Non solo tecnologie: che cosa serve alle PMI manifatturiere per diventare delle vere smart factory

Scarsa conoscenza e diffidenza verso le tecnologie IoT, ma anche mancanza di competenze, sono alcuni dei fattori che frenano l’innovazione delle PMI manifatturiere. Freni che le aziende possono rimuovere, scegliendo il giusto partner che sia in grado di coniugare l’offerta di soluzioni a misura di PMI con le necessarie attività di formazione.

Pubblicato il 01 Lug 2021

digital economy

La capacità di saper raccogliere dati dalle macchine è oramai un’attività fondamentale per l’efficientamento di tutti i processi industriali: permette all’uomo, e alle aziende, di prendere decisioni informate, basate su quello che sta realmente accadendo in produzione.

Se è vero che le tecnologie giocano un ruolo chiave nell’abilitare questi processi (soprattutto l’IoT e l’Intelligenza Artificiale), le conoscenze delle aziende e il loro approccio all’utilizzo di queste tecnologie sono fondamentali.

Va capito, in primo luogo, il contesto legato alla particolarità aziendale, le esigenze specifiche che determinano quali tecnologie scegliere, quali e quanti parametri sono necessari per l’efficientamento dei processi. Soltanto così si può estrarre valore aggiunto dal dato, poiché la mera raccolta del dato grezzo non porta alcun vantaggio all’azienda.

Per fare tutto ciò occorrono le giuste competenze, una cultura e un approccio corretto all’utilizzo delle nuove tecnologie e, ovviamente, anche gli strumenti giusti.

Elementi imprescindibili, ma che spesso mancano alle piccole e medie imprese (PMI). Ed è in questo campo che si concentra l’impegno di Holonix, azienda nata nel 2010 come spin-off del Politecnico di Milano e che oggi è una PMI innovativa.

L’offerta di Holonix è incentrata su soluzioni cloud-based per le PMI manifatturiere, ma non solo. L’azienda offre infatti attività di consulenza e formazione, in linea con la sua missione di accompagnare le aziende nel processo di trasformazione in smart factory, ossia “la fabbrica di coloro che hanno capito che le tecnologie abilitanti vanno cavalcate, non subite, che ci sono degli strumenti che ci permettono di lavorare in modo più efficiente ed efficace, diminuendo la possibilità di errore e di farci lavorare in modi nuovi, guidati da strumenti che azzerano le distanze fisiche”, spiega Lara Binotti, Sales Director di Holonix.

C’è ancora molto da fare in questo ambito, sottolinea Binotti: infatti, a fronte di un aumento di consapevolezza raggiunto in questi 10 anni in merito alla raccolta e alla gestione dei dati, anche nelle aziende più strutturate (di medie dimensioni) c’è ancora il rischio di cadere nell’errore di voler passare direttamente all’ultimo step (quindi l’utilizzo dei dati), senza prima fare un percorso di comprensione dei parametri che davvero sono necessari all’azienda.

Non va dimenticato, inoltre, che il parco macchine italiano è ancora piuttosto vecchio. La recente indagine realizzata da Ucimu – Sistemi per Produrre sul parco macchine utensili installate in Italia ha infatti evidenziato che la situazione è addirittura peggiorata in questi anni, con un’età media di ben 14 anni e 5 mesi, in crescita di 1 anno e 9 mesi rispetto alla precedente rilevazione.

IoT Experience, così Holonix accompagna le PMI nel percorso di trasformazione digitale

Sono proprio i produttori i principali interlocutori di Holonix. Per accompagnarli in questo percorso di trasformazione e renderli in grado di offrire più servizi agli utenti finali, Holonix ha ideato una strategia che si basa su approcci modulari, progressivi e personalizzati ai bisogni di ciascuna azienda, che prende il nome di IoT Experience.

IoT Experience è formata da tre moduli, corrispondenti a tre percorsi diversi:

  • Conoscere, per le aziende che vogliono scoprire quali tecnologie IoT e AI sono utilizzate nel loro settore e come possono essere implementate per innovare il proprio contesto aziendale. Un percorso in cui Holonix mette a disposizione delle aziende le sue conoscenze tecnologiche, maturate grazie alla sua esperienza decennale in attività di ricerca, sviluppo e applicazione delle tecnologie chiave della trasformazione digitale del mondo industriale;
  • Progettare, dedicato alle aziende che vogliono progettare un intervento di innovazione con tecnologie Io T e AI basato sulla stima affidabile di costi, tempi, fattibilità, effort richiesto alle figure coinvolte e sulla valutazione di massima dei benefici ottenibili. Un modulo in cui i clienti possono trarre vantaggio delle competenze metodologiche di Holonix, affinate nella progettazione e nella realizzazione di numerosi progetti di innovazione dove le tecnologie sono diventate vantaggio concretamente misurabile;
  • Realizzare, per le aziende che vogliono realizzare in modo ottimizzato in tempi e costi un intervento di innovazione
    sulla propria realtà aziendale che utilizzi le migliori soluzioni disponibili per il raggiungimento degli obiettivi selezionati, grazie al supporto operativo di Holonix, che sfrutta le competenze di Project Management maturate lavorando con i fornitori leader delle tecnologie digitali e con le piccole e grandi eccellenze industriali.

Differentemente dalle piattaforme che sviluppano i “big” del settore (più rigide, in quanto rivolte ad aziende medio-grandi), le soluzioni di Holonix sono pensate e progettate per le PMI: si tratta quindi di soluzioni pronte all’utilizzo, con tempi di implementazione notevolmente inferiori e costi più accessibili (si parla di qualche migliaio di euro).

Inoltre, l’attività di formazione fornita attraverso IoT Experience può essere fatta ricadere nell’ambito delle attività di formazione agevolabili con il nuovo credito di imposta, che permette un rimborso fino al 50% delle spese associate alle attività di formazione per le micro e piccole e medie imprese.

Un approccio modulare che si rende necessario proprio perché spesso a frenare le aziende è proprio la diffidenza verso le nuove tecnologie che si riscontra all’interno. Diffidenza che a volte proviene dagli operatori (intimoriti che le “macchine” possano rubargli il lavoro) e a volte anche dallo stesso team manageriale, a fronte di un tentativo di innovazione del reparto IT.

“Per questo diciamo ai nostri clienti che il percorso, per avere successo, deve coinvolgere diverse aree dell’azienda, dal pre-sales al post-sales, dal management al team di operations. Occorre far capire che è un cambiamento che deve riguardare tutti e che porterà solamente vantaggi”, spiega Binotti.

KITT4SME, il progetto europeo per portare l’AI alle PMI

Lo spirito innovativo dell’azienda l’ha spinta, in questi anni, a confrontarsi con i big europei e a partecipare a diversi progetti di carattere internazionale.

Dopo il progetto Manutelligence – che ha portato alla creazione di una piattaforma in grado di collegare, ottimizzandoli, il ciclo di vita del prodotto con quello del servizio – l’azienda è ora impegnata in altri due progetti inseriti nell’ambito di Horizon 2020: il progetto Coala, che poterà alla creazione del primo assistente vocale di fabbrica (progetto di cui abbiamo parlato nell’intervista con Jacopo Cassina, CEO e co-founder di Holonix) e il progetto KITT4SME (G.A. 952119 | https://kitt4sme.eu).

Quest’ultimo, iniziato nell’ottobre 2020 e che si concluderà nel marzo 2024, si rivolge alle PMI europee e alle imprese a media capitalizzazione. L’obiettivo è quello di creare una piattaforma personalizzabile in modo modulare, che permetterà alle aziende di introdurre l’Intelligenza Artificiale nei loro sistemi di produzione.

Nello specifico, Holonix è responsabile di due blocchi del progetto, “sense and intervene”, e avrà il compito di identificare tutti quei parametri delle macchine, dell’ambiente di produzione e degli operatori che vanno analizzati al fine di intervenire per migliorare i processi produttivi e l’ambiente di lavoro.

Per fare questo si servirà della sua soluzione i-Live Machines, una soluzione Software-as-a-Service (SaaS) di intelligenza aumentata che permette di raccogliere e condividere i dati in sicurezza, senza necessità di framework e installazione on-premise. Una soluzione che l’azienda conta di migliorare ulteriormente, grazie proprio alle competenze in data-gathering che verranno affinate nel corso del progetto.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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