AI e cyber-security

Il prossimo passo per l’AI generativa nelle aziende: sviluppare nuove soluzioni di Policy management

L’Intelligenza artificiale può anche aiutare gli umani nelle attività di Policy aziendale. Mentre la cyber security va gestita in maniera integrata tra tutte le componenti e le aree interne a un’impresa. Ecco le tendenze che emergono dal Cisco 2023 Consumer Privacy Survey

Pubblicato il 25 Ott 2023

Data Platform_beanTech e Danieli Automation

Nelle aziende l’Intelligenza artificiale generativa è sempre più vista come motore e strumento per nuove soluzioni. E uno dei prossimi passi applicativi, tra i tanti allo studio e in corso di sviluppo, potrebbe essere questo: “aiutare gli umani nelle attività di Policy management aziendale. Si stanno già sviluppando nuovi sistemi basati sull’AI per aiutare chi deve scrivere le Policy dell’azienda a scriverle in maniera corretta ed efficace”, come rimarca Giuseppe Massa, National Cybersecurity officer di Cisco.

Con ancora un punto fermo: le applicazioni di AI continuano a svilupparsi e a espandersi ma, almeno per il momento, nella valutazione delle azioni da compiere occorre lasciare comunque la decisione finale all’uomo. Perché anche i sistemi più evoluti e sofisticati non sono ancora perfetti, e contengono margini di errore.

Allo stesso tempo, nelle imprese e nella manifattura bisogna fare fronte alla complessità, che ormai caratterizza le attività aziendali in ogni ambito, dalla catena di approvvigionamento alla produzione alla cyber security. In questo quadro, “la cyber sicurezza va gestita non a compartimenti stagni, per singoli blocchi di attività e funzione, ma in maniera integrata, tra tutte le componenti e le aree che riguardano l’azienda”, sottolinea Massa.

Le reti digitali come sensori anti-cybercrimini

E visto che gli attacchi informatici arrivano dalla rete, “proprio la rete web e le reti digitali devono essere i nostri sensori per intercettare e contrastare le minacce”, fa notare l’esperto del colosso tecnologico americano, ma “le varie attività di cyber sicurezza devono essere necessariamente molto veloci nel reagire e respingere le intrusioni e i sabotaggi”, perché oggi “la grande difficoltà non è individuare un attacco informatico, ma capire bene e in fretta di cosa si tratta, reagire in modo veloce e preciso, ponderato, efficace”.

In uno scenario tecnologico dove l’Intelligenza artificiale è una risorsa sempre più sviluppata e pervasiva, “gli strumenti di AI rappresentano delle grandi opportunità per le aziende e al tempo stesso delle possibilità di manaccia in mano ai cyber criminali”, rileva l’analisi del Cisco 2023 Consumer Privacy Survey, indagine che raccolta gli sviluppi di queste nuove tecnologie, nelle imprese come nella vita quotidiana.

Vantaggi e criticità nell’uso dell’Artificial intelligence

Intelligenza artificiale e preoccupazioni per la Privacy

Dallo shopping ai servizi di streaming, fino all’assistenza sanitaria: il 42% degli italiani (48% a livello globale) ritiene che l’IA può essere utile per migliorare la loro vita. In Italia il 61% degli intervistati (54% a livello globale) è disposto a condividere i propri dati personali in forma anonima per contribuire a migliorare i prodotti e i processi decisionali dell’IA.

Approccio verso la Data localization, per Paese – Fonte: Cisco
Il 53% degli italiani (62% a livello globale) ha espresso però preoccupazione per il modo in cui le organizzazioni utilizzano i dati personali per l’IA, e il 54% (60% a livello globale) ha dichiarato di aver perso fiducia nelle organizzazioni a causa del loro utilizzo dell’intelligenza artificiale.

L’implementazione di misure per (ri)conquistare la fiducia del cliente è fondamentale. “L’audit di prodotti e soluzioni per il bias, la maggiore trasparenza con la spiegazione del funzionamento dell’IA, garantendo il coinvolgimento umano e istituendo un programma di gestione dell’etica dell’IA, sono tutte azioni importanti per costruire una relazione di fiducia che sia duratura”, osserva Fabio Florio, Business development manager and Cybersecurity innovation center Leader.

Tipo di informazioni inserite nelle applicazioni di AI generativa
“I consumatori stanno osservando il modo in cui le aziende utilizzano l’IA”, rileva Dev Stahlkopf, vicepresidente esecutivo e Chief legal officer di Cisco: “ciò significa mantenere un’attenzione particolare al rispetto della Privacy e dei diritti umani mentre incorporiamo la tecnologia IA nelle nostre soluzioni”.

AI generativa e incognite da gestire

Il report di Cisco fornisce anche una prima istantanea dell’uso dell’IA generativa e di alcuni dei potenziali rischi e sfide per la Privacy. L’IA generativa è ancora relativamente nuova per la maggior parte delle persone, tanto è vero che più della metà (52%) degli intervistati ha dichiarato di non conoscerla.

Le mosse degli utenti per ridurre i rischi collegati all’AI generativa
Tra coloro che utilizzano regolarmente l’IA generativa (12%), soltanto la metà ha dichiarato di astenersi dall’inserire informazioni personali o riservate nelle applicazioni di IA generativa, con il restante 50% che potrebbe quindi farlo. Questo nonostante l’88% degli intervistati abbia indicato che sarebbe un po’ o molto preoccupato se i propri dati inseriti nella IA Gen venissero condivisi.

I giovani sono i paladini della Privacy dei dati

Il 22% degli italiani (33% a livello globale) si qualifica come “Privacy active”: si preoccupano della Privacy, sono disposti ad agire per proteggerla e lo hanno fatto, ad esempio, cambiando azienda o fornitore a causa delle loro politiche sui dati o delle pratiche di condivisione dei dati. Con una forte prevalenza di giovani e giovanissimi.

Gli studenti della Cisco Networking Academy in Italia
La percentuale di consumatori che richiedono la cancellazione o la modifica dei dati è salita al 19%, rispetto al 14% dello scorso anno. Anche in questo caso la percentuale è fortemente correlata all’età: il 32% dei consumatori di età compresa tra i 18 e i 24 anni presenta richieste di cancellazione o modifica dei dati, rispetto al 4% dei consumatori più anziani.

La consapevolezza in merito alle leggi sulla Privacy continua a essere relativamente bassa, con il 46% degli intervistati che si dichiara esserne a conoscenza, percentuale che in Italia arriva al 56%.

Cybersecurity Scholarship e formazione tecnologica

Nei giorni scorsi è stata inaugurata la quinta edizione della Cybersecurity Scholarship, iniziativa tutta italiana attraverso cui Cisco mette a disposizione mille borse di studio per prepararsi gratuitamente a diventare un esperto di cybersecurity, una delle figure professionali più ricercate dalle aziende grandi e piccole.

Basti pensare infatti che, secondo un recente studio sempre Cisco, il 24% dei responsabili della sicurezza nelle imprese italiane dichiara che il più grande ostacolo che incontrano è proprio quello di reperire personale con le competenze giuste.

Le sfide da affrontare per Intelligenza artificiale, sistemi IT e Big data
Le borse di studio consentono di seguire gratuitamente il percorso Cybersecurity Career Path delle Networking Academy Cisco nel quadro di un’attività di studio che dura 6 mesi, da dicembre 2023 a giugno 2024. “Sono previste lezioni online, webinar con professionisti di settore, laboratori finali che verranno proposti dagli Academy partner Cisco di tutta Italia”, sottolinea Florio.

I partecipanti avranno inoltre accesso alla community delle Networking Academy, e potranno entrare in contatto con realtà aziendali che operano nel settore digitale.

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Stefano Casini

Giornalista specializzato nei settori dell'Economia, delle imprese, delle tecnologie e dell'innovazione. Dopo il master all'IFG, l'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Milano, in oltre 20 anni di attività, nell'ambito del giornalismo e della Comunicazione, ha lavorato per Panorama Economy, Il Mondo, Italia Oggi, TgCom24, Gruppo Mediolanum, Università Iulm. Attualmente collabora con Innovation Post, Corriere Innovazione, Libero, Giornale di Brescia, La Provincia di Como, casa editrice Tecniche Nuove. Contatti: stefano.stefanocasini@gmail.com

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