Creare un’impresa intelligente e connessa: infrastrutture e soluzioni per creare nuovo valore

Le tecnologie digitali permettono lo scambio di informazioni tra i diversi elementi dell’impresa (macchine, sistemi e persone) che sono la base per abilitare molti vantaggi competitivi e creare imprese (e fabbriche) intelligenti, connesse, resilienti e sostenibili. La collaborazione con i fornitori di tecnologie può aiutare le imprese a superare gli ostacoli all’adozione di queste tecnologie, nonché sviluppare casi applicativi interessanti e innovativi, come testimonia l’esperienza di Tim a supporto di fabbriche connesse e intelligenti.

Pubblicato il 23 Mar 2023

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Grazie all’adozione delle tecnologie digitali e delle reti ad alta velocità è oggi possibile portare l’intelligenza all’interno della fabbrica e trasformare gli ambienti produttivi in realtà dinamiche in grado di evolvere insieme alle necessità dell’azienda e del contesto in cui opera.

Se, è bene ribadirlo, le tecnologie per creare imprese intelligenti e connsse già esistono e hanno raggiunto una maturità sufficiente ad abilitare numerosi vantaggi, spesso a mancare è la volontà o, soprattutto, la capacità di implementarle.

Capacità che le aziende non riescono, o non possono, sempre costruire in casa. Da qui emerge il valore degli ecosistemi di partner in ambiente manifatturiero e del contribuito dei fornitori di tecnologia nell’accompagnare le aziende all’adozione di queste tecnologie e allo sviluppo di casi applicativi concreti, in grado di abilitare quei vantaggi che rendono l’azienda più competitiva ed efficiente.

Di questo si è parlato nel corso della sessione “Imperativo: Creare un’impresa intelligente, connessa. Infrastrutture e soluzioni per creare nuovo valore” che si è svolta nell’ambito dell’Industry 4.0 360 Summit, evento full digital organizzato da Innovation Post, Industry4Business e Internet4Things (tutte testate parte del Network Digital 360) che si è svolto il 23 marzo.

Una sessione che ha coinvolto Antonio Baldassarra, Responsabile Vertical Marketing & Specialist – Sales Large Private Enterprise Market di Tim e Stafano Cattorini, Direttore Generale del Competence Center Bi-Rex, che hanno approfondito il tema attraverso casi concreti di applicazione.

Fabbriche connesse e intelligenti, il contributo delle tecnologie

Cloud, IoT e Industrial IoT, Extended Reality (Realtà Aumentata e Realtà virtuale), Intelligenza Artificiale, Blockchain, Robotica, 5G, Edge Computing e Cyber Security: sono queste le tecnologie digitali che insieme alla capacità di adoption sono leva strategica per perseguire obiettivi di innovazione incrementale, a partire da una maggiore efficienza, sia in termini di processi che di prodotti e servizi.

Tecnologie che in questi anni hanno già permesso di efficientare i processi e l’offerta ai clienti, grazie alla raccolta, l’elabroazione e lo scambio di dati, la loro valorizzazione e la trasformzione di queste informazioni in leve strategiche per l’innovazione aziendale.

Negli ultimi anni, il moltiplicarsi di casi applicativi riguardanti reti private industriali 5G sta consentendo di realizzare applicazioni sfruttando la bassa latenza del 5G, nonché la sicurezza offerta dalle Private Network industriali, per andare oltre i vantaggi già raggiunti e aprire la strada a nuovi interessanti scenari.

“Il mercato è ancora agli albori, ma è molto promettente: attualmente sono state implementate meno di 1.000 reti nel mondo, ma le prime tendenze indicano che il mercato è destinato a crescere rapidamente. Si prevede che nel 2026 supererà le 20.000 reti e la spesa delle imprese raggiungerà i 5 miliardi di dollari”, spiega Baldassarra.

E tra le applicazioni principali spiccano proprio quelle nell’ambito industriale, dove i dati richiedono complesse elaborazioni dei processi produttivi, che non devono incidere sulla efficienza delle linee mobili aziendali.

Nell’ambiente industriale, le applicazioni basate sul 5G hanno già dimostrato la loro capacità di garantisce bassa latenza, alta capacità di traffico, sicurezza e affidabilità dei dati, che sono componenti imprescindibili per ottimizzare il successo competitivo in molti ambiti.

Come private network Tim Enterprise mette a disposizione delle aziende soluzioni di rete privata 5G su frequenze licenziate con le migliori prestazioni Telco oggi disponibili sul mercato grazie alle performance delle reti di quinta generazione.

L’azienda, da tempo impegnata ad accompagnare le imprese nel loro percorso di digitalizzazione, collabora anche con i Competence Center nazionali per sviluppare applicazioni innovativi nell’ambito industriale.

I vantaggi delle applicazioni 5G per l’industria: l’esempio di Tim e Bi-Rex

Un esempio deriva dalla partnership, ormai consolidata, con il Competence Center Bi-Rex di Bologna, che ha portato a un’installazione “live” di una rete privata 5G Tim che le aziende possono utilizzare per provare concretamente i loro use case e verificare i benefici del connubio Smart Manufactoring e 5G in una logica “test before invest”.

“Tim è per noi un partner strategico ed uno dei nostri technical service provider e fondatori del Competence Center. Quest’ultimo progetto, che ha interessato la nostra linea pilota – che rappresenta il cuore delle nostre attività – si è incentrato sul 5G che per noi è uno standard legato all’IoT, non tanto uno standard la cui differenza sarà percepita sul mercato consumer, ma come abilitante di applicativi industriali”, spiega Cattorini.

“Grazie a Tim abbiamo acquisito una Private Network dedicata, che vuol dire che le attività e i dati rimangono all’interno del plant industriale, con tutti impatti a livello di latenza e sicurezza. E questo è diventato il modo in cui insieme a Tim creiamo i Proof of Concept e i casi d’uso che permettono alle aziende di capire il valore del 5G come abilitante fondamentale, ma anche perché investire in una Private Network, soprattutto per quelle aziende che hanno plant diffusi, possa esere un elemento chiave per la connettività in bassa latenza che l 5G offrirà”, aggiunge. 

L’istallazione della rete privata presso la sede del Compentence Center ha rappresentato il primo step di questo percorso, a cui è seguita la costruzione di percorsi di servizi di Proof of Concept (PoC) congiunti, adattati allo standard della tecnologia, oggi non ancora disponibile in stand-alone e quindi non ancora in grado di raggiungere livelli di latenza zero o vicini allo zero. 

“Abbiamo sviluppato con Tim due PoC con due aziende che riguardano un’applicazione di robotica mobile e una macchina automatica. Nel primo caso abbiamo portato il robot al di fuori del suo plant euna volta portato in sede abbiamo tolto il Wi-Fi industriale e messo la scheda 5G all’interno. Il robot ha una serie di task che necessitano reliability e elaborazione dei dati in tempo quasi reale, ma senza necessità di latenza zero e quindi ha permesso alle due aziende di confrontare le performance del 5G rispetto al Wi-Fi industriale”, spiega Cattorini. 

Un modello di collaborazione che Tim sta cercando di replicare anche con il Competence Center Smact. L’azienda, infatti, collabora con diversi centri di competenza disseminati sul territorio nazionale in progetti che riguardano diverse tecnologie. Recentemente, la collaborazione tra Tim e il Competence Center Cim 4.0, ha portato alla prima dimostrazione in Europa di una comunicazione quantistica, su rete in fibra ottica, applicata alla sicurezza industriale per la comunicazione tra elementi, anche fuori dallo stabilimento, nei processi sensibili.

Dal 5G all’Edge Computing, quali vantaggi per le aziende

Con Tim, Bi-Rex sta lavorando anche su un altro fornte: quello dell’Edge Computing. Il Competence Center ha infatti acquistato una soluzione Edge Cloud integrata da Tim con la collaborazione con Google, come spiega Cattorini.

“Questa soluzione, che dovrebbe essere attiva tra maggio e giugno, diventa un elemento strategico e complementare dei servizi alle imprese del 5G perché consente ai futuri clinenti del Competence Center di dispiegare applicazioni Cloud-native all’interno del nostro plant, utilizzando una soluzione sperimentale, innovativa e che grazie alla collaborazione con TIM e Google ci aspettiamo possa essere un boost per creare casi applicativi sempre maggiori che vadano dal cloud all’Edge, quindi a bordo macchina e al bordo del plant”. 

“Anche in questo caso il Competence Center Bi-Rex ha dimostrato il suo forte orientamento all’innovazione nel mondo Manufacturing dotandosi di una delle prime realizzazioni di 5G Edge Computing in Italia. La soluzione 5G Edge Cloud in Bi-Rex è in corso di realizzazione e anche in questo caso sarà sempre a disposizione dell’ecosistema per realizzare e testare innovazione”, aggiunge Baldassarra.

La partnership con Google, ormai consolidata, è un esempio di come Tim ha saputo costruire un ecosistema di partner su cui far leva per creare infrastrutture – come nel caso della Cloud region inaugurata a Milano nel 2022 –  e applicazioni in grado di creare veramente un vlore aggiunto per le aziende, come quelle nate dalle collaborazioni con Comau e Exor International, produttore di piattaforme digitali per il settore industriale, specializzata in soluzioni di Industrial IoT ed Edge computing.

L’impegno di Tim verso i clienti industriali: i casi applicativi che fanno leva sull’AI

Ma Tim è attiva anche sul fronte dell’intelligenza artificiale, con soluzioni SaaS grazie alle quali può offrire ai suoi clienti delle soluzioni che consentono di effettuare analisi dei dati in molto meno tempo rispetto a quelle effettuate con strumenti di Business Intelligence.

“In ambito Manufacturing abbiamo già implementato presso un cliente una soluzione realizzata con un nostro partner del programma Tim Digital Natives specializzato nell’ambito dell’AI. Questa soluzione utilizza l’intelligenza artificiale per offrire allo user finale una user experience intuitiva (tipo quella di un motore di ricerca web o di Alexa in cui si formulano delle semplici domande) dove è l’intelligenza artificiale del back end che interpreta la richiesta, individua le fonti dati e realizza le operazioni necessarie per sviluppare il risultato: il tutto integrando le diverse sorgenti informative attuali presenti in azienda andando a leggere direttamente alla base dell’informazione, senza necessità di migrare tutti i dati un data lake unico. Il che riduce notevolmente il time to market”, spiega Baldassarra.

Nello specifico ambito del Manufacturing, agganciandosi ai sistemi di produzione, logistici, di magazzino e di risorse umane, questa soluzione consente ai responsabili di stabilimento e ai manager di analizzare in tempo reale le performance della supply chain in ottica di efficientamento delle macchine e del personale.

Per esempio, il direttore potrebbe voler sapere qual è il prodotto maggiormente realizzato, analizzare il tempo impiegato nella produzione ed il valore del prodotto stesso per stabilire se conviene continuare a prediligere quel prodotto o preferire la produzione di altri, oppure vuole individuare qual è il miglior responsabile di sede in termini di numero di prodotti realizzati e nella stessa sede analizzare il tempo medio impiegato nella produzione ed individuare il dipendente che produce un maggior numero di pezzi scartati così da poter trovare eventualmente una soluzione.

“Grazie all’AI si possono prendere decisioni più rapide, effettuare interrogazioni multidimensionali e context-driven in linguaggio naturale. Si ha una maggiore efficienza nel controllo e nell’analisi dei KPI più importanti”, conclude.

L’audio in podcast

Qui di seguito l’audio della sessione in podcast

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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