Cambiamenti climatici e caro-prezzi: gli agricoltori puntano sul digitale per affrontare le sfide del settore

Una ricerca commissionata Vodafone e condotta da Savanta ComRes ha evidenziato che sono sempre più gli agricoltori che puntano sulle tecnologie digitali per affrontare le grandi sfide per il settore, come l’impatto del cambiamento climatico e il rialzo dei prezzi degli input produttivi. Tuttavia, permangono ancora significativi ostacoli alla diffusione dell’agricoltura di precisione, come mancanza di supporto da parte del settore pubblico, connettività non adeguata e mancanza delle competenze necessarie ad utilizzare le tecnologie digitali.

Pubblicato il 09 Nov 2022

trattori 4.0

Le aziende agricole puntano sempre di più sul digitale per affrontare le sfide che diventeranno sempre più importanti per il settore, tra cui gli effetti del cambiamento climatico e il rialzo dei prezzi energetici: è quanto sottolinea la ricerca “Gli agricoltori e la digitalizzazione”, commissionata dal Gruppo Vodafone e condotta da Savanta ComRes.

L’indagine, che ha interessato oltre 600 agricoltori di 13 Paesi europei e africani, tra cui l’Italia, ha voluto indagare sulla propensione degli agricoltori a digitalizzare le loro aziende agricole, sulle sfide ambientali affrontate e sulle attuali pressioni geopolitiche e sociali che incidono sulle catene di approvvigionamento e sull’aumento dei costi di attrezzature e materiali.

Dal report emerge che i cambiamenti climatici sono in cima alla lista delle minacce che gli agricoltori devono affrontare. In Italia, L’88% degli gli agricoltori intervistati afferma che i cambiamenti climatici hanno un impatto sulla redditività finanziaria delle loro aziende.

Tra le altre minacce citate dagli agricoltori coinvolti ci sono i costi del carburante e dell’energia, aumentati anche a causa della guerra in Ucraina, considerati dal 14% degli intervistati tra le minacce più significative per le aziende agricole europee.

Seguono i prezzi bassi di mercato per i raccolti e il bestiame (12%) e la mancanza di sostegno da parte del settore pubblico (12%).

Per costruire aziende agricole più resilienti e sostenibili è necessario un approccio digitale

La tecnologia e la connettività sono strumenti potenti per affrontare queste sfide. È quindi incoraggiante vedere che l’indagine rivela che gli agricoltori stanno già utilizzando strumenti digitali per ridurre l’uso di fertilizzanti e di acqua e per migliorare la salute del suolo.

Inoltre, oltre due terzi degli agricoltori ritiene che le tecnologie digitali possano aiutare l’agricoltura ad avere successo in futuro, un dato che in Italia raggiunge il 90% degli agricoltori intervistati.

Secondo i risultati, l’uso delle tecnologie digitali per l’agricoltura è destinato ad aumentare: gli agricoltori sono disposti a investire di più nel digitale per contribuire a combattere problemi i cambiamenti climatici. Il 96% degli agricoltori italiani prevede di investire maggiormente in strumenti digitali nei prossimi 12 mesi.

La ricerca mostra che gli agricoltori stanno già utilizzando soluzioni di agricoltura intelligente per affrontare le problematiche legate al contesto economico e ambientale.

Gli strumenti tecnologici utilizzati nelle aziende agricole possono aiutare gli agricoltori a fronteggiare i costi elevati e a ridurre l’uso di energia, fertilizzanti e acqua, un aspetto critico in questo momento.

Le tecnologie includono droni, localizzatori di veicoli e veicoli autonomi, oltre a Intelligenza Artificiale, tecnologia Blockchain e applicazioni per smartphone che consentono di monitorare le condizioni meteorologiche e del suolo, nonché i costi e i prezzi di mercato.

Anche le soluzioni intelligenti per l’annaffiatura, l’irrigazione e l’alimentazione delle colture contribuiscono a migliorare l’efficienza.

Ostacoli all’adozione degli strumenti digitali

Esistono però chiari ostacoli per un’adozione diffusa e continua degli strumenti di agricoltura digitale. Il 96% degli agricoltori italiani intervistati auspica un maggiore sostegno da parte del governo per favorire la risoluzione di problemi come il costo dei dispositivi, citato come un ostacolo dal 45% degli agricoltori in Italia.

I risultati mostrano che non c’è solo il tema del sostegno finanziario: il 35% degli agricoltori italiani vorrebbe accedere ad una formazione su come utilizzare le soluzioni digitali.

Anche la connettività è una richiesta fondamentale: il 31% degli intervistati in Italia afferma che il governo può agire per garantire una migliore connettività a Internet mobile per incoraggiare gli agricoltori a usare più strumenti digitali nella loro azienda.

“Questo report dovrebbe essere letto come una richiesta di aiuto da parte degli agricoltori che stanno affrontando sfide senza precedenti. È fondamentale che il settore pubblico e quello privato collaborino per fornire a questa comunità l’accesso alle tecnologie digitali, alle informazioni e alla formazione necessarie per sviluppare le loro attività”, commenta Joakim Reiter, Chief External e Corporate Affairs Officer del Gruppo Vodafone.

“Dobbiamo trasformare le politiche e le pratiche normative restrittive in materia di servizi digitali, cloud e dati e creare un ambiente favorevole alle innovazioni come il cloud computing. In questo modo, gli agricoltori avranno l’opportunità di accedere alle informazioni necessarie di cui hanno bisogno per svolgere il proprio lavoro in modo più efficace”, aggiunge.

Vodafone sostiene gli agricoltori in Europa e in Africa attraverso piattaforme cloud, marketplace digitali e servizi di consulenza

Per gli agricoltori, i dati sono al centro di questa rivoluzione digitale. MyFarmWeb, la piattaforma interattiva di Vodafone basata su cloud, consente agli agricoltori di visualizzare i dati raccolti dai sensori IoT agricoli nei loro terreni agricoli e attualmente è utilizzata da oltre 8.500 aziende agricole commerciali di grandi dimensioni in tutto il mondo.

All’inizio di quest’anno, Vodafone ha annunciato il lancio di un progetto pilota di MyFarmWeb in cinque aziende agricole in Europa, a cui si sono aggiunti clienti in Sudafrica, Africa sub-sahariana, Australia, Nuova Zelanda e nella costa occidentale degli Stati Uniti.

La piattaforma digitale Connected Farmer di Vodafone aiuta a migliorare la produttività, i ricavi e la resilienza dei piccoli agricoltori mettendoli in contatto con informazioni, fattori di produzione, credito e acquirenti, sostenendo altri 2,3 milioni di piccoli agricoltori nell’Africa subsahariana.

La piattaforma offre anche l’accesso a informazioni, contenuti sulle buone pratiche e appezzamenti di terreno su cui effettuare formazione e la gestione pratica del cambiamento.

Durante la pandemia di Covid-19, Connected Farmer ha sostenuto più di 200.000 agricoltori nell’Africa orientale e meridionale, aiutandoli a richiedere e ottenere sussidi per le sementi, i fertilizzanti e la protezione delle colture dai governi locali, svolgendo un ruolo importante nel miglioramento della sicurezza alimentare rurale.

“Lavorando con gli agricoltori in Europa e in Africa negli ultimi otto anni, abbiamo compreso la dura realtà di come le sfide emerse dal report minaccino il futuro non solo delle loro aziende agricole, ma dell’intero settore. Sebbene sia positivo vedere che questa comunità stia già abbracciando le soluzioni digitali, è necessario fare di più per garantire che l’Europa e l’Africa adottino pienamente l’agricoltura di precisione”, commenta Vinod Kumar, CEO di Vodafone Business.

“Aiutando gli agricoltori a digitalizzare le loro operazioni, stiamo contribuendo a ridurre le barriere che impediscono una più rapida diffusione della connettività, che a sua volta aiuta gli agricoltori a ridurre i costi e ad aumentare i rendimenti per garantire un futuro più solido e sostenibile per l’industria agricola”, aggiunge.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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