Industria 4.0, un libro verde su ruolo e funzione dei Competence Center

Pubblicato il 13 Dic 2016

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È stato pubblicato online il Libro verde Industria 4.0 – Ruolo e Funzione dei Competence Center realizzato da  Adapt (l’associazione senza fini di lucro fondata da Marco Biagi) e Fim-Cisl con lo scopo dichiarato di “avviare un confronto pubblico e a più voci su uno dei nodi più qualificanti del «Piano Nazionale Industria 4.0» e cioè funzioni e modello organizzativo dei competence center”.

Il documento (19 pagine in tutto) è disponibile in formato PDF a questo indirizzo ed è suddiviso in tre parti. Nella Parte I viene proposto “Un giudizio sul Piano Nazionale Industria 4.0” con sezioni su criticità, punti di forza e punti da chiarire. La Parte II offre “Una visione per l’industria 4.0”. La Parte III si intitola “Spunti progettuali per la definizione (funzionale ed organizzativa) dei competence center”.

Vi riportiamo qui di seguito la prefazione degli autori Marco Bentivogli (Segretario generale Fim-Cisl), Elena Prodi (Adapt junior fellow), Francesco Seghezzi (Adapt senior fellow) e Michele Tiraboschi (Coordinatore scientifico di Adapt), che sollecitano gli interessati ad alimentare il confronto e uno scambio anche informale di opinioni scrivendo una e-mail a Tiraboschi@unimore.it.

La valutazione delle funzioni e del possibile modello organizzativo di un competence center, fattore abilitante e propulsore dei processi di Industria 4.0, non è un semplice esercizio intellettuale ma risponde, piuttosto, a una precisa visione dello scenario che conduce alla Quarta rivoluzione industriale e delle dinamiche ad esso connesse, quelle già oggi visibili e quelle ipotizzabili in una prospettiva di medio periodo.

Decisivo è, in effetti, il grado di consapevolezza e conoscenza dei cambiamenti intervenuti o che interverranno nella catena di creazione e di distribuzione del valore, nelle interconnessioni tra produttori (impresa e lavoro) e consumatori, nelle interrelazioni tra ricerca, progettazione, produzione e sviluppo, nell’intreccio tra manifattura e servizi, nell’incedere della economia della condivisione e delle logiche di rete su scala globale e locale, nello sviluppo e nell’approvvigionamento di adeguate competenze professionali e infine nelle tecniche contrattuali, gestionali e relazionali di tipo partecipativo che sono oggi necessarie per rendere possibile un determinato modello economico e sociale sostenibile rispondente alla idea dell’internet delle cose e, ancor di più, all’internet delle cose e delle persone. Deve essere un punto di riferimento la valorizzazione del maggiore contributo e ingaggio cognitivo del lavoratore, in un crescente riconoscimento del ruolo dei lavoratori nella partecipazione strategica alla gestione dell’impresa.

È nostra convinzione che più gruppi interdisciplinari e compositi saranno messi a confronto sulla visione piuttosto che sul mero dettaglio di Industria 4.0, tanto maggiore sarà il grado di consapevolezza e conoscenza degli elementi di contesto utili a pervenire a una proposta coerente al cambiamento in atto nella economia e nella società. Questo spiega l’alleanza progettuale avviata tra la Scuola di alta formazione di ADAPT e il centro studi della FIM-CISL attraverso questo Libro Verde su Industria 4.0 e segnatamente sul ruolo e l’organizzazione dei competence center, secondo uno schema aperto e pluralista che auspica ora l’adesione alla nostra iniziativa da parte di altri attori coinvolti nel cambiamento in atto nel mondo del lavoro e nel modo di fare impresa.

Nei prossimi mesi entreremo nelle scuole, nelle università e nelle imprese dei territori più sensibili alla nuova grande trasformazione del lavoro per parlare di questi temi e per ascoltare i protagonisti del cambiamento nei contesti produttivi e formativi. Siamo pertanto interessati a raccogliere documenti, analisi e studi e siamo anche disponibili a co-organizzare tanto momenti di confronto pubblico quanto seminari a porte chiuse che possano contribuire, anche solo indirettamente, alla migliore conoscenza di Industria 4.0 e una piena e consapevole implementazione delle relative policy tanto a livello nazionale che locale.

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Franco Canna
Franco Canna

Fondatore e direttore responsabile di Innovation Post. Grande appassionato di tecnologia, laureato in Economia, collabora dal 2001 con diverse testate B2B nel settore industriale scrivendo di automazione, elettronica, strumentazione, meccanica, ma anche economia e food & beverage, oltre che con organizzatori di eventi, fiere e aziende.

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