Con il nuovo piano quinquennale la Cina punta alla fascia alta della robotica

Il nuovo piano quinquennale cinese 2021-2025 per il settore della robotica, deliberato alla fine del 2021 dal Ministero dell’Industria e della Tecnologia dell’Informazione (MIIT) di Pechino, punta diritto su ricerca, sviluppo e innovazione per rendere la Cina più autonoma e avanzata anche in questo ambito. Oggi la Cina è già il principale mercato della robotica, ma il consumo nazionale è soddisfatto per oltre il 70% da robot importati

Pubblicato il 20 Gen 2022

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Il nuovo piano quinquennale cinese 2021-2025 per il settore della robotica, deliberato alla fine del 2021 dal Ministero dell’Industria e della Tecnologia dell’Informazione (MIIT) di Pechino, punta diritto sull’innovazione per rendere la Cina più autonoma e avanzata anche in questo ambito.

“La Cina è di gran lunga il più grande mercato di robot nel mondo per quanto riguarda le vendite annuali e la base installata”, commenta Milton Guerry, presidente della Federazione Internazionale di Robotica (IFR). “I dati dell’IFR sulla densità dei robot sono un utile indicatore degli sviluppi dinamici della Cina: la densità di robot della Cina nell’industria manifatturiera è attualmente al 9° posto a livello globale (246 unità ogni 10.000 dipendenti) quando solo cinque anni fa erano al 25° (49 unità ogni 10.000 dipendenti)”.

Questo secondo piano per lo sviluppo della robotica ha l’obiettivo di migliorare la qualità della produzione dei robot made in China. In particolare si lavorerà sul miglioramento degli elementi tecnologici di base dei robot costruiti in Cina: motoriduttori, servomotori e controlli. L’idea è anche quella di promuovere la ricerca e sviluppo interne, in particolare in settori come la bionica e l’integrazione biomeccanica. Da ultimo, la Cina intende anche esplorare nuovi modelli di business per le aziende di robotica, promuovendo una nuova piattaforma di servizi di leasing e servizi cloud intelligenti.

“Il piano intende promuovere lo sviluppo di alta qualità dell’industria robotica cinese”, dice Song Xiaogang, direttore esecutivo e segretario generale della China Robot Industry Alliance (CRIA). “I robot sono la tecnologia chiave dell’industria moderna. Il nuovo piano quinquennale guida lo sviluppo digitale e l’aggiornamento intelligente in Cina e aiuta anche a promuovere il progresso globale della tecnologia dei robot”.

La corsa all’automazione in Cina

La crescente domanda di automazione in Cina oggi è soddisfatta principalmente dai produttori stranieri di robot con una quota di mercato complessiva del 73%. Al netto di una certa volatilità, negli ultimi 8 anni questa quota è stata costante, spiega l’IFR.

Secondo l’IFR nel 2020 sono stati venduti in Cina 168.377 nuovi robot, il 20% in più rispetto al 2019.

Le importazioni di robot – principalmente da Giappone, Corea ed Europa – sono cresciute del 24% superando le 123.000 unità, numero che include anche unità prodotte in Cina da fornitori non cinesi.

I produttori cinesi di robot naturalmente lavorano principalmente per il mercato interno, dove detengono una quota di mercato del 27% (dato 2020) con 45.347 unità consegnate.

I robot acquistati servono prevalentemente per operazioni di manipolazione (42%), saldatura (21%), per l’automazione dell’industria elettrica/elettronica (37%) e di quella industria automobilistica (16%).

Guardando invece lo stock di robot che sono attualmente in funzione, in Cina si contano circa 943.200 unità attive, rappresentando il luogo più popolato da robot industriali al mondo.

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Franco Canna
Franco Canna

Fondatore e direttore responsabile di Innovation Post. Grande appassionato di tecnologia, laureato in Economia, collabora dal 2001 con diverse testate B2B nel settore industriale scrivendo di automazione, elettronica, strumentazione, meccanica, ma anche economia e food & beverage, oltre che con organizzatori di eventi, fiere e aziende.

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