori, senza dover usare relè o altri componenti. Così si semplifica il cablaggio e si spende meno per l’installazione. Rispetto ai modelli precedenti, il SIG300 è più potente, ha più porte ed è più piccolo (“slim”), quindi è più facile da mettere nei quadri elettrici o direttamente sulle macchine. Ha una protezione IP67, quindi non teme polvere e getti d’acqua e può essere installato anche in ambienti industriali difficili.

Una delle funzioni più importanti del SIG300 è che ha una logica integrata. Ha un sistema che permette di creare piccoli programmi direttamente sul gateway. Questo vuol dire che il SIG300 può prendere segnali dai sensori collegati alle sue porte IO-Link (o anche da normali ingressi digitali), combinare queste informazioni secondo regole definite dall’utente (AND, OR, timer, contatori, ecc.) e generare comandi per motori o inviare segnali ad altri sistemi. Questa “intelligenza a bordo” permette di fare piccole automazioni locali o di preparare i dati prima di mandarli al PLC principale. Così il PLC lavora meno e il sistema risponde più in fretta. Per esempio, il SIG300 potrebbe gestire da solo una sequenza di segnali per far partire un nastro trasportatore, aprire una porta di accesso o far suonare un allarme, senza che il PLC debba intervenire per queste semplici operazioni. Si collega facilmente alle reti di automazione esistenti grazie alla compatibilità con sistemi come Profinet o EtherNet/IP EtherCAT. Il SIG300 è quindi un pezzo importante per costruire sistemi di automazione più facili da modificare, più flessibili e più efficienti.

ANS/ ANM58 PROFINET – La nuova generazione di encoder assoluti per una maggiore produttività

La nuova ANS/ANM58 Profinet di Sick rappresenta una generazione di encoder assoluti appositamente progettata per consentire una maggiore produttività di macchine e impianti. Il sistema di misurazione ottico migliorato, consente un controllo dei movimenti altamente preciso, mentre, al contempo, la trasmissione in tempo reale di dati di movimento e di posizione consentono tempi di ciclo brevi nonché processi Profinet IRT simultanei. La struttura compatta best-in-class e la grande varianza meccanica dell’encoder offrono notevoli vantaggi in termini di integrazione meccanica in spazi d’installazione impegnativi. Il collegamento a livello tecnico di comando è estremamente semplice, tramite il portale TIA Siemens oppure il tool Sopas di Sick. Inoltre, gli encoder assoluti ANS/ANM58, con i loro dati diagnostici rilevanti per il processo, supportano anche la manutenzione dell’impianto in funzione del suo stato effettivo. È così che coprono appieno la vasta gamma di requisiti industriali di encoder all’avanguardia, ovvero quelli da soddisfare in caso di impiego nella tecnica degli imballaggi, nell’ingegneria meccanica e nello stoccaggio e trasporto.

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