Con EcoStruxure Automation Expert Schneider Electric propone un nuovo approccio per un’automazione aperta, decentralizzata ed event-driven

L’approccio proposto da Schneider Electric con la nuova piattaforma EcoStruxure Automation Expert si basa sullo standard di programmazione IEC61499 e si compone di sei elementi principali: Runtime, Engineering, Hmi, librerie applicative, Archive e control room. L’obiettivo è consente agli utenti di costruire applicazioni di automazione usando componenti software asset-centrici, dotati di portabilità, di uso collaudato, a prescindere dall’infrastruttura hardware sottostante

Pubblicato il 28 Gen 2021

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Un nuovo approccio, con nuove soluzioni tecnologiche e operative, per creare e sviluppare l’automazione industriale: Schneider Electric presenta la sua piattaforma EcoStruxure Automation Expert, “il primo e unico sistema di automazione industriale incentrato sul software”.

L’Industria 4.0 e lo smart manufacturing sono fatti di un mix di sistemi interconnessi, IoT, Big data, intelligenza artificiale, Edge computing, e la sfida principale per le aziende è far funzionare bene e insieme tutte le componenti tecnologiche all’interno della stessa macchina produttiva e industriale, supply chain compresa. Occorrono velocità, efficienza, flessibilità, macchine e computer (e operatori) che parlino la stessa lingua. E poi, intelligenza distribuita, smart control, portabilità del software applicativo. Servono soluzioni in grado di garantire connettività remota, riduzione del time-to-market, aumento dell’efficienza complessiva, energetica e produttiva, per continuare a competere sui mercati, per non restare indietro.

In più, nella visione di Schneider Electric, l’impresa e la fabbrica del futuro devono forgiarsi con tre caratteristiche essenziali: automazione universale – vale a dire sempre più distribuita, dislocata e flessibile –, software “aperto e agnostico”, ovvero svincolato dall’hardware, e sostenibilità dei processi e dei prodotti.

Secondo Schneider Electric la risposta e lo strumento più adeguato per tutte queste esigenze di efficienza e innovazione è la sua nuova piattaforma EcoStruxure Automation Expert, che introduce e propone “un nuovo approccio all’automazione industriale”, soluzioni e tecnologie inedite, e un nuovo standard di programmazione per i sistemi di automazione, l’IEC61499, che estende l’attuale standard IEC61131, portando “più efficienza e sistemi distribuiti”.

“L’innovazione è l’elemento chiave per affrontare gli scenari di mercato presenti e futuri, e al tempo stesso le imprese devono intercettare e cavalcare due importanti transizioni in corso, quella energetica e quella digitale, che si intrecciano e mischiano sempre più”, rimarca Claudio Giulianetti, Industrial automation vice president di Schneider Electric Italia.

Che spiega: “tutto ciò significa che occorre dare risposte a nuove esigenze. Il nostro obiettivo è essere i Trusted advisor, i consulenti di fiducia, all’interno di un network di partner che sviluppano e rendono possibili l’Industria e la manifattura del futuro. Per un’evoluzione che si fonda su tre pilastri: innovazione, digitalizzazione e sostenibilità“. La realizzazione di queste opportunità resta però spesso limitata “dall’utilizzo di piattaforme di automazione chiuse e proprietarie che ostacolano l’adozione delle migliori tecnologie disponibili, rendendo difficile integrare componenti di terze parti ed essendo costose in termini di aggiornamento e manutenzione”, osserva Giulianetti.

Se nel settore delle tecnologie informatiche sono state adottate piattaforme aperte che stanno stimolando una rapida evoluzione, lo stesso non si può dire delle tecnologie industriali. L’industria soffre di una mancanza di adattabilità, modularità e interoperabilità che comprimono la capacità di innovare.

Occorre un’operatività industriale più moderna

“Il mondo IT ha compreso i vantaggi delle piattaforme operative aperte: ora tocca all’industria”, osserva Peter Herveck, executive vice president Industrial automation di Schneider Electric. “Le architetture di automazione industriale hanno fatto un buon lavoro portandoci fino a dove siamo arrivati oggi, ma non possono fornire la flessibilità e la resilienza che sono fondamentali per una più moderna operatività industriale. Per realizzare appieno la promessa della smart manufacturing dobbiamo immaginare un nuovo modello tecnologico: dobbiamo aprire le nostre piattaforme, disaccoppiare software e hardware, migliorare radicalmente la flessibilità e la scalabilità dei sistemi”.

Schneider Electric ritiene che sia giunto il momento per scelte coraggiose e si rivolge a utenti industriali, fornitori di automazione, costruttori di macchine, system integrator e contractor, perché adottino “un concetto di automazione universale”, sottolinea Marco Gamba, specialista per l’automazione della multinazionale francese, vale a dire un mondo di componenti software di automazione ‘plug-and-produce’ (pronti per essere impiegati direttamente in produzione) basati sullo standard IEC61499, che risolvono gli specifici problemi di ogni cliente.

Un nuovo livello di automazione standardizzato

“L’adozione di un livello di automazione standardizzato basato su IEC61499, comune tra i diversi fornitori, offrirà opportunità senza limiti di crescita e modernizzazione”, fanno notare gli specialisti di Schneider Electric.

Per rendere possibile e sviluppare tutto questo, all’interno delle aziende e delle singole linee di produzione, “EcoStruxure Automation Expert è il nostro nuovo approccio alla trasformazione nel mondo dell’automazione”, spiega Gamba, “che rappresenta nuovo concetto di automazione industriale, quella di cui ha estrema necessità la smart manufacturing, con più integrazione dei sistemi, più flessibilità ed efficienza rispetto al passato“. Basti pensare che nel 2020 il 94% delle aziende (quindi, quasi tutte) tra quelle classificate nel Fortune 1000 (le mille imprese più capitalizzate del mondo) ha avuto problemi con la propria supply chain, nella continuità delle forniture, con difficoltà amplificate dall’impatto della pandemia mondiale.

Produzione guidata dalla domanda del mercato

Nelle aziende e nella manifattura “occorre sempre più passare da un sistema tecnologico e operativo gerarchico e verticale, spesso fatto a compartimenti stagni tra le varie aree aziendali, a un sistema più flessibile e integrabile, abbattendo le barriere tra settori e applicazioni che ancora esistono”, sottolinea ancora Giulianetti, “bisogna realizzare un’integrazione orizzontale dei sistemi di fabbrica, estesa all’intera supply chain. Con la nuova piattaforma EcoStruxure Automation Expert, le imprese hanno l’opportunità di creare un nuovo paradigma per l’automazione industriale, che funziona con un nuovo approccio operativo e gestionale rispetto al passato, aperto, decentralizzato, event-driven, guidato dalla domanda del mercato e della clientela”.

Tre caratteristiche fondamentali di EcoStruxure Automation Expert

La piattaforma per l’automazione industriale EcoStruxure Automation Expert, tra le sue varie caratteristiche e peculiarità, si basa sul nuovo standard di programmazione per sistemi di automazione IEC61499, che estende ed evolve l’attuale standard IEC61131, “è dotato di una grande potenza computazionale, e permette di dialogare in maniera olistica con sistemi operativi già presenti e installati in azienda”, rileva l’Industrial automation vice president di Schneider Electric Italia. Che osserva: “si tratta di un modo nuovo e migliore per disegnare e sviluppare l’automazione industriale, che abilita l’utente a una gestione completa, facile e funzionale della smart manufacturing. Una sola piattaforma, un solo tool, per gestire la complessità”.

Adattarsi velocemente alle nuove esigenze di produzione

Tutto ciò permette anche, ad esempio, a un sistema e percorso di automazione industriale, di riadattarsi semplicemente e rapidamente alle nuove esigenze di produzione, anche allargando e articolando diversamente una linea produttiva, mentre la piattaforma software di Schneider Electric collega e interconnette ogni nuovo elemento a quelli già esistenti.

Le funzionalità dello standard IEC61131 (colonna a sinistra) e quelle del nuovo IEC61499 (a destra)

“EcoStruxure Automation Expert si compone di sei elementi principali”, spiegano gli specialisti della multinazionale francese, “Runtime, Engineering, Hmi, librerie applicative, Archive e control room“, e consente di costruire applicazioni di automazione usando componenti software asset-centrici, dotati di portabilità, di uso collaudato, a prescindere dall’infrastruttura hardware sottostante. Permette poi all’utente di distribuire applicazioni su qualsiasi architettura hardware scelta – altamente distribuita, centralizzata o con entrambe le caratteristiche – con attività di programmazione aggiuntiva minima o nulla. E supporta l’utilizzo di consolidate best practice software, per semplificare la creazione di applicazioni di automazione interoperabili con i sistemi IT. Un nuovo strumento che Schneider Electric offre alle imprese e alla manifattura per sviluppare l’azienda del 22esimo secolo e del futuro.

What’s in the box?

La prima release di EcoStruxure Automation Expert supporta piattaforme di automazione tradizionali quali i PLC Modicon, i variatori di velocità Altivar e i PC industriali.

Si possono programmare e distribuire sul controllore del drive complessi algoritmi di controllo multi-drive senza dover utilizzare un PLC centrale.

A completare la proposta, è disponibile un controller software virtualizzato che opera in container Linux Docker-powered, che supporta sistemi di controllo e informazione distribuiti anche nelle architetture di edge computing.

Sfruttando la natura di programmazione ad oggetti dello standard IEC61499, si usano dei componenti software definiti Composite Automation Types (CATs) per modellare gli asset, combinando funzioni di controllo in tempo reale con altre fonti, come ad esempio l’interfaccia uomo-macchina.

Questo approccio centrato sugli asset promette vantaggi in termini di costi e performance, e offre al personale la libertà di innovare, automatizzando i compiti a basso valore e eliminando la duplicazione di task sui vari strumenti in uso.

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Stefano Casini

Giornalista specializzato nei settori dell'Economia, delle imprese, delle tecnologie e dell'innovazione. Dopo il master all'IFG, l'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Milano, in oltre 20 anni di attività, nell'ambito del giornalismo e della Comunicazione, ha lavorato per Panorama Economy, Il Mondo, Italia Oggi, TgCom24, Gruppo Mediolanum, Università Iulm. Attualmente collabora con Innovation Post, Corriere Innovazione, Libero, Giornale di Brescia, La Provincia di Como, casa editrice Tecniche Nuove. Contatti: stefano.stefanocasini@gmail.com

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