Nelle aziende l’Intelligenza artificiale generativa è sempre più vista come motore e strumento per nuove soluzioni. E uno dei prossimi passi applicativi, tra i tanti allo studio e in corso di sviluppo, potrebbe essere questo: “aiutare gli umani nelle attività di Policy management aziendale. Si stanno già sviluppando nuovi sistemi basati sull’AI per aiutare chi deve scrivere le Policy dell’azienda a scriverle in maniera corretta ed efficace”, come rimarca Giuseppe Massa, National Cybersecurity officer di Cisco.
Con ancora un punto fermo: le applicazioni di AI continuano a svilupparsi e a espandersi ma, almeno per il momento, nella valutazione delle azioni da compiere occorre lasciare comunque la decisione finale all’uomo. Perché anche i sistemi più evoluti e sofisticati non sono ancora perfetti, e contengono margini di errore.
Allo stesso tempo, nelle imprese e nella manifattura bisogna fare fronte alla complessità, che ormai caratterizza le attività aziendali in ogni ambito, dalla catena di approvvigionamento alla produzione alla cyber security. In questo quadro, “la cyber sicurezza va gestita non a compartimenti stagni, per singoli blocchi di attività e funzione, ma in maniera integrata, tra tutte le componenti e le aree che riguardano l’azienda”, sottolinea Massa.
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Le reti digitali come sensori anti-cybercrimini
E visto che gli attacchi informatici arrivano dalla rete, “proprio la rete web e le reti digitali devono essere i nostri sensori per intercettare e contrastare le minacce”, fa notare l’esperto del colosso tecnologico americano, ma “le varie attività di cyber sicurezza devono essere necessariamente molto veloci nel reagire e respingere le intrusioni e i sabotaggi”, perché oggi “la grande difficoltà non è individuare un attacco informatico, ma capire bene e in fretta di cosa si tratta, reagire in modo veloce e preciso, ponderato, efficace”.
In uno scenario tecnologico dove l’Intelligenza artificiale è una risorsa sempre più sviluppata e pervasiva, “gli strumenti di AI rappresentano delle grandi opportunità per le aziende e al tempo stesso delle possibilità di manaccia in mano ai cyber criminali”, rileva l’analisi del Cisco 2023 Consumer Privacy Survey, indagine che raccolta gli sviluppi di queste nuove tecnologie, nelle imprese come nella vita quotidiana.
Intelligenza artificiale e preoccupazioni per la Privacy
Dallo shopping ai servizi di streaming, fino all’assistenza sanitaria: il 42% degli italiani (48% a livello globale) ritiene che l’IA può essere utile per migliorare la loro vita. In Italia il 61% degli intervistati (54% a livello globale) è disposto a condividere i propri dati personali in forma anonima per contribuire a migliorare i prodotti e i processi decisionali dell’IA.
L’implementazione di misure per (ri)conquistare la fiducia del cliente è fondamentale. “L’audit di prodotti e soluzioni per il bias, la maggiore trasparenza con la spiegazione del funzionamento dell’IA, garantendo il coinvolgimento umano e istituendo un programma di gestione dell’etica dell’IA, sono tutte azioni importanti per costruire una relazione di fiducia che sia duratura”, osserva Fabio Florio, Business development manager and Cybersecurity innovation center Leader.
AI generativa e incognite da gestire
Il report di Cisco fornisce anche una prima istantanea dell’uso dell’IA generativa e di alcuni dei potenziali rischi e sfide per la Privacy. L’IA generativa è ancora relativamente nuova per la maggior parte delle persone, tanto è vero che più della metà (52%) degli intervistati ha dichiarato di non conoscerla.
I giovani sono i paladini della Privacy dei dati
Il 22% degli italiani (33% a livello globale) si qualifica come “Privacy active”: si preoccupano della Privacy, sono disposti ad agire per proteggerla e lo hanno fatto, ad esempio, cambiando azienda o fornitore a causa delle loro politiche sui dati o delle pratiche di condivisione dei dati. Con una forte prevalenza di giovani e giovanissimi.
La consapevolezza in merito alle leggi sulla Privacy continua a essere relativamente bassa, con il 46% degli intervistati che si dichiara esserne a conoscenza, percentuale che in Italia arriva al 56%.
Cybersecurity Scholarship e formazione tecnologica
Nei giorni scorsi è stata inaugurata la quinta edizione della Cybersecurity Scholarship, iniziativa tutta italiana attraverso cui Cisco mette a disposizione mille borse di studio per prepararsi gratuitamente a diventare un esperto di cybersecurity, una delle figure professionali più ricercate dalle aziende grandi e piccole.
Basti pensare infatti che, secondo un recente studio sempre Cisco, il 24% dei responsabili della sicurezza nelle imprese italiane dichiara che il più grande ostacolo che incontrano è proprio quello di reperire personale con le competenze giuste.
I partecipanti avranno inoltre accesso alla community delle Networking Academy, e potranno entrare in contatto con realtà aziendali che operano nel settore digitale.