Giulianetti (Schneider Electric): “Ecco i 4 passi fondamentali per costruire un’impresa veramente smart”

La via di Schneider Electric per portare le imprese allo sviluppo dell’Industria 4.0 integra partnership strategiche, consulenza specializzata, piattaforme tecnologiche ed eco-sistemi innovativi

Pubblicato il 12 Ott 2020

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Efficienza e sostenibilità è il binomio da sviluppare per ogni azienda che voglia stare al passo con il veloce cambiamento dei mercati e dell’Industria 4.0. Ma, per renderlo possibile, ci sono 4 passi fondamentali da compiere per realizzare la trasformazione digitale, secondo la visione di scenario della multinazionale Schneider Electric. Sono 4 pilastri su cui si deve fondare la costruzione dell’impresa smart.

Eccoli: attivare partnership per obiettivi comuni; fornire, da un lato, e valorizzare, dall’altro, consulenza specializzata; sviluppare e utilizzare piattaforme tecnologiche adeguate; e, come quarto passo, ma non ultimo per importanza, creare un circolo virtuoso e innovativo – il cosiddetto eco-sistema – tra imprese, industria, fornitori di tecnologie, ma non solo, anche con il mondo dell’istruzione e formazione, scuole e università, sanità, istituzioni ai vari livelli territoriali.

“Come rendere possibile la trasformazione digitale nell’industria?”, rimarca Claudio Giulianetti, vice presidente per l’Italia della divisione Industrial automation di Schneider Electric, e risponde: “proprio attraverso questi quattro punti essenziali, che permettono di portare una realtà, non solo aziendale, a svilupparsi secondo i canoni e le potenzialità tipiche della nuova digital transformation”.

Il manager di Schneider Electric sottolinea: “le partnership permettono di crescere meglio e più in fretta in attività e risultati. E in Schneider Electric ne abbiamo avviate numerose. Ad esempio, quelle in campo tecnologico con Microsoft, Intel, Accenture, Cisco, e poi con Smact, il Competence centre del Nord-est, ma anche con università, istituzioni di formazione, centri di ricerca”. Per fare innovazione occorre poi conoscenza, competenza, know-how, e qui entra in gioco l’importanza della consulenza specializzata, focalizzata per esigenze e obiettivi.

“Tra le più recenti attività di consulenza per la trasformazione digitale delle imprese che abbiamo avviato”, fa notare il vice presidente della divisione Industrial automation, “ci sono ad esempio quelle con Omag, produttore di macchinari per il packaging, per portare più Sostenibilità all’interno dei processi aziendali; con Minipack Torre, per portare servizi digitali nei loro impianti di automazione; con Bridgeport, produttore di valvole per l’Automotive, per applicazioni di smart control”, in modo da interconnettere i macchinari di produzione e raccogliere Kpi importanti per la gestione complessiva dell’azienda.

L’obiettivo di Schneider Electric è quello di “essere i trusted advisor, gli specialisti di fiducia sul mercato, nel mondo dell’automazione, della digitalizzazione e della sostenibilità, per i nostri clienti e partner”, puntualizza il manager. Sono poi naturalmente indispensabili le giuste piattaforme tecnologiche, il ‘braccio operativo’ dell’Industria 4.0.

“Le imprese hanno una sempre maggiore necessità di gestire insieme, in maniera integrata, attività critiche diverse come connettività, analytics, servizi digitali, simulazioni, realtà aumentata, manutenzione predittiva, e la nostra piattaforma EcoStruxure rappresenta l’anello tecnologico necessario a collegare e far funzionare tutta la catena della digital transformation”, sottolinea Giulianetti.

Efficienza e sostenibilità: la gestione di interi impianti produttivi richiede l’integrazione delle varie attività, risorse, obiettivi

Che spiega: “la soluzione EcoStruxure Machine permette controllo e gestione delle attività che vanno da quelle a bordo macchina alla control room centrale dell’azienda, passando dai dati e analytics che prima generano informazioni per poi avere conoscenza e decisioni ponderate”. La soluzione EcoStruxure Plant è dedicata alla gestione di interi impianti produttivi, e permette, ad esempio, la raccolta dati da ogni dispositivo e settore per renderli facilmente utilizzabili dai sistemi di controllo degli impianti. Si tratta di piattaforme aperte, modulari e scalabili, per cui l’eco-sistema dei nostri partner tecnologici può intervenire per sviluppare le varie applicazioni”.

C’è poi il passaggio ‘verso l’esterno’ dell’impresa, vale a dire la costruzione di quello che in Schneider Electric definiscono un “circolo innovativo e virtuoso”, che metta insieme, e faccia crescere insieme, le aziende e i loro partner, la ricerca e sviluppo, l’istruzione e la formazione, il famoso “eco-sistema” allargato della trasformazione digitale.

I 4 passi fondamentali per realizzare la trasformazione digitale secondo Schneider Electric

“Transazione digitale e transazione energetica vanno sempre più di pari passo, e tutto ruota attorno al fulcro dell’efficienza”, rimarca Marco Gamba, EcoStruxure for Industry manager di Schneider Electric. Che osserva: “efficienza di processo significa produttività, migliori performance dei vari asset aziendali, sostenibilità. Efficienza energetica significa risparmio, elettrificazione, decarbonizzazione”.

Valore aggiunto e vantaggi competitivi sul mercato

Sviluppare tutto ciò, con il supporto di un consulente qualificato, porta valore aggiunto e vantaggi competitivi sul mercato. Un’azienda, nel percorso verso la digitalizzazione, ha bisogno di guardare e gestire tutto il sistema nel suo complesso, non si può agire per compartimenti stagni. Efficienza della produzione significa anche efficienza energetica e quindi sempre maggiore sostenibilità.

Il manager di Schneider Electric sottolinea poi: “lo smart manufacturing ha bisogno e si sviluppa su tre snodi: lo smart control, con l’interconnessione dei sistemi; l’asset performance, per passare dai dati all’informazione e alla conoscenza; e l’augmented operator, attraverso cui si arriva a un nuovo modo di lavorare e produrre. Ma è solo il passaggio finale della catena digitale”.

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Stefano Casini

Giornalista specializzato nei settori dell'Economia, delle imprese, delle tecnologie e dell'innovazione. Dopo il master all'IFG, l'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Milano, in oltre 20 anni di attività, nell'ambito del giornalismo e della Comunicazione, ha lavorato per Panorama Economy, Il Mondo, Italia Oggi, TgCom24, Gruppo Mediolanum, Università Iulm. Attualmente collabora con Innovation Post, Corriere Innovazione, Libero, Giornale di Brescia, La Provincia di Como, casa editrice Tecniche Nuove. Contatti: stefano.stefanocasini@gmail.com

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