Software industriale, Schneider Electric acquisisce Aveva

Pubblicato il 06 Set 2017

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Un matrimonio già tentato nell’estate del 2015, ma che non era poi stato finalizzato. Adesso invece è ufficiale: in un’operazione in cui valore si attesta complessivamente intorno ai 3 miliardi di sterline Schneider Electric e Aveva hanno siglato un accordo che – salvo sorprese – porterà la multinazionale francese a controllare le attività di Aveva Group, azienda britannica fornitrice software per i settori Oil & Gas, Power e Marine. La formula, però, è piuttosto complessa: nascerà infatti una nuova società, chiamata Enlarged Aveva Group, alla quale Schneider Electric conferirà anche le attività della propria B.U. dedicata al software (che aveva a sua volta in gran parte acquisito qualche anno fa da Invensys).

Schneider Electric sarà proprietaria del 60% della nuova società, che resterà invece per il 40% in mano agli azionisti di Aveva. L’Enlarged Aveva Group potrà contare su un fatturato aggregato di 657,5 milioni di sterline (circa 720 milioni di euro). L’ azienda offrirà un portafoglio completo di prodotti, con soluzioni che coprono tutti gli aspetti della gestione digitale delle risorse, dalla simulazione di processo alla progettazione, alla gestione e all’ottimizzazione delle operations nei settori costruzione e manufacturing.

L’acquisizione delle azioni costerà a Schneider Electric 1,7 miliardi di sterline (1,86 miliardi di euro), ma la multinazionale transalpina verserà anche 550 milioni di sterline (800 milioni di euro) agli azionisti Aveva, conferendo inoltre il proprio business Software alla nuova società (parliamo delle attività riconducibili ai marchi Wonderware, Simsci e Avantis). Gli azionisti Aveva intascheranno inoltre dividendi per 100 milioni di sterline (108 milioni di euro) dal bilancio di quest’anno.

L’approvazione da parte degli azionisti di Aveva avverrà il 29 settembre e l’operazione – ribadiamo, salvo sorprese – dovrebbe concludersi entro la fine dell’anno. Per due anni Schneider Electric non potrà superare la quota del 60% della proprietà; successivamente potrà salire al 75% e solo in un terzo momento potrà, se vuole, fare un’offerta per la totalità del pacchetto azionario.

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Franco Canna
Franco Canna

Fondatore e direttore responsabile di Innovation Post. Grande appassionato di tecnologia, laureato in Economia, collabora dal 2001 con diverse testate B2B nel settore industriale scrivendo di automazione, elettronica, strumentazione, meccanica, ma anche economia e food & beverage, oltre che con organizzatori di eventi, fiere e aziende.

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