Tracciabilità e sicurezza grazie ai cobot Omron, la testimonianza di Cisel

I cobot sono importanti risorse per quelle aziende dove la produzione è caratterizzata da processi ripetitivi e dalla necessità di estrema precisione, come avviene nell’automotive. Il caso di Cisel, che per un suo impianto ha scelto un cobot Omron, mostra come questi robot possano aumentare la produttività degli impianti, in tutta sicurezza, ed eliminare l’errore umano.

Pubblicato il 14 Ott 2021

Cisel 2


Automatizzare i processi e eliminare l’errore umano è possibile, grazie ai robot collaborativi (cobot). Questi possono essere una risorsa valida per quelle aziende dove la produzione è caratterizzata da processi ripetitivi e dalla necessità di estrema precisione, come avviene nell’automotive.

Un interessante caso di utilizzo di cobot in questo settore è quello di Cisel, società di Castelfidardo specializzata nella progettazione e produzione di circuiti stampati flessibili per l’automotive, l’industria civile e industriale.

L’azienda ha scelto un Cobot Omron per automatizzare i test elettrici delle schede destinate all’impianto servosterzo di un noto produttore automobilistico.

Il Cobot – un TM5 con sbraccio da 900 mm – è in grado di adempiere a tutte le attività fino ad oggi condotte dal personale umano.

Nello specifico, il robot si occupa di prelevare le singole schede, posizionarle sul tester per la verifica dell’isolamento del dielettrico da 38 micron che separa la parte in rame con il circuito stampato e il supporto in alluminio e, infine, depositarle sulle vaschette di raccolta (suddivise fra funzionanti e scarti).

La presenza di una videocamera integrata permette di rilevare un landmark opportunamente posizionato da Cisel per la taratura automatica del TM5. In caso di scostamenti, anche minimi, rispetto ai tre assi, il Cobot è in grado di auto-calibrarsi sulla nuova posizione, senza bisogno di essere riprogrammato.

Tutte le disposizioni di sicurezza sono state rispettate grazie all’innesto di un laser scanner Omron OS32C con camera grandangolare da 270°, che provvede a supervisionare la presenza di personale nei dintorni.

In questo modo, il Cobot è in grado di rallentare in modo progressivo la velocità di esecuzione in caso di presenze rilevate entro i 3 metri di campo fino ad arrestarsi completamente a distanze molto ridotte (1 metro).

L’intera soluzione è gestita via Modbus TCP, attraverso un machine controller Omron NX102, che presiede sia alla parte di controllo delle ricette sia alla comunicazione verso il database SQL per la raccolta di tutti i dati di produzione, comprese le statistiche sui pezzi testati, gli scarti, i tempi ciclo e le eventuali anomalie.

Grazie all’impiego del Cobot TM5, Cisel può oggi testare fino a 400 pezzi all’ora per due turni consecutivi da 8 ore in modo efficace e rigoroso. L’errore umano, piuttosto comune nel lavoro ripetitivo, è stato completamente rimosso.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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